Accertamenti psichiatrici
A seguito visita invalidità civile la commissione esaminatrice ha richiesto che io vada presso struttura in day hospital psichiatrico per ulteriore visita psichiatrica e test di valutazione.
In rete vedo che ci sono vari test per valutare la depressione, di norma quali sono quelli ufficiali?
Soprattutto vorrei chiedervi: se dai test mi risulterebbe una depressione endogena media, lo psichiatra che mi farà la visita dovrà per forza (per legge) refertare che la mia depressione è media o se lo specialista, al di là di cosa diranno i test, se valuterà lieve (o viceversa grave) la mia depressione, potrà refertare una depressione diversa da quello che risulta dai test?
Inoltre, allo stesso modo, dopo che in day hospital valuteranno il mio grado di depressione e l'entità del danno funzionale, la commissione che ha richiesto l'accertamento e che poi dovrà valutare dovrà attenersi categoricamente a ciò che diranno dal centro psichiatrico, o la commissione ha facoltà a sua volta poi di decidere diversamente?
Faccio un esempio: se al centro psichiatrico referteranno una depressione endogena media, poi la commissione potrà valutare e dire invece nel verbale dell'invalidità che la mia depressione è lieve (o addirittura grave?)
Grazie per le cortese risposta
In rete vedo che ci sono vari test per valutare la depressione, di norma quali sono quelli ufficiali?
Soprattutto vorrei chiedervi: se dai test mi risulterebbe una depressione endogena media, lo psichiatra che mi farà la visita dovrà per forza (per legge) refertare che la mia depressione è media o se lo specialista, al di là di cosa diranno i test, se valuterà lieve (o viceversa grave) la mia depressione, potrà refertare una depressione diversa da quello che risulta dai test?
Inoltre, allo stesso modo, dopo che in day hospital valuteranno il mio grado di depressione e l'entità del danno funzionale, la commissione che ha richiesto l'accertamento e che poi dovrà valutare dovrà attenersi categoricamente a ciò che diranno dal centro psichiatrico, o la commissione ha facoltà a sua volta poi di decidere diversamente?
Faccio un esempio: se al centro psichiatrico referteranno una depressione endogena media, poi la commissione potrà valutare e dire invece nel verbale dell'invalidità che la mia depressione è lieve (o addirittura grave?)
Grazie per le cortese risposta
[#1]
La struttura pubblica può effettuare i testa che ritiene opportuno, oppure affidarsi soltanto all'osservazione clinica. La struttura pubblica certificherà quello che osserva. La commissione può attenersi o meno a quanto certificato dalla struttura pubblica.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta gent. Dr. Martidias,
credevo che siccome nel foglio che mi hanno dato c'è la richiesta specifica della commissione che vengano effettuati dei test di valutazione allora credevo fossero "obbligati".
Mi scusi, la domanda comunque rimane, cioè se alla struttura pubblica opteranno per i test poi dovranno per forza attenersi da ciò che risulterà dagli stessi?
Io gli unici test del genere che ho fatto finora sono stati anni fa presso una psicanalista clinica privata e per la mole di domande alle quali ho dovuto rispondere ho impiegato due interi incontri per farlo.
Inoltre, allora la commissione può "fregarsene" anche del referto che mi faranno alla struttura pubblica e allo stesso modo può anche "fregarsene" del certificato fatto dallo psichiatra dell'asl che mi ha in cura e decidere di "testa propria" sia contro il certificato del mio psichiatra che di quello che mi faranno alla struttura pubblica?
Cordiali saluti
credevo che siccome nel foglio che mi hanno dato c'è la richiesta specifica della commissione che vengano effettuati dei test di valutazione allora credevo fossero "obbligati".
Mi scusi, la domanda comunque rimane, cioè se alla struttura pubblica opteranno per i test poi dovranno per forza attenersi da ciò che risulterà dagli stessi?
Io gli unici test del genere che ho fatto finora sono stati anni fa presso una psicanalista clinica privata e per la mole di domande alle quali ho dovuto rispondere ho impiegato due interi incontri per farlo.
Inoltre, allora la commissione può "fregarsene" anche del referto che mi faranno alla struttura pubblica e allo stesso modo può anche "fregarsene" del certificato fatto dallo psichiatra dell'asl che mi ha in cura e decidere di "testa propria" sia contro il certificato del mio psichiatra che di quello che mi faranno alla struttura pubblica?
