Non ne ho la più pallida idea
Gentili dottori,
non sapevo che titolo mettere al mio consulto quindi ringrazio anticipatamente chi avrà voglia di leggere qualcosa di completamente "ignoto"
Comincio col dire che non vado ad esporre un problema nè dei sintomi, piuttosto un mio modo d'essere che mi caratterizza da sempre, per me naturale come una seconda pelle ma di cui distinguo le nette differenze rispetto agli altri.
La mia vita sessuale è cominciata abbastanza presto, soprattutto per curiosità ma ancora di più, per darmi piacere. Non ho mai avuto alcun interesse per le "relazioni" ed anche quelle che io ho sempre chiamato"relazioni" sono sempre state, in realtà, dei duraturi e saltuari incontri di sesso. Anche per qualche anno consecutivo con la stessa persona. Diciamo che l'etichetta "relazione" per me è sempre stata associata al tempo, più che alla modalità di rapporto. Ma andando a stringere non ho mai avuto alcuna relazione nel senso classico del termine, nè l'ho mai cercata.
Il motivo di questo mio comportamento è che non ho mai sentito l'esigenza di entrare nel mondo dell'altro, per me (so che non è carino dirlo) sempre piuttosto noioso rispetto al mio. Mi riferisco soprattutto al mondo interno. Ho spesso trovato persone molto estroverse ma dal mondo interno arido e scarno, che mi trasmetteva un gran senso di vuoto e noia, un posto in cui mai sarei voluta entrare.
Solo un paio di volte mi è capitato di conoscere uomini che ho reputato interessanti e nei quali sarei entrata volentieri (nella loro testa) ma furono loro a non volere, come gelosi del proprio essere, in parte li comprendo.
Per il resto, per me le "relazioni" sono state una successione saltuaria di attività sessuale.
Dico "sono state" perchè negli ultimi anni questa "codivisione sessuale" si è diradata sempre più ed ora non sento più alcun bisogno di avere rapporti sessuali con un'altra persona.
Il mio desiderio e bisogno di piacere è rimasto tuttavia intatto ed immutato.
Sono sempre stata dedita alla masturbazione, prima, durante e dopo rapporti sessuali con altri. Per me sono sempre state due forme di appagamento completamente diverse ed ora che non sento più il bisogno di rapporti sessuali, continuo però a masturbarmi esattamente come ho sempre fatto.
Vorrei entrare nello specifico dei rapporti sessuali che ho avuto fino adesso.
Ho sempre dato importanza a due cose, o meglio, queste due cose sono quelle che mi hanno sempre attratto di un uomo: l'organo sessuale e il viso
Ho sempre tralasciato tutto il resto del corpo, noto che per molte persone non è così.
Non ho mai avuto la spontaneità (nè il bisogno, evidentemente) di toccare altre parti del corpo, come accarezzare, baciare, stringere, ecc, ecc... per me tutte cose piuttosto prive di significato.
Viceversa, mi è sempre piaciuto molto essere toccata, baciata, stretta, ecc, ecc...
(purtroppo devo interrompere perchè sono finiti i caratteri! avrei altro da aggiungere!)
non sapevo che titolo mettere al mio consulto quindi ringrazio anticipatamente chi avrà voglia di leggere qualcosa di completamente "ignoto"
Comincio col dire che non vado ad esporre un problema nè dei sintomi, piuttosto un mio modo d'essere che mi caratterizza da sempre, per me naturale come una seconda pelle ma di cui distinguo le nette differenze rispetto agli altri.
La mia vita sessuale è cominciata abbastanza presto, soprattutto per curiosità ma ancora di più, per darmi piacere. Non ho mai avuto alcun interesse per le "relazioni" ed anche quelle che io ho sempre chiamato"relazioni" sono sempre state, in realtà, dei duraturi e saltuari incontri di sesso. Anche per qualche anno consecutivo con la stessa persona. Diciamo che l'etichetta "relazione" per me è sempre stata associata al tempo, più che alla modalità di rapporto. Ma andando a stringere non ho mai avuto alcuna relazione nel senso classico del termine, nè l'ho mai cercata.
Il motivo di questo mio comportamento è che non ho mai sentito l'esigenza di entrare nel mondo dell'altro, per me (so che non è carino dirlo) sempre piuttosto noioso rispetto al mio. Mi riferisco soprattutto al mondo interno. Ho spesso trovato persone molto estroverse ma dal mondo interno arido e scarno, che mi trasmetteva un gran senso di vuoto e noia, un posto in cui mai sarei voluta entrare.
Solo un paio di volte mi è capitato di conoscere uomini che ho reputato interessanti e nei quali sarei entrata volentieri (nella loro testa) ma furono loro a non volere, come gelosi del proprio essere, in parte li comprendo.
Per il resto, per me le "relazioni" sono state una successione saltuaria di attività sessuale.
Dico "sono state" perchè negli ultimi anni questa "codivisione sessuale" si è diradata sempre più ed ora non sento più alcun bisogno di avere rapporti sessuali con un'altra persona.
