Riduzione sertralina da 150 a 125 mg

Salve,

sono in cura presso la ASL e prendo Sertralina da più di due anni.
Due settimane fa assumevo una dose giornaliera di 150 mg ma da esattamente due settimane la mia psichiatra mi ha ridotto la dose a 125 mg. (150 mg l'ho assunti per un periodo molto breve, solo 3 settimane e mezzo, aumento che è stato fatto di mia iniziativa ma poi corretto dalla psichiatra e ridotto appunto a 125 mg com'è attualmente)

Siccome il prossimo appuntamento alla asl è tra circa un mese, vorrei sapere, intanto, se è normale sentirsi giù di morale, con poche energie, poca voglia di studiare o di fare sport come invece li farei molto più volentieri in altri periodi... Mi sento molto debilitato. Possibile che questa piccola variazione di dose porti a questo? (è anche vero che ho "fallito" all'ultimo esame universitario poco tempo fa... e sono sincero, non mi è mai piacuto studiare e sforzarmi mentalmente) So che gli antidepressivi agiscono, dopo aver effettuato delle variazioni, dopo circa due settimane.

-Questo vale anche per gli effetti da astinenza? Cioè anche quando la dose viene ridotta? E' normale che mi senta così, dato che è da due settimane che ho ridotto di 25 mg la dose?
-Dopo quanto tempo si ritorna in equilibrio con il morale?

Grazie mille per l'assistenza.

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente.
con i limiti di un consulto a distanza, che non può costituire un parere specialistico su un caso nel senso pieno,

posso dire: è poco probabile che le ultime variazioni della dose di sertralina (sia in su che in giù, di 25 mg) abbiano influito sensibilmente sul quadro di umore.

L'esperienza dell'esame, certamente, ha influito di più. Lei è sicuro che nell'ultimo periodo della Sua vita non ci sono stati anche gli altri eventi negativi che potevano influire ?

" So che gli antidepressivi agiscono, dopo aver effettuato delle variazioni, dopo circa due settimane. -Questo vale anche per gli effetti da astinenza? Cioè anche quando la dose viene ridotta? "

- Non è detto che agiscano già dopo due settimane, può essere necessario anche più tempo, anche più di tre settimane e mezzo durante le quali Lei ha assunto una dose un po' più alta. Dunque non è detto che la dose più alta abbia già determinato i cambiamenti che ora vengono "perduti". Nel caso, invece, della riduzione della dose, se fosse sospeso bruscamente tutto il farmaco, allora già nell'arco di una - due settimane questo avrebbe potuto essere sentito, ma nel caso di una riduzione così parziale, è molto più graduale.

Ma soprattutto, visto che il dosaggio è già relativamente alto, non sono sicuro che il farmaco fosse stato prescritto solo per la depressione. (Quale diagnosi Le è stata data dalla psichiatra all'ASL ? Cosa dice la psichiatra del Suo sentirsi depresso e perché vuole mantenere la stessa dose ?) E, visto che anche alla dose relativamente alta (125 mg) ci sono le alterazioni di umore, penso che non è detto che il problema sia la dose del farmaco. Forse ci vuole un altro antidepressivo, oppure è uno stato di abbattimento che non va curato solo con le medicine.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
Utente
Utente
Dunque,

la psichiatra che mi ha seguito precedentemente mi ha diagnosticato disturbi d'ansia, spesso accompagnati da pensieri ossessivi (paura di non aver chiuso il gas e insicurezze simili...).
Effettivamente, questa nuova psichiatra che mi sta seguendo alla ASL mi ha informato che sarebbe più opportuno, per il mio caso, una psicoterapia anche di due volte a settimana, presso un centro specializzato all'assistenza alle persone omosessuali, come me.
Quindi l'antidepressivo, la cui dose è sempre stata di 100 mg, ma che da poco tempo è stata aumentata a 125 mg, mi è stato prescritto per diverse cause:

-in primis, per la forte paura e insicurezza sul gas, quindi credo, quasi una nevrosi...
-per sostenermi nello studio, in quanto penso che, sia la psicoterapia che l'uso di questo farmaco, mi hanno aiutato a sostenere molti esami (e come dicevo in precendeza lo studio mi è sempre pesato moltissimo perchè mi ritengo un tipo più pratico che teorico, anche se diverse materie mi sono sempre interessate..) fino ad arrivare ad oggi, che ho quasi concluso il percorso! ( e di questo sono molto soddisfatto)

Grazie molte per la sua disponibilità Dottore!
[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Sono contento che Lei è vicino alla fine del percorso accademico (e che qualche materia a Lei è comunque piaciuta:)

La psicoterapia vale la pena, e, se lo psicoterapeuta è più competente nei casi vicini al Suo, è sicuramente meglio.

