Problemi con i farmaci
ho già scritto svariate volte in merito a questa faccenda, ma credetemi, sono davvero disperata, lo scorso mercoledì ho chiamato il mio psichiatra e la segretaria ha detto che mi avrebbe richiamata lui, ma non l'ha fatto, così ho agito da sola e credo di aver combinato un pasticcio, dunque riassumo la mia situazione, per circa 14 anni in cura al servizio di igiene mentale con la seguente terapia, olanzapina 5mg e mezza compressa di citalopram, non riuscendo più a vivere perchè sempre depressa, svogliata, senza interesse per la vita e soprattutto in preda a continue compulsioni, quali il gioco, l'alcol, le spese all'impazzata ecc... mi sono recata da un professionista a pagamento il quale mi ha subito fatto scalare l'olanzapina fino a completa dismissione, introducendo Zarelis 75mg la mattina dopo colazione, mezza compressa di Paroxetina dopo pranzo, e poi per problemi di insonnia molto acuta, trittico 60mg/ml e una compressa di Minias 2 mg la sera, fino a qui tutto bene, sembrava per me una rinascita, ho smesso ormai da 5 mesi di bere e anche tutte le altre compulsioni sembravano sparite come d'incanto, avevo di nuovo i miei sentimenti, avevo voglia di vita, di socializzare e andavo volentieri al lavoro, se non chè mi accorgo, che dopo circa un oretta dopo l'assunsione della Paroxetina, mi comparivano tremori fortissimi(non riuscivo a mangiare) e una sudorazione con un odore acre sotto le ascelle, agitazione, non maniacale, ma uno strano senso di tremolio interno e iperattività, quindi lo chiamo, ma la sua risposta non arriva, decido così di sospendere la mezza compressa di Paroxetina, spariti i tremori e la sudorozione, ora, a distanza di tre giorni, sento come una depersonalizzazione, mi estraneo, ho persino dimenticato la mia auto in paese, sono dovuta tornare a prenderla appena me ne sono resa conto, ieri sera sono scoppiata in un pianto improvviso, e stanotte ho riposato male, non so davvero più cosa fare, forse lo psichiatra non ha chiamato perchè Giovedì era un prefestivo, ma io avevo urgenza, come dovevo comportarmi? io non vorrei mai, in nessun modo dover riprendere l'olanzapina, sarebbe come uccidermi, la diagnosi fattami al sim era disturbo borderline, in realtà sono stata ricoverata con una crisi psicotica dissociativa dovuta a un forte stress psichico per una paura (fobia) che ebbi e che non stò a spiegare perchè è molto complessa, di fatto io, non mi sento assolutamente borderline, almeno allo stato attuale, per favore aiutatemi perchè non so più davvero a quale santo votarmi, attendo una vostra risposta e vi ringrazio in anticipo, un cordiale saluto.
Se ha urgenza e ritiene di aver bisogno di aiuto esistono le guardie mediche, i medici di base se sono in servizio e i pronto soccorso.
Per il resto. Lei sa la sua diagnosi ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Lei ha chiesto cosa deve fare in urgenza se non trova il suo medico. Non è un ragionamento complesso sul servizio pubblico, ci sono i servizi di emergenza, tutto qui.
"a donna in questione reduce da tre matrimoni falliti, e molto liberale dal punto di vista sessuale, mi fece notare che avevo dei problemi con la mia sessualità, "
Scusi ma a che titolo ? Con che qualifica ?
Lei aveva un problema di alcolismo diagnosticato da qualcuno (chi ?) e fu inviato a delle "pratiche spiritualistiche" ? ad opera di una ex frequentatrice degli stessi gruppi...mah.
Certo che se dall'altro lato "i miei genitori invece insistevano nel portarmi dai vari esorcisti, suore e preti ecc" viene da chiedersi perché mai a partire da una situazione che di solito è gestibile sul piano medico si vada a finire in pratiche magico-ritualistiche o in interpretazioni libere che (naturalmente) vanno a finire sulla sessualità.
Dalla sua storia terapeutica si potrebbe pensare che qualcuno abbia, per sintomi, ricostruito una diagnosi di disturbo dell'umore, non depressione senza altri connotati, il che è anche coerente con la storia di abuso di alcol.
A questo punto, servirebbe una cura che tenga conto a) della prevenzione della ricaduta alcolica se c'era diagnosi di alcolismo e non di semplice abuso alcolico; b) di mantenere l'umore equilibrato, non necessariamente con l'impiego di antidepressivi o soli antidepressivi.
La ringrazio, no, in effetti il mio, non era alcolismo, ma abuso di alcol, e comunque sempre reattivo a una dipenza totale dai miei genitori, che mi ha poi portata alla separazione, la donna di cui parlavo, era una seguace del famoso santone say baba, roba strana, e fui se così si può dire, dato che oggi in Italia non esiste più il reato per plagio, appunto, plagiata, ho infatti detto che mancava il sostegno di un professionista, perchè, non so di cosa, ma era chiaro che ero malata, non ho mai avuto un comportamento equilibrato, ma le ripeto la mia vita è stata un susseguirsi di traumi, mi è mancato l'amore, e negli alcolisti anonimi ci fu il così detto love bombing, dal quale venni totalmente rapita, dissi che avevo trovato casa, avevo un senso di appartenenza, seppi poi in seguito, che questa donna, aveva un'attrazione per me, ma io non la frequentavo già più, anzi, ero ricoverata in psichiatria in sedazione continua, non aveva alcun titolo, nè tanto meno aveva il diritto di fare quello che ha poi fatto, per quanto riguarda le ricadute alcoliche per il momento non mi passa neanche per la testa, dato che quando bevevo stavo malissimo, ho solo una forte voglia di piangere, una sensazione di vuoto incredibile e mi sento la testa un pò confusa, direi che sono depressa, ma non sono un medico e la cosa che più mi spaventa è che stò vivendo una situazione pesante, avrei bisogno di un sostegno, ma nella mia zona psichiatri non è che ce ne siano molti, sono cosciente e abbastanza lucida, ma ho perso l'entusiasmo che mi dava la paroxetina, anche se era un dosaggio bassissimo 10mg, e quindi è probabile si tratti anche di un effetto nocebo, è così che si dice? il fatto di non sapere cosa ho, di quale malattia si tratti ora, nel presente, visto che i sintomi sono cambiati nell'arco degli anni dopo anni e anni di olanzapina, prima della crisi dissociativa infatti, per quello che ricordo, i miei sintomi, erano molto compatibili ad un disturbo brderline, ma adesso??? io sono solo tanto ma tanto infelice angosciata, mi scuso per essere stata così letteralmente logorroica, ma non si può sintetizzare in due righe una situazione come la mia, la ringrazio ancora di nuovo, cordiali saluti.
A nessuno. Si tratta di un fenomeno che si subisce, non che si cerca di far accadere, pertanto non se ne ha il controllo. Ma se la diagnosi non era quella di alcolismo, non sono automaticamente previste nel decorso. Non è chiara una cosa: le diagnosi psichiatriche, compresa quella relativa all'alcol, chi le ha fatte ?
Per crisi dissociativa intende che cosa ? Un ricovero per un episodio psicotico ?
In effetti mi sembra che la cura attuale, considerando quello che ha riferito come episodi passati, abbia molto più senso dell'altra. Anzi, un antidepressivo da solo in caso di episodi psicotici come quelli può facilitarne la ricomparsa.
Non si possono avere parenti della stessa famiglia in terapia ?
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