Cordiali saluti
[#3]
Se la struttura pubblica é in grado di effettuare i test richiesti, allora é presumibile che li effettuerà. I test sono parte di una valutazione complessiva e non l'unico strumento che genera la diagnosi. Mi sembra naturale che se i test diano determinati risultati, questi vengano citati nella valutazione complessiva. I ogni caso, la commissione agisce in piena autonomia e il suo parere può discostarsi, anche di molto a volte, da quello riportato nella documentazione clinica prodotta.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#4]
Ex utente
Capisco Dr. Martidias,
mi scusi, due ultime domande e poi non "disturbo" più.
1) ma la commissione ha richiesto la "verifica di accertamenti" perchè "non crede alla mia depressione" o è piuttosto comune che lo faccia?
2) sono stato in cura per oltre quattro anni col cymbalta 60 presso uno psichiatra privato, poi ho cercato di sospendere la cura con medico curante che mi ha scalato la dose a 30 mg ma stavo ritornando a stare nuovamente male per cui mi ha mandato da uno pschiatra all'asl il quale mi ha prescritto ancora il cymbalta 60 più una cp di tavor 2,5 la sera.
Dopo due mesi mi dice di continuare la cura con l'antidepressivo e mi prescrive halcion 0,25 la sera che ho usato solo per un mese (il tavor al bisogno a qualsiasi ora del giorno)
Son passati 8 mesi da quando ho ripreso la dose del cymbalta a 60 mg (e adesso il tavor al bisogno) e pur non essendo sereno (in quanto mi sento ancora triste anche se sto molto meglio) vado avanti.
La domanda che allora mi pongo e che le chiedo è:
lo specialista che mi visiterà e mi farà i test, considererà che non sono una larva umana solo perchè sto assumendo l'antidepressivo? O dato che è evidente che non sto male come quando stavo prima di iniziare la cura, allora lo specialista può dire che per lui (e per i test) non sono depresso o che la mia depressione è più "leggera" di quella certificata dal collega dell'asl?
Cerco di fare un esempio: prima dell'antidepressivo piangevo spesso e senza motivo e lo psichiatra privato (che mi aveva inizialmente dato il cymbalta) quindi sapeva questo (e altre cose) ed è giunto ad una diagnosi,
adesso invece non piango più come una volta ma lo specialista della struttura pubblica che mi farà la visita di accertamento terrà in conto che forse non piango più come prima perchè forse aiutato dal cymbalta? o terrà solo conto (tanto per fare un esempio) che piango poco (adesso mi capita di piangere senza motivo un due tre volte al mese)?
Nota: ad esempio in questo momento, non so perchè ma mentre sto scrivendo mi è venuto un magone dentro e mi scendo delle lacrime dagli occhi (ma era forse più di un mese che non paingevo senza motivo).
Mi perdoni un'ultima domanda: ma in base a quello che ho scritto, secondo lei forse sarebbe il caso di rivedere la mia cura con il cymbalta e magari cercare di cambiarlo (all'asl mi han detto di andare avanti così) o visto che tutto sommato non sono si una persona serena ma allo stesso tempo non sto male come prima, forse la cosa da fare è continuare col cymbalta?
Mi scuso sinceramente per il disturbo arrecato e ringraziandola ancora per la cortese attenzione riservatami la saluto cordialmente.
mi scusi, due ultime domande e poi non "disturbo" più.
1) ma la commissione ha richiesto la "verifica di accertamenti" perchè "non crede alla mia depressione" o è piuttosto comune che lo faccia?
2) sono stato in cura per oltre quattro anni col cymbalta 60 presso uno psichiatra privato, poi ho cercato di sospendere la cura con medico curante che mi ha scalato la dose a 30 mg ma stavo ritornando a stare nuovamente male per cui mi ha mandato da uno pschiatra all'asl il quale mi ha prescritto ancora il cymbalta 60 più una cp di tavor 2,5 la sera.
Dopo due mesi mi dice di continuare la cura con l'antidepressivo e mi prescrive halcion 0,25 la sera che ho usato solo per un mese (il tavor al bisogno a qualsiasi ora del giorno)
Son passati 8 mesi da quando ho ripreso la dose del cymbalta a 60 mg (e adesso il tavor al bisogno) e pur non essendo sereno (in quanto mi sento ancora triste anche se sto molto meglio) vado avanti.