Quanto tempo fa la dose di Sertralina è stat aumentata a 125 mg ?
[#4]
Utente
Utente
Il 30 marzo ho aumentato da 100 a 125. Per due settimane e mezzo. Successivamente ho aumentato a 150. Ma dopo poco più di 3 settimane ho ridotto nuovamente a 125 mg. Quindi, dall'11 maggio sono stabile a 125.
[#5]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Effettivamente sono passati due mesi con dosaggi di almeno 125 mg e con risultati che Lei avverte come ancora insoddisfacenti...

Ma forse la Sua specialista ha fatto una valutazione diversa da quella che ha fatto Lei, vedendo forse l'inizio dei miglioramenti (che Lei da solo non riesce a vedere, anzi, Lei avverte il peggioramento) ?...

oppure la psichiatra, conoscendo l'andamento nel Suo caso, non vuole essere una allarmista e valuta che l'attuale peggioramento è temporaneo e rientrerà anche senza l'aumento ulteriore della dose ?

oppure non approva che Lei possa da solo cambiare la dose ?

E' possibile che, mentre Lei è più preoccupato degli aspetti depressivi, la Sua specialista tende a vedere di più quelli ossessivi ? che usi di più la presenza o meno delle tendenze ossessive come un metro ?

(e forse le tendenze ossessive lei valuta come abbastanza controllate, senza la necessità di modificare la dose) ?

(oppure valuta che per modificare le tendenze ossessive ci vuole più tempo sempre con questa dose) ?

Bisogna dire che, a scopo non solo antidepressivo ma anche antiossessivo, ci vorrebbero le dosi come queste ed eventualmente anche maggiori, ma l'efficacia non si può vedere nell'arco di un tempo breve. Gli effetti antidepressivi possono farsi vedere nell'arco di più settimane, ma quelli antiossessivi - nell'arco di più mesi...

Oppure (la cosa che mi sembra la più possibile) la Sua specialista ritiene che su questo abbattimento (che Lei sta vivendo) bisogna intervenire con mezzi non farmacologici. Allora magari bisogna davvero inizare a frequentare quel centro di psicoterapia che Le ha indicato, e vedere se ciò veramente migliora la situazione oppure ci vorra comunque un maggiore sostegno anche farmacologico ...

Bisogna dire che (almeno secondo me) la depressione nel contesto di un altro disturbo (come disturbi ossessivi, come disturbi legati a certe tendenze di carattere, come nei disturbi d'ansia) non sempre sono da considerarsi "disturbi di umore" e non sempre sono da curare come "disturbi di umore", perché il nocciolo del problema è diverso, mentre gli stati depressivi ne sono solo una manifestazione secondaria:

tanto più ossessiva la persona è, tanto può essere a rischio di depressione, tanto più in ansia, tanto più può diventare anche depressa, tanto più ha un certo tipo di carattere, tanto più può essere predisposta agli stati depressivi.

In tali casi si interviene (con mezzi farmacologici e psicoterapeutici) sul nocciolo del problema, su quello che predispone alla depressione, ed, in funzione di questo, può risolversi anche la depressione.

A parte le ipotesi diverse (che possono essere risolte solo al colloquio aperto con la Sua psichiatra), mi sembra chiaro che qualche disaccordo fra di voi nella visione della situazione c'è. E va chiarito fra di voi.

un saluto
[#6]
Utente
Utente
Certamente, sono d'accordo con l'ultima affermazione che fa riguardo alla situazione di poca chiarezza tra me e la psichiatra.
D'altra parte, questa dottoressa che mi sta seguendo ora, è una psichiatra nuova in quanto la precedente dottoressa (che mi ha seguito per ben due anni) è stata trasferita altrove. Per cui conosce poco la mia situazione. Questo c'è da dirlo.

