Demenza senile acuta

Egregissimi Dottori,
ho bisogno urgente di un Vs. parere. Mi permetto di raccontarVi brevemente i fatti.
Ho una nonna di 93 anni che vive nell'appartamento soprastante il nostro. Lei è affetta da anni da demenza senile. Il suo medico curante, specializzato in geriatria, ci ha indirizzato presso un medico neurologo a causa della sua recente ossessione per il cibo: ella accumula compulsivamente montagne di cibo che nasconde nei posti più disparati (armadio, armadietto del bagno, libreria...) per consumarlo rigorosamente quando noi non ci siamo, perchè sembra si vergogni di mangiare in nostra presenza. Ora devo specificare che noi le portiamo sempre il cibo già pronto perchè preferisce appunto mangiar da sola. Il medico che l'ha visitata ci ha detto di non preoccuparci eccessivamente in quanto l'accumulo di cibo le infonde sicurezza data la vita difficile che ha avuto durante la giovinezza e che, in seguito alla demenza, è come se vivesse un po' nel passato e cercasse di far fronte alle difficoltà del periodo della guerra. Ora purtroppo si è verificato un fatto molto grave che ha scosso tutta la famiglia: da anni mia nonna viveva con il suo cagnolino che le teneva compagnia tutto il giorno e a cui lei era veramente affezionata. Purtroppo venerdì scorso ci siamo accorti che il cane non era in casa e la nonna ci ha detto che era scappato. L'abbiamo cercato in lungo e in largo per il quartiere, ma senza trovarlo. Ieri, però, abbiamo sentito la nonna scendere le scale trascinando il bustone dell'immondezza (cosa che lei non fa mai e di cui ci occupiamo esclusivamente noi). Per non crearle disagio sul momento abbiamo ignoranto la stranezza, ma poi per puro scrupolo siamo andati a verificare, e lì la macabra scoperta: i resti del cane erano all'interno della busta. Sconvolti, abbiamo telefonato immediatamente al dottore, che ci ha tentato di rassicurare dicendo che probabilmente la nonna aveva trovato il cane morto per cause naturali (aveva quasi 18 anni) e, forse colta da un momento di confusione, abbia ricordato i tempi del dopoguerra e abbia "utilizzato" il corpo per cibarsene come fosse una qualunque carne. Il medico ci ha detto anche che molto difficilmente una persona affetta dalla patologia della nonna ha dei raptus di violenza, soprattutto verso il proprio animale da compagnia. Il dottore è stato così premuroso da venire a casa oggi per parlare con lei e ci ha detto che quando le ha chiesto del cane ha risposto in maniera differente: in un primo tempo ha affermato che il cane fosse scappato, e subito dopo, forse in preda al senso di colpa, ha cercato di cambiare discorso.
La domanda cui Vi prego di rispondere è: secondo Voi, è il caso di trovare una struttura che possa accudirla 24 su 24? Secondo il medico la demenza sta progredendo, ma il ricovero non è necessario. Noi tutti, però, ci sentiamo molto a disagio per via di questo fatto, e i miei cuginetti non vogliono neanche più vederla. Io personalmente credo che forse l'allontamento potrebbe peggiorare il decorso della malattia, ma in famiglia i pareri sono discordanti. Vorrei per questo avere il Vostro gentile consiglio. Grazie.
Cordiali Saluti,
Paolo
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.8k 57
Gentile utente,
una descrizione a distanza purtroppo non permette di effettuare una valutazione completa e di poter fornire un parere assennato in una situazione così complessa e carica di conseguenze quale quella di proporre una istituzionalizzazione di una persona anziana.
In linea generale si può dire che le sue preoccupazioni circa il potenziale peggioramento dello stato cognitivo di un soggetto anziano allontanato dal suo abituale ambiente non sono infondate.
Bisogna inoltre aggiungere che il ricovero in una casa di riposo,o istituto similare non può avvenire senza il consenso della persona interessata.
Penso quindi che ogni decisione vada ponderata con il medico curante,eventualmente,se lo considererà necessario anche con il coinvolgimento dei Servizi Sociali dell'ASL di competenza.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
A parte le interpretazioni relative al comportamento di sua nonna, è stata prescritta una terapia per i disturbi che descrive?

https://wa.me/3908251881139
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Innanzitutto grazie mille per la celerità.

Dr. Biondani, secondo il medico mia nonna potrebbe essere tranquillamente seguita a casa, lei tra l'altro di sua spontanea volontà non si allontanerebbe mai dalla propria abitazione. In famiglia ne stiamo ancora discutendo. Io personalmente sarei propenso ad assumere una persona che la segua costantemente, dato che noi per motivi di studio/lavoro non possiamo.

Dr. Ruggiero, mia nonna assume giornalmente alla sera Memac da circa tre anni. Sono sicuro che la assuma realmente in quanto gliela somministriamo personalmente noi familiari. Secondo Lei, questa terapia è adeguata al caso?

Ancora grazie mille.
Cordiali saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
In evidenza di sintomi di questo tipo e la consultazione con un neurologo avrebbero dovuto portare all'indicazione di una prescrizione di farmaci psicotropi per ridurre i sintomi che descrive.

Tutte le interpretazioni sul "ritorno al passato" di sua nonna sono solo elucubrazioni inutili se non segue una diagnosi ed una terapia, che senso ha parlare per capire i sintomi se poi nom vengono trattati?

A mio parere va sentito il parere di uno specialista in psichiatria, con particolare competenza con i pazienti anziani.

Per quanto attiene la possibilità di una struttura, in realtà prima andrebbe trattato il disturbo attuale e poi eventualmente si può considerare.

L'evidenza di sintomi di questo tipo è facilmente valutabile, appare singolare che nè il geriatra nè il neurologo abbaino stabilito di non trattarla.
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
La ringrazio nuovamente, dottore. L'unica cosa da farsi sembrerebbe essere, a questo punto, contattare un medico psichiatra.
Nel salutarLa, colgo l'occasione per ringraziarLa ancora del prezioso consulto.
Saluti.