Ansia somatoforme e ipocondria
Buongiorno a tutti,
vi leggo da un po' in tutta sincerità e voglio raccontare tutto dall' inizio, sia per sfogo, sia perché sarà sicuramente più chiara la situazione.
E' iniziato tutto circa 20 giorni dopo la morte di mia nonna (26 dicembre 2013), la quale in maniera inaspettata si è spenta in 20 giorni. Prima che tutto cominciasse premetto di essere stato in ansia, seppur ancora in modo relativamente inconscio, per via dell' epatite C che aveva mia nonna, e che essendo stati da sempre continuamente in contatto, avevo paura di aver contratto. Così decisi di fare le analisi del sangue, tutto perfetto (VES, emocromo, transaminasi, glicemia, colesterolo, analisi delle urine), questo il 13 gennaio 2014. La notte in cui cominciò tutto (25 gennaio circa), ebbi una sete incontrollata, più bevevo, più sete avevo e più ovviamente andavo in bagno. Essendo da sempre una persona allergica (acaro della polvere, graminacee, parietaria, uovo) pensai all' inizio proprio ad uno sfogo allergico. I giorni seguenti cominciai ad avere il famoso "respiro corto" e da lì in poi, cominciò il vero panico.
Andai subito dal medico di famiglia che mi visitò, mi sentì polmoni e spalle con lo stetoscopio, mi misurò l' ossigenazione del sangue, tutto risultò perfetto.
Alcuni giorni dopo, probabilmente rinfrancato dalla visita del mio medico, i sintomi cambiarono; feci verdi scure (bile sovraccarica), inappetenza, bruciore di stomaco, crisi di pianto, irrequietezza, stanchezza improvvisa, accenni di nausea. Andai da un altro medico. Mi tastò forte sullo stomaco e si fece una risata. Mi disse "ma non ti vedi come stai? Da quando sei entrato dentro questa stanza non ti sei fermato un secondo." Mi disse che era ora che cominciassi a prendere qualche goccia, Lexotan. Tuttavia la mia ipocondria, mi spinse pochi giorni dopo a fare un' ecografia addome-pelvica presso uno specialista in radiodiagnostica, tutto risultò perfetto. In effetti circa 10 giorni dopo aver cominciato l' assunzione di Lexotan, il mio stomaco tornò alla normalità, ritrovando perfettamente appetito. Pur continuando ad avere alcuni problemi, andai avanti per circa un mese fino a quando ebbi una stagionale influenza con tracheite. Cominciai, nonostante la febbre fosse passata, un' ossessionata ricerca su Internet cercando di fare su me stesso una diagnosi. Cercai subito tumore ai polmoni, tumore alla trachea, tumore alla gola. Alcuni giorni dopo i sintomi cambiarono ancora, formicolii, dolori muscolari, dolori alle articolazioni, sensazione di "vuoto" intorno a me, difficoltà a guardare le persone negli occhi, una tremenda angoscia, difficoltà a deglutire e a parlare. Subito continuai a cercare su Internet, sclerosi, SLA, tumore osseo, tumore al cervello. Piangevo in continuazione e se ci penso piango ancora.
Decisi allora che era arrivato il momento di andare da uno specialista, uno psichiatra.
Raccontai tutto esattamente come ho scritto quì e mi disse che, non ero ne matto, ne morente, ma avevo un vera a propria patologia, l' ansia somatoforme.
Mi ha prescritto una cura che ho cominciato il 5 aprile; alla mattina mezza pasticca di ZOLOFT 50mg per i primi 3 giorni e poi una intera per i seguenti + 5 gocce di XANAX 0,75, alla sera, 10 gocce di XANAX + 2 gocce di IMPROMEN. Mi sembrava di aver finalmente trovato il giusto percorso. Alcuni giorni dopo aver iniziato la terapia, il "colpo di grazia", sul lato sinistro del collo, sotto il lobo dell' orecchio e all' inizio della mandibola, un linfonodo gonfio. Il panico totale, corsi prima dal medico di famiglia, poi dall' altro dottore, entrambi dissero che non era niente. Me ne fregai totalmente di ciò che mi dissero e feci un' ecografia al collo dallo stesso specialista che mi disse che era inutile fare accertamenti per mononucleosi, toxoplasmosi, ecc., perchè secondo lui era un' infiammazione dovuta all' orecchino in nickel che ho solo su quell' orecchio. Mi disse di tornare da lui dopo 5 giorni di tachipirina e tornato lì, disse che si era sgonfiato, che non era niente di grave e non mi fece neanche pagare perchè l' ecografia non la fece proprio. Oggi, a 20 giorni dall' inizio della terapia continuo a tastarmi il linfonodo che non si è ancora sgonfiato e a cercarne altri in maniera fobica, tastandomi dappertutto e trovandone alcuni che magari ho da sempre. Sono 2-3 giorni che nel tardo pomeriggio-sera, accuso una leggera nausea e giramenti di testa, ovviamente ho cercato su Internet ed ho letto che sono effetti collaterali dello ZOLOFT. La mia domanda è, quante probabilità ci sono che tutto questo sia un fattore ORGANICO e NON psicologico? Cosa devo fare?