Comunque sia, più che depressione o ossessioni (le quali sono in grandissima parte risolte, anzi posso quasi affermare di averle ormai superate) la situazione che più mi preme ora è capire se questo abbattimento (che si presenta principalmente nel momento in cui devo affrontare lo studio, giorno per giorno) sia dovuto alla riduzione della dose (anche se i 150 mg come dice Lei sono stati "sperimentati" per troppo poco tempo) oppure al fatto che devo ancora "digerire" la bocciatura (e quindi convincermi che se voglio laurearmi devo finire quest'esame senza se e senza ma!)

Parlerò, tuttavia, alla prossima visita con la dottoressa di questa situazione.

La ringrazio molto per la sua disponibilità

Cordialmente
[#7]
Utente
Utente
Salve,

scusi se approfitto dell'occasione ma vorrei sapere se ci sono interazioni tra le benzodiazepine e la valeriana (estratto secco della radice, cpr). Le chiedo questo in quanto vorrei ridurre la dose di ansiolitico (Xanax) in vista dell'esame (perchè è da molto tempo che lo prendo) e integrarla o procedere alla sostituzione con la Valeriana.
Grazie. Cordiali saluti
[#8]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
certo che ci sono le interazioni (se uno viene usato talvolta come alternativa ad altro, vuol dire che possono avere effetti simili, dunque gli effetti dei due possono sovrapporsi, ed è in questo che consiste l'interazione principale della valeriana con tutti gli altri composti ad azione sedativa).

Per qualunque modifica della terapia (riduzione, incremento o aggiunta, anche se si tratta di un rimedio erboristico) bisogna consultare e concordarlo con lo specialista che La segue. Anche l'idea che prende xanax da troppo tempo e che bisognerebbe ridurlo: questo Lei non deve decidere da solo. Se lo xanax La seda troppo, o sospetta che La deprima, o, viceversa, se è diventato non abbastanza efficace, allora se ne parla con lo psichiatra il quale può aggiustare la dose. Se si pensa che a lungo non bisogna prendere questo farmaco e che un giorno bisognerà iniziare a pensare a ridurlo, allora proprio prima degli esami (un periodo con più tensioni) forse non è il periodo migliore a programmare la riduzione.. , inoltre, si può dire che il farmaco e la dose ottimale dell'antidepressivo sono stati trovati per poter non appoggiarsi più su un ansiolitico abbastanza forte ? Il Suo stato depressivo attuale è privo delle preoccupazioni oppure queste preoccupazioni possono essere gestite con farmaci più blandi? o anche prevalentemente con la psicoterapia ? (è stata già iniziata la psicoterapia ?).

Dunque ci sono gli aspetti da valutare; e in ogni caso non è che la persona lo deve decidere autonomamente. A cosa serve allora essere seguiti da uno specialista ?

Anche con la dose di Sertralina: Lei ha deciso da solo di riaumentarla..

Perché ?
Spirito di sperimentazione ?
Difficoltà nella comunicazione con la propria specialista / sfiducia ?
[#9]
Utente
Utente
Salve

Sì, la dose è stabilita a 125 mg di penso che possa essere sufficiente. Questa è la dose che la psichiatra ha stabilito. Quindi sto proseguendo con questa terapia
Riguardo agli ansiolitici, sì ne parlerò con la psichiatra, perché delle volte sento del prurito o irrequietezza insoliti. Non dovrei comunque soffrire di qualche allergia in quanto dalle ultime analisi non ne sono state riscontrate alcuna.

Sul discorso della Sertralina, sì, forse a causa della difficoltà di contattare la dottoressa o perché non sento di ricevere dei consigli abbastanza esaustivi. Ecco si, forse è per questo che poi mi è venuta la voglia di sperimentare ''come ci si sente'' con un dosaggio da 150 mg e, in effetti, specie inizialmente, ho avuto forti sbalzi di umore.
Però è anche vero che ultimamente, ma non solo, anche in precedenza, la dottoressa mi ha prescritto lo Xanax a rilascio pr. e proprio nel periodo d'assunzione ho sperimentato degli sbalzi di umore
La ringrazio per l'attenzione e mi scuso per la lunghezza del discorso
Cordialmente
Allergia ai farmaci

Allergia ai farmaci: quali sono le reazioni avverse in seguito alla somministrazione di un farmaco? Tipologie di medicinali a rischio, prevenzione e diagnosi.

Leggi tutto