La domanda che allora mi pongo e che le chiedo è:
lo specialista che mi visiterà e mi farà i test, considererà che non sono una larva umana solo perchè sto assumendo l'antidepressivo? O dato che è evidente che non sto male come quando stavo prima di iniziare la cura, allora lo specialista può dire che per lui (e per i test) non sono depresso o che la mia depressione è più "leggera" di quella certificata dal collega dell'asl?
Cerco di fare un esempio: prima dell'antidepressivo piangevo spesso e senza motivo e lo psichiatra privato (che mi aveva inizialmente dato il cymbalta) quindi sapeva questo (e altre cose) ed è giunto ad una diagnosi,
adesso invece non piango più come una volta ma lo specialista della struttura pubblica che mi farà la visita di accertamento terrà in conto che forse non piango più come prima perchè forse aiutato dal cymbalta? o terrà solo conto (tanto per fare un esempio) che piango poco (adesso mi capita di piangere senza motivo un due tre volte al mese)?
Nota: ad esempio in questo momento, non so perchè ma mentre sto scrivendo mi è venuto un magone dentro e mi scendo delle lacrime dagli occhi (ma era forse più di un mese che non paingevo senza motivo).
Mi perdoni un'ultima domanda: ma in base a quello che ho scritto, secondo lei forse sarebbe il caso di rivedere la mia cura con il cymbalta e magari cercare di cambiarlo (all'asl mi han detto di andare avanti così) o visto che tutto sommato non sono si una persona serena ma allo stesso tempo non sto male come prima, forse la cosa da fare è continuare col cymbalta?
Mi scuso sinceramente per il disturbo arrecato e ringraziandola ancora per la cortese attenzione riservatami la saluto cordialmente.
[#5]
1) la commissione chiede accertamenti perché ritiene di dover approfondire una condizione clinica che non é completamente chiarita rispetto alla documentazione presentata e alla visita effettuata. Non é che non credono a lei, ma hanno il dovere di accertare la situazione in maniera più completa possibile.
2) la valutazione comprende il fatto che con la terapia adeguata, la depressione é una condizione che può andare in remissione completa. La commissione deve accertare lo stato attuale, ma anche tenere conto della necessità o meno di assumere farmaci e del compenso clinico raggiunto.
3) a mio parere, se residua una sintomatologia depressiva, anche se meno accentuata, la terapia potrebbe essere rivista, per tentare di perseguire la remissione completa.
Cordiali saluti
2) la valutazione comprende il fatto che con la terapia adeguata, la depressione é una condizione che può andare in remissione completa. La commissione deve accertare lo stato attuale, ma anche tenere conto della necessità o meno di assumere farmaci e del compenso clinico raggiunto.
3) a mio parere, se residua una sintomatologia depressiva, anche se meno accentuata, la terapia potrebbe essere rivista, per tentare di perseguire la remissione completa.
Cordiali saluti
[#6]
Ex utente
Ok grazie!
Leggo però che lei ha parlato di remissione completa ("può andare in remissione completa" .......... significa pure che può non andare? Un mio amico è stato molto male ma ne è uscito dopo due anni senza più alcun problema a distanza di oltre 15 anni, mentre mia madre è da 30 anni che prende antidepressivi e ansiolitici tutti i giorni).
La mia storia dice:
- 1998 in cura per circa 18 mesi con frontal (pochi mesi) e il prozac (cura alla fine sospesa dallo psichiatra dell'asl;
- 2001 cura con zoloft (non ricordo per quanto tempo) poi lo specialista privato mi ha sospeso anch'egli la cura;
- 2006 nuovamente in cura all'asl con entact, dopo non ricordo quanto tempo anche questo specialista mi ha detto che potevamo sospendere la cura (anche se io gli ho detto che pure se mi sentivo meglio non so se fosse giusta la scelta di terminare la cura perchè ancora mi sentivo "vulnerabile");
- cura terminata ugualmente e poi nel 2009 altro psichiatra (non più asl ma privato) che mi ha diagnosticato una depressione maggiore e cura con cymbalta ........... cura che ho continuato fino a fine estate 2013, quando con medico di base ho tentato di sospendere anche questa volta scalando con cymbalta 30 ma poichè stavo peggiorando sono andato in un altro psichiatra ancora dell'asl che mi diagnostica depressione grave e mi fa riprendere cymbalta 60
In questo periodo ho anche affrontato una terapia cognitivo comportamentale e una psicoanalisi (e devo dire che speravo di ricevere dalle stesse ben più benefici).
