Aiuto a una neomamma una questione delicata (dr pacini)

Gentili Dottori,
apro un nuovo post in merito alla questione in oggetto dato che il precedente è stato aperto ieri per la disponibilità di una cugina e con il suo indirizzo di posta e mi sembra corretto però proseguire nella replica usando la mia casella.
In risposta al Dr Pacini posso dire che mi identifico perfettamente in ciò che lei afferma. La mia testa vuole controllare tutto ed evitare errori o mancanze, un eccesso di preoccupazione ansia e zelo fino alla paranoia.Ma non mi spiego come ciò possa essere accaduto..
Prima della gravidanza ero in ufficio donna rampante con la promozione a manager in tasca. Guarda a caso proprio a fagiolo nel momento della promozione arriva la gravidanza e mi danno un taglio posteggiandomi in un angolo. Dalla gravidanza in poi e dopo la nascita una escalation di paure e ansie sproporzionate (ma il carattere di ferro dov'è finito??)
Diciamo anche che sono una mamma molto imbranata.. non sono ancora capace dopo quasi due mesi di tenere la bimba sulla spalla per farle fare il ruttino! Ma quello che mi spaventa per tornare all'argomento del post è sia il fatto di non avere ricordi lucidi quando mi sveglio e sono assonnata/stanca sia il fatto di perdere la pazienza e avere scatti d'ira. Già un mese fa dopo una notte semiinsonne con la bimba che piangeva mi sono alzata l'ho presa dalla sua culla e l'ho posata sul letto matrimoniale in modo brusco. Ne avevo parlato alla pediatra che mi aveva dato suggerimenti per dormire almeno 4 ore di notte senza interruzioni dicendomi che il sonno è importantissimo e la mamma deve essere riposata e serena. Ora dopo un mese come ho descritto ho avuto un altro attacco in cui ho perso la pazienza e ho urlato alla bimba.
Quello che mi spaventa però è che come ho detto ho ricordi solo frammentari dell'accaduto (urlavo mi mettevo seduta sbattevo il sonaglino). Perchè mi è venuta la paranoia di chiedermi se posso averle fatto del male? Forse perchè non ricordo i dettagli? Posso aver rimosso un fatto così importante secondo voi??
Come già diceva il dottore il fatto di non controllare lucidamente ogni avvenimento fa crescere la mia ansia.l' aver perso il controllo con la mia bimba che vedo così fragile e indifesa sfociato in un improvviso scatto d'ira non ricordando altro non mi fa stare serena.
In aggiunta ultimamente il pensiero di stare sola da mattina a sera fin quando non torna mio marito con la bambina mi sembra pesante e fonte di preoccupazione: in definitiva mi sento non adeguata al ruolo e capace solo di far danni.. ma ripeto ne faccio anche e poi mi spavento.. come quando l'ho lasciata dai nonni su un divano in cui dorme anche il gatto e poi pensando che mette le manine in bocca mi sono allarmata per la toxo, ma ci sarebbe una lunga serie di esempi.
Per tornare all'oggetto del post cosa devo fare per tranquillizzarmi in merito a quando descritto ed essere sicura che se non ricordo altro altro non è successo?
In aggiunta: perchè i miei problemi sono insorti ora mentre prima non ce n'era neanche l'ombra? E quando mi dice che si tratta di problemi curabili.. curabili in via farmacologica o terapeutica?
Vi ringrazio se vorrete ancora rispondermi. Mi scuso per la lunghezza del post e per non averlo neanche riletto prima di inviarlo.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Cara utente
Voglio essere breve, non per minimizzare, ma per fornire una chiara indicazione.
Non deve fare niente di particolare. Per tranquillizzarsi deve pensare che il suo disturbo è conosciuto e curabile.
Aspettare non è una buona idea.
Farsi domande peggiora la preoccupazione.
Come vede lei ci tiene ad aggiungere dettagli come se ogni dettaglio fosse un problema a sé stante, invece sono tutte ripetizioni dello stesso meccanismo.
Non vada verso le risposte, cerchi di dare un taglio alle domande. Non da sola, ovviamente non può riuscirci, altrimenti non sarebbe qui a esprimere questa preoccupazione "che non passa". Si faccia aiutare da uno psichiatra.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentile Dottore,
grazie per la tempestiva risposta. Farò come suggerito ma la preoccupazione che non passa è legata specificamente all'episodio descritto ed in particolare allo stato di torpore in cui è avvenuto.