Il mio desiderio e bisogno di piacere è rimasto tuttavia intatto ed immutato.
Sono sempre stata dedita alla masturbazione, prima, durante e dopo rapporti sessuali con altri. Per me sono sempre state due forme di appagamento completamente diverse ed ora che non sento più il bisogno di rapporti sessuali, continuo però a masturbarmi esattamente come ho sempre fatto.
Vorrei entrare nello specifico dei rapporti sessuali che ho avuto fino adesso.
Ho sempre dato importanza a due cose, o meglio, queste due cose sono quelle che mi hanno sempre attratto di un uomo: l'organo sessuale e il viso
Ho sempre tralasciato tutto il resto del corpo, noto che per molte persone non è così.
Non ho mai avuto la spontaneità (nè il bisogno, evidentemente) di toccare altre parti del corpo, come accarezzare, baciare, stringere, ecc, ecc... per me tutte cose piuttosto prive di significato.
Viceversa, mi è sempre piaciuto molto essere toccata, baciata, stretta, ecc, ecc...
(purtroppo devo interrompere perchè sono finiti i caratteri! avrei altro da aggiungere!)
[#1]
Gentile utente,
purtoppo,data la brusca interruzione,non è chiara la sua domanda,o i suoi dubbi.In linea generale quanto da lei esposto potrebbe essere collegabile ad uno sviluppo psico sessuale in cui non si è stabilito un legame fra sessualità genitale ed affettività,in senso lato.Le eventuali motivazioni andrebbero ricercate e valutate nel corso di un lavoro di tipo Psicoterapico.Situazioni come la sua nonsoni infrequenti,anche se magari più comuni in campo maschile che femminile.Si potrebbero prendere in considerazione molti fattori che hanno spostato l'ago della bilancia nella direzione da lei indicata,esperienze traumatiche acute,o croniche vissute in età infantile,particolari quadri dell'assetto psico neuro ormonale...
Penso comunque che solo una visita specialistica e colloqui approfonditi possano aiutarla a chiarirsi un pò di più.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
purtoppo,data la brusca interruzione,non è chiara la sua domanda,o i suoi dubbi.In linea generale quanto da lei esposto potrebbe essere collegabile ad uno sviluppo psico sessuale in cui non si è stabilito un legame fra sessualità genitale ed affettività,in senso lato.Le eventuali motivazioni andrebbero ricercate e valutate nel corso di un lavoro di tipo Psicoterapico.Situazioni come la sua nonsoni infrequenti,anche se magari più comuni in campo maschile che femminile.Si potrebbero prendere in considerazione molti fattori che hanno spostato l'ago della bilancia nella direzione da lei indicata,esperienze traumatiche acute,o croniche vissute in età infantile,particolari quadri dell'assetto psico neuro ormonale...
Penso comunque che solo una visita specialistica e colloqui approfonditi possano aiutarla a chiarirsi un pò di più.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la risposta, infatti ho altro da aggiungere per chiarezza.
Riprendo da dove ho interrotto:
dicevo che ho sempre tralasciato gran parte del corpo altrui percependolo come un qualcosa che non mi trasmetteva alcuna emozione. Contrariamente però le attenzioni altrui sul mio corpo mi hanno sempre trasmesso un gran senso di benessere e piacevolezza.
Oltre al puro disinteresse per gran parte del corpo altrui, c'è anche un altro fattore: un leggerissimo senso di "disgusto" nel toccare, accarezzare... la pelle altrui, anche di uomini che mi piacevano tantissimo! (e questo è davvero bizzarro).
Inoltre trovo una scissione tra ciò che vedo e ciò che tocco... mi spiego: se vedo la foto di un bel corpo sono immediatamente attratta e ne riconosco tutta la bellezza estetica. Se questo bel corpo lo vedo dal vivo sono ugualmente attratta ma non provo alcuna voglia di toccarlo pur avendone la possibilità. Se poi lo tocco, quella bellezza che vedevo mi sembra leggermente "inquinata" da un qualcosa che si trova nel contatto stesso tra le mie mani e la sua pelle.
Però se è lui a toccare me, non mi sento affatto inquinata, questo è strano.
Con questo concludo il "discorso sessuale" perchè questa è solo la punta dell'iceberg.
Anni fa, diciamo per molti anni (almeno 20 anni) fino a pochi anni fa, ho avuto il desiderio di avere un gatto... era matematico che appena avessi avuto modo (tempo per occuparmene) mi sarei presa un gatto. Ora, nell'ultimo periodo considero quest'idea totalmente sorpassata, un qualcosa per cui non provo più alcun interesse. Ma non è solo "il gatto", questo è solo un simbolo secondo me... è come se il gatto si fosse dissolto nel nulla insieme al mio interesse per i rapporti sessuali. Come se il mio disinteresse si fosse esteso... prima a cominciare dalle persone, poi addirittura agli animali. Le piante non mi sono mai interessate.