Francamente non so se sperare di terminare anche questa volta l'assunzione degli antidepressivi perchè se poi capiterà che dopo uno - due o più anni dovessi ricadere e ricominciare daccapo con altri antidepressivi non so se ricomincerò perchè ogni volta che ricomincio per i primi tempi è un supplizio e inizio ad essere decisamente sempre più stanco e capace di affrontare e sopportare il tutto.
Delle cure fatte in passato sia asl che dai privati mi è rimasto solo qualche foglio che testimonia la mia cura (in uno solo, quello privato del 2009 c'è la diagnosi di depressione maggiore), sarebbe consigliabile portarli a visita affinchè chi mi visiterà avrà una visione della situazione più completa e potrà dare una valutazione più "profonda" (e magari potrà anche suggerirmi di persona se cambiare cura o altro) o sarebbe forse meglio non portare ne i fogli ne dire nulla del mio passato?
Cordialità e Grazie ancora
Leggo però che lei ha parlato di remissione completa ("può andare in remissione completa" .......... significa pure che può non andare? Un mio amico è stato molto male ma ne è uscito dopo due anni senza più alcun problema a distanza di oltre 15 anni, mentre mia madre è da 30 anni che prende antidepressivi e ansiolitici tutti i giorni).
La mia storia dice:
- 1998 in cura per circa 18 mesi con frontal (pochi mesi) e il prozac (cura alla fine sospesa dallo psichiatra dell'asl;
- 2001 cura con zoloft (non ricordo per quanto tempo) poi lo specialista privato mi ha sospeso anch'egli la cura;
- 2006 nuovamente in cura all'asl con entact, dopo non ricordo quanto tempo anche questo specialista mi ha detto che potevamo sospendere la cura (anche se io gli ho detto che pure se mi sentivo meglio non so se fosse giusta la scelta di terminare la cura perchè ancora mi sentivo "vulnerabile");
- cura terminata ugualmente e poi nel 2009 altro psichiatra (non più asl ma privato) che mi ha diagnosticato una depressione maggiore e cura con cymbalta ........... cura che ho continuato fino a fine estate 2013, quando con medico di base ho tentato di sospendere anche questa volta scalando con cymbalta 30 ma poichè stavo peggiorando sono andato in un altro psichiatra ancora dell'asl che mi diagnostica depressione grave e mi fa riprendere cymbalta 60
In questo periodo ho anche affrontato una terapia cognitivo comportamentale e una psicoanalisi (e devo dire che speravo di ricevere dalle stesse ben più benefici).
Francamente non so se sperare di terminare anche questa volta l'assunzione degli antidepressivi perchè se poi capiterà che dopo uno - due o più anni dovessi ricadere e ricominciare daccapo con altri antidepressivi non so se ricomincerò perchè ogni volta che ricomincio per i primi tempi è un supplizio e inizio ad essere decisamente sempre più stanco e capace di affrontare e sopportare il tutto.
Delle cure fatte in passato sia asl che dai privati mi è rimasto solo qualche foglio che testimonia la mia cura (in uno solo, quello privato del 2009 c'è la diagnosi di depressione maggiore), sarebbe consigliabile portarli a visita affinchè chi mi visiterà avrà una visione della situazione più completa e potrà dare una valutazione più "profonda" (e magari potrà anche suggerirmi di persona se cambiare cura o altro) o sarebbe forse meglio non portare ne i fogli ne dire nulla del mio passato?
Cordialità e Grazie ancora
[#8]
Ex utente
Gentile Dr., mi scusi, ma nel caso venissi valutato invalido per depressione endogena grave, potrei dire addio alla patente di guida perchè depresso grave o magari perchè assumo i cymbalta 60mg? (l'halcion non lo prendo più e il tavor 2,5 solo al bisogno)?
O potrei essere invalido per endogena grave e mantenere la patente?
O potrei essere invalido per endogena grave e mantenere la patente?
[#9]
Non vorrei turbare delle sue aspettative, anche perché non conosco la sua condizione clinica, tuttavia, per esperienza, posso dirle che non é così semplice aver riconosciuta una invalidità per depressione endogena grave. Rispetto alla patente di guida, generalmente, questa diagnosi e questo trattamento non comportano la revoca della patente di guida. Ci aggiorni sull'evoluzione della situazione, se vuole.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#10]
Ex utente
Salve Dr. Martidias,
turbare le mie aspettative? non è che se mi valuteranno depresso lieve o grave il mio dolore interiore cambierà di una virgola, magari potesse essere così!!!!