Grazie di cuore anticipatamente.
vi leggo da un po' in tutta sincerità e voglio raccontare tutto dall' inizio, sia per sfogo, sia perché sarà sicuramente più chiara la situazione.
E' iniziato tutto circa 20 giorni dopo la morte di mia nonna (26 dicembre 2013), la quale in maniera inaspettata si è spenta in 20 giorni. Prima che tutto cominciasse premetto di essere stato in ansia, seppur ancora in modo relativamente inconscio, per via dell' epatite C che aveva mia nonna, e che essendo stati da sempre continuamente in contatto, avevo paura di aver contratto. Così decisi di fare le analisi del sangue, tutto perfetto (VES, emocromo, transaminasi, glicemia, colesterolo, analisi delle urine), questo il 13 gennaio 2014. La notte in cui cominciò tutto (25 gennaio circa), ebbi una sete incontrollata, più bevevo, più sete avevo e più ovviamente andavo in bagno. Essendo da sempre una persona allergica (acaro della polvere, graminacee, parietaria, uovo) pensai all' inizio proprio ad uno sfogo allergico. I giorni seguenti cominciai ad avere il famoso "respiro corto" e da lì in poi, cominciò il vero panico.
Andai subito dal medico di famiglia che mi visitò, mi sentì polmoni e spalle con lo stetoscopio, mi misurò l' ossigenazione del sangue, tutto risultò perfetto.
Alcuni giorni dopo, probabilmente rinfrancato dalla visita del mio medico, i sintomi cambiarono; feci verdi scure (bile sovraccarica), inappetenza, bruciore di stomaco, crisi di pianto, irrequietezza, stanchezza improvvisa, accenni di nausea. Andai da un altro medico. Mi tastò forte sullo stomaco e si fece una risata. Mi disse "ma non ti vedi come stai? Da quando sei entrato dentro questa stanza non ti sei fermato un secondo." Mi disse che era ora che cominciassi a prendere qualche goccia, Lexotan. Tuttavia la mia ipocondria, mi spinse pochi giorni dopo a fare un' ecografia addome-pelvica presso uno specialista in radiodiagnostica, tutto risultò perfetto. In effetti circa 10 giorni dopo aver cominciato l' assunzione di Lexotan, il mio stomaco tornò alla normalità, ritrovando perfettamente appetito. Pur continuando ad avere alcuni problemi, andai avanti per circa un mese fino a quando ebbi una stagionale influenza con tracheite. Cominciai, nonostante la febbre fosse passata, un' ossessionata ricerca su Internet cercando di fare su me stesso una diagnosi. Cercai subito tumore ai polmoni, tumore alla trachea, tumore alla gola. Alcuni giorni dopo i sintomi cambiarono ancora, formicolii, dolori muscolari, dolori alle articolazioni, sensazione di "vuoto" intorno a me, difficoltà a guardare le persone negli occhi, una tremenda angoscia, difficoltà a deglutire e a parlare. Subito continuai a cercare su Internet, sclerosi, SLA, tumore osseo, tumore al cervello. Piangevo in continuazione e se ci penso piango ancora.
Decisi allora che era arrivato il momento di andare da uno specialista, uno psichiatra.
Raccontai tutto esattamente come ho scritto quì e mi disse che, non ero ne matto, ne morente, ma avevo un vera a propria patologia, l' ansia somatoforme.