Se non avrò aiuto e rassicurazione in questo senso mi creda ma sento inutile qualunque supporto psichiatrico. Lo avverto come se fosse una ristrutturazione di facciata senza guardare allo stato delle fondamenta.
La ringrazio per la sua pazienza
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Cara utente,

E' il contrario. La preoccupazione che non passa è legata ad un funzionamento alterato di alcune vie cerebrali. L'episodio in sé a cose normali l'avrebbe già archiviato. Non è vero che le cure psichiatriche non risolvono il problema alla radice, anzi, la radice "organica" sicuramente è più vicina al perché del pensiero elaborato dopo. Non è "di facciata", è di struttura. I farmaci non sono "sintomatici", ma mirano a ripristinare un normale funzionamento e sostenerlo finché non va da sé.
La ricerca di rassicurazione (lo so è contro-intuitivo, è il contrario di quel che sembra sensato) non è una buona guida, anzi peggiora nel tempo la capacità di "staccare il pensiero".
Saluti
[#4]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentile Dottore,
mi consenta solo di fare un'osservazione. Se quest'episodio fosse accaduto in pieno giorno e in altre condizioni avrei pensato: ho perso il controllo e ho urlato alla mia bimba in modo stupido. Se un bimbo piange qualcosa non va è insensato urlare per farlo smettere o sfogarsi.E avrei archiviato l'accaduto cercando aiuto per il futuro onde evitare che potesse ripetersi un altro analogo episodio
Anche in condizioni di normalità neurologica credo che NON ricordare quello che si è fatto in uno stato d'ira generi ansia in chiunque.
Come può lo psichiatra aiutarmi in questo senso? Si tratta di un bisogno di controllare non tutto ma almeno di essere coscienti delle proprie azioni.
Il mio modo di vedere è che se avessi avuto coscienza e lucidità in quel momento non sarei qui a martellarmi di aver commesso atti sconsiderati.
In ogni caso sto cercando di pensare che un episodio di violenza lo avrei ricordato sicuramente.
La ringrazio ancora per la sua disponibilità
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Lo psichiatra può aiutarla proprio per cose del genere. "non ricordare" non genera ansia in chiunque: non si ricordano la maggior parte delle cose, quel che rimane è soltanto una selezione estrema dei "fotogrammi" di una giornata. La preoccupazione di non ricordare un atto è invece significativa quando è come la sua.
Ci sono forme di disturbo ossessivo in cui le persone dicono di aver "perso la memoria" o di non "ricordare niente" perché hanno la compulsione a rievocare elementi che in maniera più che normale non sono stati registrati.
[#6]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Io però posso assicurarle che dico-"non ricordo" - e non è la prima volta che accade - perchè nel dormiveglia non sono lucida (come dicevo nella notte quando mi sveglio non ricordo da che seno l'ho attaccata, che ora era, chi l'ha rimessa nel suo lettino). Questa volta la medesima situazione di offuscamento è stata accompagnata da quell'atto di ira per cui ho urlato. E mi ha spaventato il fatto di aver perso il controllo.
Non dico : non ricordo appositamente per avere la compulsione a rievocare. Ma mi infastidisce il fatto che quando ho perso il controllo in quel momento non ero perfettamente sveglia. In ogni caso il pensiero di aver commesso altri atti non è normale ma generato dall'ansia.Ma ripeto è già la seconda volta che in preda alla stanchezza reagisco perdendo la calma con la bimba (la prima volta mettendola sul letto bruscamente)
L'ansia nasce però anche dalla mia totale inesperienza.
Grazie molte per il suo supporto
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
"non ero perfettamente sveglia" è quasi diagnostico di un'ossessione.
Comunque non si tormenti oltre, adesso ha bisogno di una cura.
[#8]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Voglio continuare ad allattare al seno mia figlia per cui la cura che accetterò dovrà essere solo non farmacologica.
Grazie ancora
[#9]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Le rivolgo un'ultima domanda: le ansie che hanno caratterizzato tutta la gravidanza molte volte motivate da obiettivi problemi fisici altre volte si trattava di una generica costante ansia che la mia bimba fosse sana (ma qusto pensiero è stato costante e fisso per l'intera gravidanza per acuirsi in modo pesante gli ultimi mesi) possono in qualche modo aver influito sullo sviluppo neurologico di mia figlia?
O meglio il disturbo che lei identifica in ossessivo compulsivo può aver compromesso lo sviluppo e la sanità mentale della mia bimba?
Grazie mille
[#10]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,
la invito nuovamente a concentrarsi sulla necessità di una cura e non su questi dubbi, dal contenuto sempre più inverosimile come si renderà conto.
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