Un'aggiornamento che posso dare è che ho fatto la visita di accertamento con la psichiatra per oltre un'ora e mezza, ha raccolto e scritto al pc la mia storia e si vedeva che è rimasta colpita dal mio dolore interiore, ha detto che ho bisogno di essere seguito (poi anche ai miei che erano fuori dalla stanza) e credo proprio che la sua valutazione sia in linea con lo psichiatra dell'asl che mi sta curando con cymbalta 60 e mi ha certificato una depressione interna grave.
Poi son dovuto ritornare per farmi vedere da altri due psichiatri (uno dei quali ha solo lui il "potere" decisionale sulla diagnosi).
Loro mi hanno fatto molto meno domande (anzi, quello che ha l'ultima parola sulla diagnosi non mi ha proprio calcolato) della loro collega e poi quello che non dovrebbe decidere ha detto all'altro "depressione maggiore o disturbo umore ....... non ricordo bene di cosa"?
Dopo poco, lo specialista che ha l'ultima parola, per fare la diagnosi ha domandato, "disturbo bipolare"? ...... al che l'altro ha subito detto "nooo!! disturbo bipolare lui noo!!" poi ha continuato dicendo che secondo lui era una depressione maggiore e ha detto all'altro che risulterebbe anche dalla documentazione che ho portato dalla quale si evince che sono in cura da ormai 16 anni, che uno specialista privato mi aveva diagnosticato una depressione maggiore, che secondo lo psichiatra che mi ha in cura all'asl soffro di depressione endogena grave e che sono in cura col cymbalta da molti anni .......................
l'altro ha risposto : "si, peròooooo" !!!
e da questo "si però" ho capito che aveva ragione lei, caro dr. Martiadis, quando mi ha detto che è difficile venga riconosciuta un'invalidità per depressione endogena grave;
ho capito dunque che lo psichiatra che ha "l'ultima parola" non diagnosticherà una depressione endogena grave ma farà risultare qualche altra cosa (anche se non mi ha fatto una sola domanda ed anche se secondo la dottoressa che mi ha visitato a lungo risulterebbe una certa gravità).
Leggendo adesso un pò in rete di cosa sia il disturbo bipolare (fra i tanti specialisti che mi hanno avuto in cura negli anni mai nessuno mi ha parlato di disturbo bipolare ma sempre di depressione ........... tranne uno dell'asl che invece mi aveva diagnosticato -ma sono certo che mi ha visitato in maniera superficiale- un NAS) rimango però abbastanza confuso su questa "ipotesi di diagnosi" perchè non ho mai detto di alternare periodi di depressione ad altri di benessere o euforia poichè sono per natura sempre triste (quando di più e quando di meno) ed inoltre non credo nemmeno che questo possa essere risultato dal test perchè se non ricordo male alle poche domande che chiedevano se ho momenti/periodi di felicità ecc. ho risposto di no perchè purtroppo NON LI HO !!!! io già mi considero fortunato (nonostante l'antidepressivo) quando sono solo lievemente triste e forse è anche per questo che la psichiatra che mi ha fatto la visita per oltre 90 minuti che mi ha detto (al di là della visita di accertamento) che devo cercare almeno di migliorare un pò la mia condizione perchè così ......
Le do ragione ma io sono stanco, più di questo non riesco a fare, prendo l'antidepressivo e spero solo di non dover più vivere quei profondissimi momenti bui anche se sono cosciente del fatto che adesso non sono felice ma almeno riesco a tirare avanti..................
Cos'altro dire, attendo la diagnosi della verifica ma sinceramente mi dispiacerebbe se venisse fuori un "disturbo bipolare" o "un disturbo dell'umore ..........."
mi dispiacerebbe perchè anche se non sono in grado di valutare credo però che nel mio caso si tratti di depressione endogena, non so se lieve - media o grave ma da quello che ho capito e da quello che mi hanno detto in passato altri specialisti che mi hanno avuto in cura, sono quasi certo sia affetto da depressione endogena ma se è come dice lei che difficilmente viene riconosciuta ai fini dell'invalidità allora magari diranno che sono affetto da NAS e risolveranno il " loro problema",
e adesso inoltre, capisco anche il perchè la commissione ha richiesto la verifica di accertamento.
Cordialmente
turbare le mie aspettative? non è che se mi valuteranno depresso lieve o grave il mio dolore interiore cambierà di una virgola, magari potesse essere così!!!!