Mi ha prescritto una cura che ho cominciato il 5 aprile; alla mattina mezza pasticca di ZOLOFT 50mg per i primi 3 giorni e poi una intera per i seguenti + 5 gocce di XANAX 0,75, alla sera, 10 gocce di XANAX + 2 gocce di IMPROMEN. Mi sembrava di aver finalmente trovato il giusto percorso. Alcuni giorni dopo aver iniziato la terapia, il "colpo di grazia", sul lato sinistro del collo, sotto il lobo dell' orecchio e all' inizio della mandibola, un linfonodo gonfio. Il panico totale, corsi prima dal medico di famiglia, poi dall' altro dottore, entrambi dissero che non era niente. Me ne fregai totalmente di ciò che mi dissero e feci un' ecografia al collo dallo stesso specialista che mi disse che era inutile fare accertamenti per mononucleosi, toxoplasmosi, ecc., perchè secondo lui era un' infiammazione dovuta all' orecchino in nickel che ho solo su quell' orecchio. Mi disse di tornare da lui dopo 5 giorni di tachipirina e tornato lì, disse che si era sgonfiato, che non era niente di grave e non mi fece neanche pagare perchè l' ecografia non la fece proprio. Oggi, a 20 giorni dall' inizio della terapia continuo a tastarmi il linfonodo che non si è ancora sgonfiato e a cercarne altri in maniera fobica, tastandomi dappertutto e trovandone alcuni che magari ho da sempre. Sono 2-3 giorni che nel tardo pomeriggio-sera, accuso una leggera nausea e giramenti di testa, ovviamente ho cercato su Internet ed ho letto che sono effetti collaterali dello ZOLOFT. La mia domanda è, quante probabilità ci sono che tutto questo sia un fattore ORGANICO e NON psicologico? Cosa devo fare?
Grazie di cuore anticipatamente.
[#1]
Mi pare che la diagnosi che le ha fatto il collega e la terapia che sta seguendo siano corrette. Il percorso quindi è giusto, anche se faticoso. Non si deve arrendere, affrontare momenti in cui sarà più difficile non preoccuparsi della propria salute, perchè starà sicuramente meglio. E' all'inizio, sono 20 giorni che ha iniziato la cura, vedrà che i miglioramenti cominceranno a farsi vedere.
Dott. Marco Paolemili
Specialista in Psichiatria e Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
www.mens-sana.biz
[#3]
Utente
Aggiungo che, circa 5 giorni dopo l' inizio della terapia,il 90% dei dolori è sparito e che, tolti attacchi di stanchezza improvvisi della durata di 2-3 ore, stavo piuttosto bene. E' il linfonodo che non mi permette di concentrarmi sulla mia terapia, nonostante sia stato controllato da due medici e da uno specialista in radiodiagnostica.
[#4]
La nausea, i giramenti di testa possono dipendere dal farmaco. Se si tasta il corpo in cerca di linfonodi ne troverà tanti! Sarebbe più strano se non ci fossero. Se va in cerca di qualcosa che non va, la troverà sicuramente. Vale a dire che se si concentra sul suo corpo in cerca di un sintomo troverà sempre qualcosa perchè amplifica e interpreta con allarme quasiasi sensazione del suo corpo.
[#6]
Utente
Aggiorno la situazione, oggi è il 22esimo giorno di terapia (50mg di ZOLOFT + 5 gocce di XANAX al mattino e 10 gocce di XANAX + 2 gocce di IMPROMEN alla sera), la leggera nausea ed i giramenti si sono attenuati, mentre permangono sbadigli,sonnolenza, leggero stordimento e debolezza degli occhi (potrebbe essere l' allergia? non prendo antistaminici). Sono abbastanza tranquillo anche se vorrei avere qualche energia in più. Può ZOLOFT / XANAX causare sonnolenza/stanchezza? Continuo ad avere grande paura di questo linfonodo che ho sul lato sinistro del collo, pur essendo molto piccolo ed avendolo controllato con ecografia presso specialista e due diversi medici che lo hanno tastato dicendo di star tranquillo.
Ribadisco la domanda, quante possibilità ci sono che sia qualcosa di ORGANICO?
Grazie mille anticipatamente.
Ribadisco la domanda, quante possibilità ci sono che sia qualcosa di ORGANICO?
Grazie mille anticipatamente.
[#9]
Utente
Gentile Dr. Paolemili,
grazie per la risposta, le scrivo per informarla della situazione.
La sonnolenza è diminuita, permangono però vertigini e giramenti lievi con tensione cervicale soprattutto alla sera e durante la notte. Possono essere dovuti ai farmaci? Mi conferma la natura esclusivamente psicologica del problema?
Grazie di cuore dottore!
grazie per la risposta, le scrivo per informarla della situazione.
La sonnolenza è diminuita, permangono però vertigini e giramenti lievi con tensione cervicale soprattutto alla sera e durante la notte. Possono essere dovuti ai farmaci? Mi conferma la natura esclusivamente psicologica del problema?
Grazie di cuore dottore!
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.8k visite dal 25/04/2014.
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