Primo attacco di panico circa 4 anni fa,lavoravo in un bar e mi prese all'improvviso

salve,io ho avuto il mio primo attacco di panico circa 4 anni fa,lavoravo in un bar e mi prese all'improvviso tachicardia,sudorazione e tremolio non riuscivo a controllarlo.da quel giorno non lavorai piu' come barista per paura che mi venisse di nuovo.ho iniziato ad evitare il caffè,ma con il passare del tempo sono peggiorata.ho iniziato ad avere paura di stare da sola,ad avere paura di allontanarmi,a non riuscire a lavorare o a svegliarmi la mattina già con tremori.l'unica mia "salvezza"è l'alcol.quando bevo mi sento forte,come se per me sarebbe un sedativo.mi capitava spesso di svegliarmi nella notte col cuore in gola,ma solo al pensiero di avere alcol a portata di mano mi sento più sicura.non ho mai intrapreso una terapia,anche xke sono contro ai farmaci,perche ho paura che se inzio non riuscirei piu a farne almeno e alla mia età penso che è presto per chiudermi nei psicofarmaci.vorrei vivere una vita piu serena dato che sto convivendo col mio ragazzo da 5 mesi e per me è una vergogna camminare con l'alcol in borsa molte volte lo faccio di nascosto perche mi sentirei giudicata.non vado piu a lavoro perche mi sento circondata da estranei che se mi sentirei male non sarei protetta.la stessa cosa faccio che non esco con amici per non far vedere il mio problema se mi prendesse un attacco.so che è un fattore psicologico,ma questo imbarazzo mi blocca perche anche se vorrei nasconderlo ho dei segnali fisici tipo tremori tachicardia e non riesco a controllare.vorrei intraprendere un consulto da un psicologo.aspetto vostre notizie e grazie della vostra disponibilità
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Questo meccanismo è noto e alcune persone sviluppano dipendenza da alcol per questo motivo, non è quello principale ma esiste una casistica di questo genere.
L'alcol ha un meccanismo ansiolitico, sulla paura di poter star male.Lo stesso degli ansiolitici in commercio.

Dovrebbe far valutare il disturbo, che se semplicemente è un disturbo (ipotizzo) di panico ha una sua cura.

Il legame con l'alcol per adesso sembra un legame con uno scopo, non privo di controllo, ma ovviamente è una situazione che può evolvere verso un legame di altro tipo (con l'alcol senza più uno scopo, come desiderio di alcol).
Anche questo va valutato.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75
l'alcol è lo "psicofarmaco" più dannoso che esista, per il resto esistono farmaci psicoattivi efficaci e ben tollerati. Per la diagnosi e la cura (possibilissima) consulti uno psichiatra che dovrà fare diagnosi ed eventualmente prescrivere una cura, con o senza farmaci, con o senza psicologo (anche se la psicoterapia è solitamente utile non sempre si può prescindere da un periodo di terapia farmacologica all'inizio).

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

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Utente
Utente
vorrei sapere se iniziando un percorso di solo psicoterapia puo' essermi utile e a chi rivolgermi se a un psicologo o psichiatra.premetto che ho avuto molte occasioni di lavorare fuori città e vorrei superare questo disagio per non perdere di nuovo un ocasione dato che sto senza lavoro.grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"se iniziando un percorso di solo psicoterapia"

Ma questo per quale motivo ? Chi ha deciso che nel suo disturbo sia utile una psicoterapia, e quale ? Non significa granché a priori decidere in cosa debba consistere un trattamento senza sapere quali sono quelli efficaci per il disturbo. Prima la diagnosi, poi le proposte di trattamento. La categoria "psicoterapia" è come dire "farmacoterapia", ovvero niente di preciso.

Se l'idea è quella di curarsi senza farmaci, questo è uno dei punti di partenza più controproducenti.
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Utente
Utente
la ringrazio della vostra risposta allora voi cosa mi consigliate?da dove posso partire?grazie
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Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75
Senz'altro da una visita approfondita con uno psichiatra. poi discuterete del tipo di terapia eventualmente necessaria
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