Un'aggiornamento che posso dare è che ho fatto la visita di accertamento con la psichiatra per oltre un'ora e mezza, ha raccolto e scritto al pc la mia storia e si vedeva che è rimasta colpita dal mio dolore interiore, ha detto che ho bisogno di essere seguito (poi anche ai miei che erano fuori dalla stanza) e credo proprio che la sua valutazione sia in linea con lo psichiatra dell'asl che mi sta curando con cymbalta 60 e mi ha certificato una depressione interna grave.
Poi son dovuto ritornare per farmi vedere da altri due psichiatri (uno dei quali ha solo lui il "potere" decisionale sulla diagnosi).
Loro mi hanno fatto molto meno domande (anzi, quello che ha l'ultima parola sulla diagnosi non mi ha proprio calcolato) della loro collega e poi quello che non dovrebbe decidere ha detto all'altro "depressione maggiore o disturbo umore ....... non ricordo bene di cosa"?
Dopo poco, lo specialista che ha l'ultima parola, per fare la diagnosi ha domandato, "disturbo bipolare"? ...... al che l'altro ha subito detto "nooo!! disturbo bipolare lui noo!!" poi ha continuato dicendo che secondo lui era una depressione maggiore e ha detto all'altro che risulterebbe anche dalla documentazione che ho portato dalla quale si evince che sono in cura da ormai 16 anni, che uno specialista privato mi aveva diagnosticato una depressione maggiore, che secondo lo psichiatra che mi ha in cura all'asl soffro di depressione endogena grave e che sono in cura col cymbalta da molti anni .......................
l'altro ha risposto : "si, peròooooo" !!!
e da questo "si però" ho capito che aveva ragione lei, caro dr. Martiadis, quando mi ha detto che è difficile venga riconosciuta un'invalidità per depressione endogena grave;
ho capito dunque che lo psichiatra che ha "l'ultima parola" non diagnosticherà una depressione endogena grave ma farà risultare qualche altra cosa (anche se non mi ha fatto una sola domanda ed anche se secondo la dottoressa che mi ha visitato a lungo risulterebbe una certa gravità).
Leggendo adesso un pò in rete di cosa sia il disturbo bipolare (fra i tanti specialisti che mi hanno avuto in cura negli anni mai nessuno mi ha parlato di disturbo bipolare ma sempre di depressione ........... tranne uno dell'asl che invece mi aveva diagnosticato -ma sono certo che mi ha visitato in maniera superficiale- un NAS) rimango però abbastanza confuso su questa "ipotesi di diagnosi" perchè non ho mai detto di alternare periodi di depressione ad altri di benessere o euforia poichè sono per natura sempre triste (quando di più e quando di meno) ed inoltre non credo nemmeno che questo possa essere risultato dal test perchè se non ricordo male alle poche domande che chiedevano se ho momenti/periodi di felicità ecc. ho risposto di no perchè purtroppo NON LI HO !!!! io già mi considero fortunato (nonostante l'antidepressivo) quando sono solo lievemente triste e forse è anche per questo che la psichiatra che mi ha fatto la visita per oltre 90 minuti che mi ha detto (al di là della visita di accertamento) che devo cercare almeno di migliorare un pò la mia condizione perchè così ......
Le do ragione ma io sono stanco, più di questo non riesco a fare, prendo l'antidepressivo e spero solo di non dover più vivere quei profondissimi momenti bui anche se sono cosciente del fatto che adesso non sono felice ma almeno riesco a tirare avanti..................
Cos'altro dire, attendo la diagnosi della verifica ma sinceramente mi dispiacerebbe se venisse fuori un "disturbo bipolare" o "un disturbo dell'umore ..........."
mi dispiacerebbe perchè anche se non sono in grado di valutare credo però che nel mio caso si tratti di depressione endogena, non so se lieve - media o grave ma da quello che ho capito e da quello che mi hanno detto in passato altri specialisti che mi hanno avuto in cura, sono quasi certo sia affetto da depressione endogena ma se è come dice lei che difficilmente viene riconosciuta ai fini dell'invalidità allora magari diranno che sono affetto da NAS e risolveranno il " loro problema",
e adesso inoltre, capisco anche il perchè la commissione ha richiesto la verifica di accertamento.
