Temo di avere una patologia mentale

Gentili Medici,
ho deciso di scrivere qui i miei dubbi perché non ho mai avuto e non avrò mai il coraggio di confessare i miei probabili disturbi ad uno specialista di persona. Tuttavia le mie paure sono così grandi che ho deciso di "nascondermi" dietro ad una tastiera per cercare risposte professionali. Vorrei quindi chiedere a Voi un parere sincero. Vi spiego subito di cosa si tratta.
Nella mia infanzia purtroppo ho subito alcuni traumi importanti (sia affettivi sia sessuali) che mi hanno obbligato a condurre una vita piena di angosce, ansie e paure. Da quando sono piccola però ho sempre ritagliato nelle mie buie giornate dei momenti di "svago" mentale contemporanei a momenti di "sfogo" fisico per "sognare" ad occhi aperti, fantasticare (in particolare sul mio futuro) o inventare storie (come trame di un film) al posto di giocare. Queste attitudini si sono svolte (e si svolgono ancora oggi!) mediante una strana modalità psicofisica che non so nemmeno se sono in grado di spiegare pienamente: in poche parole comincio a camminare nervosamente e ripetutamente in un locale in senso antiorario senza fermarmi (magari anche per 1 ora finchè mi stanco) immaginando appunto fortemente le cose sopra citate. In quei momenti è come se non vedessi ne sentissi nulla oltre alle cose che sto pensando e provando (posso provare anche emozioni ). Questo comportamento mi provoca anche una serie di conseguenze fisiche: in primo luogo il battito cardiaco aumenta significativamente, mi sento la testa comprimere (come se letteralmente mi spremessi il cervello), contraggo i muscoli del collo e della bocca, il respiro è affannoso, tendo a sfregare le mani nervosamente come se così facendo "energizzassi" le braccia e quindi il corpo (come fosse una sorta di ricarica),e poi man mano che i minuti passano si diffonde dentro me una sorta di calore che si manifesta mediante chiazze rosse molto calde sul petto in particolare sul petto, sulla parte superiore della pancia, sulle cosce e soprattutto sulle ginocchia. Quando termino questo comportamento cerco di far calmare il battito cardiaco che nel rallentamento "imposto" diviene aritmico; mi devo poi sedere a respirare con calma per ristabilizzarlo. Sento il corpo rallentato, la mente offuscata, a volte confusa. Non so perché io attui tale comportamento; mi capita soprattutto quando sono molto stressata, ma credo che nessun essere umano al mondo si comporti così e per questo mi vergogno a parlarne dal vivo.
Inoltre ho paura che tutto questo mi possa danneggiare sia a livello psichico che fisico.
Vorrei chiedervi:
-E' sintomo di una patologia mentale?
-Potrebbe danneggiarmi il cervello? Temo possano morire dei neuroni dopo questi comportamenti;
-Potrei avere ripercussioni cardiache?
-Come posso smettere? E' una sorta di comportamento-droga, è come se ne avessi "bisogno" forse per rilassarmi o per sperare in un futuro migliore. Non so, forse produco qualche sostanza?

Vi prego fate luce su tutti i miei dubbi e siate sinceri.
[#1]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.8k 57
Gentile utente,
le modalità attraverso cui attua un percorso mentale di estraniamento dalla realtà probabilmente potrebbero essere correlate con esperienze passate.Da come descrive gli eveti sembrerebbe che ci possa essere un stimolazione particolarmente intensa del sistema neurovegetativo,tuttavia ho l'impressione che da tali comportamenti non possano esitare danni permanenti a livello sia fisico che psichico.Comunque,ripeto,si tratta eclusivamente di impresioni desunte da quanto lei riferisce,credo che le sarebbe molto utile,anche se difficoltoso,un consulto dal vivo con un medico Psichiatra di sua fiducia al fine di approfondire la sua situazione e giungere ad una ipotesi diagnostica che la possa aiutare ad intrapprendere un percorso di miglioramento a lei più consono.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

[#2]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Mi sembra che abbia reinventato quello che i dervisci fanno da secoli: https://it.wikipedia.org/wiki/Derviscio

Molte popolazioni primitive ricorrono alla danza a ritmi frenetici per estraniarsi dalla realtà, entrare in un'altra dimensione o meditare. La stessa "tarantella" deriva dalla danza della "taranta": si credeva che la donna morsa dalla tarantola se ne liberasse attraverso una danza di ore, che la portava a spossatezza e convulsioni, anche se probabilmente le origini sono più antiche e legate a culti dionisiaci.
http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/pizzica_tarantismo150609.html

Niente di nuovo sotto il sole quindi, e niente di patologico o di dannoso.
Se poi avverte tensione nervosa, ansia o altri sintomi può consultare uno psicoterapeuta.
Saluti




Franca Scapellato