Depressione e amisulpride
Da circa un anno e mezzo sono in cura presso un centro psicosociale della mia città per una forma di depressione e distimia. Per i primi 8 mesi mi hanno somministrato citalopram , ma a causa di problemi digestivi il farmaco in questione è stato sostituito con amisulpride 100mg diviso in due somministrazioni giornaliere. Alla sera prima di coricarmi assumo Lorazepam 1mg. Da circa due mesi la situazione è peggiorata la mattina mi sveglio intorno alle 5 con un angoscia e una mancanza di voglia di fare tanto che mi pesano anche le incombenze quotidiane. Purtroppo da 3 anni sono disoccupato e non ho una compagna da molti anni . Questa situazione esistenziale mi pesa parecchio tanto che ho il terrore di rimanere solo visto che vivo con mia madre che ha 78 anni. Mio padre è deceduto 6 anni fa per una triste vicenda di mala sanità e da allora il vuoto che ho dentro di me è enorme. Il medico che mi segue si limita a prescrivermi i farmaci e non mi dà dei consigli su come affrontare la vita. Ho sentito parlare della psicoterapia da abbinare ai farmaci. Credete che debba chiedere questa terapia al medico che mi segue? Non so più cosa fare la vita è molto pesante e vedo nero dappertutto. Continua ad avere crisi di pianto e l'oppressione che percepisco è notevole. Vi chiedo di darmi un consiglio su cosa debbo fare e se la terapia che sto assumendo sia appropriata (con Citalopram andava meglio, ma non ho la contro prova visto che assumevo il farmaco in un periodo non così negativo come l'estate e la primavera;la depressione mi si riacutizza durante il periodo aprile-agosto, non sopporto l'estate e il caldo). Grazie per le vostre risposte e i vostri preziosi consigli.
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L'amisulpride è un farmaco che si utilizza per la depressione e soprattutto per la distimia. Se però i risultati ottenuti non sono soddisfacenti e lei, come si evince da quello che scrive, sta male, bisognerebbe provare un'altra terapia. La psicoterapia è altamente consigliata, da abbinare alla terapia farmacologica. La potrà aiutare ad affrontare la vita quotidiana e a capire come modificare il suo modo di pensare, cercando di vedere le cose in maniera più positiva. Il medico che la segue potrebbe non essere uno psicoterapeuta, in tal caso, per la psicoterapia, dovrà rivolgersi ad uno specialista.
Dott. Marco Paolemili
Specialista in Psichiatria e Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
www.mens-sana.biz
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.3k visite dal 30/04/2014.
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