Cordialmente
[#11]
A questo punto non resta che attendere il verbale della visita di accertamento. A questo punto, se per lei non é un problema, mi farebbe piacere conoscere la fine di questa vicenda. Le ricordo, comunque, che qualunque sia il risultato della visita di accertamento, lei ha il diritto di ricorrere in sede legale contro il giudizio formulato se ritiene che questo non sia corretto.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#12]
Ex utente
Ok gent. Dr. Martiadis, le dirò come andrà a finire.
La ringrazio inoltre per il suggerimento ma anche dovessero diagnosticarmi un semplice disturbo dell'umore (che ai fini dell'invalidità da poco o niente) non ho alcuna intenzione di fare alcun ricorso perchè io sono stanco, non ce la faccio ad andare poi di nuovo da una terza commissione di psichiatri (conoscere dunque il 20esimo psichiatra della mia vita) e stare lì a soffrire due ore raccontando la mia storia e il mio dolore, sono stanco e l'unico specialista che per i prossimi anni vedrò sarà solo quello che mi sta curando.
il "si, però ......." dello psichiatra che deciderà la diagnosi finale ha spazzato via tutta la mia ingenuità (io infatti mi chiedevo il perchè era così difficile il riconoscimento di una depressione grave) e mi ha fatto capire che questa diagnosi se la devono riservare per alcuni amici falsi invalidi quindi non possono darla anche ai veri, io però non ho la forza di lottare contro il sistema, mi arrendo.
L'unica cosa che però farò in caso negativo è di andare dalla dottoressa che è rimasta colpita dal mio dolore e che mi ha caldamente detto che ho bisogno di essere seguito di più, invitandomi ad andare in quel csm, e poi lo ha detto anche a mia madre quando io non c'ero e la stessa cosa mi ha detto uno dei due dottori di cui sopra (quello che credo non abbia l'ultima parola sulla diagnosi), dicevo che andrò dalla dottoressa e dal dottore per chiedergli come hanno fatto a invitarmi a farmi seguire in quel csm quando hanno sballato in maniera così grossolana la mia diagnosi, perchè sono certo sia di non soffrire di un disturbo bipolare sia che il mio non sia un semplice disturbo dell'umore (magari fosse vero ........ ) ,
oppure .............. nella diagnosi per la commissione invalidi metteranno "disturbo nas" o "disturbo bipolare" e poi invece se decidessi di farmi seguire in quella struttura mi curerebbero come depresso grave?
potrei mai affidarmi a loro?
La ringrazio inoltre per il suggerimento ma anche dovessero diagnosticarmi un semplice disturbo dell'umore (che ai fini dell'invalidità da poco o niente) non ho alcuna intenzione di fare alcun ricorso perchè io sono stanco, non ce la faccio ad andare poi di nuovo da una terza commissione di psichiatri (conoscere dunque il 20esimo psichiatra della mia vita) e stare lì a soffrire due ore raccontando la mia storia e il mio dolore, sono stanco e l'unico specialista che per i prossimi anni vedrò sarà solo quello che mi sta curando.
il "si, però ......." dello psichiatra che deciderà la diagnosi finale ha spazzato via tutta la mia ingenuità (io infatti mi chiedevo il perchè era così difficile il riconoscimento di una depressione grave) e mi ha fatto capire che questa diagnosi se la devono riservare per alcuni amici falsi invalidi quindi non possono darla anche ai veri, io però non ho la forza di lottare contro il sistema, mi arrendo.
L'unica cosa che però farò in caso negativo è di andare dalla dottoressa che è rimasta colpita dal mio dolore e che mi ha caldamente detto che ho bisogno di essere seguito di più, invitandomi ad andare in quel csm, e poi lo ha detto anche a mia madre quando io non c'ero e la stessa cosa mi ha detto uno dei due dottori di cui sopra (quello che credo non abbia l'ultima parola sulla diagnosi), dicevo che andrò dalla dottoressa e dal dottore per chiedergli come hanno fatto a invitarmi a farmi seguire in quel csm quando hanno sballato in maniera così grossolana la mia diagnosi, perchè sono certo sia di non soffrire di un disturbo bipolare sia che il mio non sia un semplice disturbo dell'umore (magari fosse vero ........ ) ,
oppure .............. nella diagnosi per la commissione invalidi metteranno "disturbo nas" o "disturbo bipolare" e poi invece se decidessi di farmi seguire in quella struttura mi curerebbero come depresso grave?
potrei mai affidarmi a loro?
[#13]
Ex utente
Salve Gent. Dr. Martiadis,
cinque mesi fa aveva detto che le avrebbe fatto piacere conoscere la fine della vicenda;
beh! aveva ragione lei nel dire:
"Non vorrei turbare delle sue aspettative, anche perché non conosco la sua condizione clinica, tuttavia, per esperienza, posso dirle che non é così semplice aver riconosciuta una invalidità per depressione endogena grave"
...... infatti la depressione endogena grave non mi è stata riconosciuta,
mi è stata riconosciuta l'endogena media e, cosa che mi ha lasciato stupito, mi è stata riconosciuta anche la depressione endoreattiva grave. E' normale? Possono i due diversi tipi di invalidità essere riconosciuti allo stesso soggetto?
Inoltre: perchè non mi è stata riconosciuta l'endogena grave anche se io sono in cura con questa diagnosi?
Lei dice che non è così semplice venga riconosciuta questa patologia, significa che un soggetto per vedersi riconosciuta questa gravità deve essere stato ricoverato per depressione? ......altrimenti non riesco a spiegarmi il perchè a me non è stata riconosciuta nonostante la cura presso centro asl e nonostante all'ulteriore visita che la commissione ha richiesto presso centro psichiatrico mi han detto che erano concordi con quella diagnosi ............. forse dai test che ho fatto l'endogena grave non risultava o cosa?
Cordiali saluti
cinque mesi fa aveva detto che le avrebbe fatto piacere conoscere la fine della vicenda;
beh! aveva ragione lei nel dire:
"Non vorrei turbare delle sue aspettative, anche perché non conosco la sua condizione clinica, tuttavia, per esperienza, posso dirle che non é così semplice aver riconosciuta una invalidità per depressione endogena grave"
...... infatti la depressione endogena grave non mi è stata riconosciuta,
mi è stata riconosciuta l'endogena media e, cosa che mi ha lasciato stupito, mi è stata riconosciuta anche la depressione endoreattiva grave. E' normale? Possono i due diversi tipi di invalidità essere riconosciuti allo stesso soggetto?
Inoltre: perchè non mi è stata riconosciuta l'endogena grave anche se io sono in cura con questa diagnosi?
Lei dice che non è così semplice venga riconosciuta questa patologia, significa che un soggetto per vedersi riconosciuta questa gravità deve essere stato ricoverato per depressione? ......altrimenti non riesco a spiegarmi il perchè a me non è stata riconosciuta nonostante la cura presso centro asl e nonostante all'ulteriore visita che la commissione ha richiesto presso centro psichiatrico mi han detto che erano concordi con quella diagnosi ............. forse dai test che ho fatto l'endogena grave non risultava o cosa?
Cordiali saluti
[#14]
Il fatto che vengano riconosciute contemporaneamente due patologie che sono ritenute diverse, appare abbastanza strano. É possibile che sia stata riconosciuta una delle due come pregressa e l'altra in atto? Così la questione potrebbe apparire maggiormente comprensibile. Quale percentuale di invalidità le é stata riconosciuta?
[#15]
Ex utente
Non lo so se una delle due è stata riconosciuta come pregressa e l'altra in atto ma non credo perchè in questi casi si riconosce soltanto cosa c'è al momento.
L'invalidità che mi è stata data, unitamente ad altra patologia, è il 70%
Mi scusi, dottore, rinnovo la domanda, lei potrebbe ipotizzare come mai non mi è stata riconosciuta l'endogena grave anche se io sono in cura con questa diagnosi ed anche se all'ulteriore visita che la commissione ha richiesto presso centro psichiatrico mi han detto che erano concordi con quella diagnosi ............. forse dai test che ho fatto l'endogena grave non risultava o cosa?
Cordiali saluti
L'invalidità che mi è stata data, unitamente ad altra patologia, è il 70%
Mi scusi, dottore, rinnovo la domanda, lei potrebbe ipotizzare come mai non mi è stata riconosciuta l'endogena grave anche se io sono in cura con questa diagnosi ed anche se all'ulteriore visita che la commissione ha richiesto presso centro psichiatrico mi han detto che erano concordi con quella diagnosi ............. forse dai test che ho fatto l'endogena grave non risultava o cosa?
Cordiali saluti
[#16]
A mio parere l'ipotesi più probabile é che la commissione abbia deciso sulla base di una propria valutazione, disconoscendo parzialmente quella fatta da altri. Questa discordanza potrebbe essere motivo di ricorso in sede legale.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 13.7k visite dal 16/05/2014.
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