Ora arrivo al nocciolo del mio consulto:
ho sempre avuto un'ottimo rapporto con il mio computer, ci passo gran parte del tempo in quanto svolgo un lavoro creativo che mi porta ad utilizzare il pc in modo molto intensivo (sia da parte mia che del computer stesso).
Questo utilizzo così continuativo ed intensivo ha creato uno strettissimo legame tra me e il pc, un legame che va ben oltre l'utilizzo di una macchina... conosco tutti i sui rumori, la ventola, il disco, il processore sotto sforzo quando viene sottoposto a lavoro intenso e così via... alcuni di questi rumori mi mettono un gran benessere, come ad esempio la ventola... mi concilia tantissimo nel mio lavoro. Altri rumori, come quanto è sotto sforzo e gira più del solito, mi causa un gran senso di colpa. Certe volte sono costretta a lasciare il pc acceso durante la notte affinchè sbrighi parte del lavoro più tecnico e non mi occupi le giornate (in cui devo lavorarci io stessa attivamente). Beh durante queste notti accade che anzichè rilassarmi mi stresso insieme a lui... sento il rumore e so che sta lavorando tantissimo (per me) e questo mi causa insonnia e sensi di colpa.
Ma purtroppo non posso fare diversamente perchè la mole di lavoro è tanta e in questo modo riesco a gestire abbastanza velocemente il flusso del lavoro.
Ciò che voglio dire è che ho raggiunto una sorta di "simbiosi" tra me e il mio pc, di fatto è l'unica autentica relazione che io abbia avuto (all'esterno della mia famiglia ovviamente).
Non andrò da psichiatri o psicologi perchè non sento l'esigenza, mi conosco sin troppo bene e non ho alcun desiderio di essere diversa da come sono.
Ora faccio la domanda, perchè una domanda c'è:
perchè mi piaccio così come sono pur essendo diversa da tutti gli altri?
Grazie, cordiali saluti
Riprendo da dove ho interrotto:
dicevo che ho sempre tralasciato gran parte del corpo altrui percependolo come un qualcosa che non mi trasmetteva alcuna emozione. Contrariamente però le attenzioni altrui sul mio corpo mi hanno sempre trasmesso un gran senso di benessere e piacevolezza.
Oltre al puro disinteresse per gran parte del corpo altrui, c'è anche un altro fattore: un leggerissimo senso di "disgusto" nel toccare, accarezzare... la pelle altrui, anche di uomini che mi piacevano tantissimo! (e questo è davvero bizzarro).
Inoltre trovo una scissione tra ciò che vedo e ciò che tocco... mi spiego: se vedo la foto di un bel corpo sono immediatamente attratta e ne riconosco tutta la bellezza estetica. Se questo bel corpo lo vedo dal vivo sono ugualmente attratta ma non provo alcuna voglia di toccarlo pur avendone la possibilità. Se poi lo tocco, quella bellezza che vedevo mi sembra leggermente "inquinata" da un qualcosa che si trova nel contatto stesso tra le mie mani e la sua pelle.
Però se è lui a toccare me, non mi sento affatto inquinata, questo è strano.
Con questo concludo il "discorso sessuale" perchè questa è solo la punta dell'iceberg.
Anni fa, diciamo per molti anni (almeno 20 anni) fino a pochi anni fa, ho avuto il desiderio di avere un gatto... era matematico che appena avessi avuto modo (tempo per occuparmene) mi sarei presa un gatto. Ora, nell'ultimo periodo considero quest'idea totalmente sorpassata, un qualcosa per cui non provo più alcun interesse. Ma non è solo "il gatto", questo è solo un simbolo secondo me... è come se il gatto si fosse dissolto nel nulla insieme al mio interesse per i rapporti sessuali. Come se il mio disinteresse si fosse esteso... prima a cominciare dalle persone, poi addirittura agli animali. Le piante non mi sono mai interessate.
Ora arrivo al nocciolo del mio consulto:
ho sempre avuto un'ottimo rapporto con il mio computer, ci passo gran parte del tempo in quanto svolgo un lavoro creativo che mi porta ad utilizzare il pc in modo molto intensivo (sia da parte mia che del computer stesso).
Questo utilizzo così continuativo ed intensivo ha creato uno strettissimo legame tra me e il pc, un legame che va ben oltre l'utilizzo di una macchina... conosco tutti i sui rumori, la ventola, il disco, il processore sotto sforzo quando viene sottoposto a lavoro intenso e così via... alcuni di questi rumori mi mettono un gran benessere, come ad esempio la ventola... mi concilia tantissimo nel mio lavoro. Altri rumori, come quanto è sotto sforzo e gira più del solito, mi causa un gran senso di colpa. Certe volte sono costretta a lasciare il pc acceso durante la notte affinchè sbrighi parte del lavoro più tecnico e non mi occupi le giornate (in cui devo lavorarci io stessa attivamente). Beh durante queste notti accade che anzichè rilassarmi mi stresso insieme a lui... sento il rumore e so che sta lavorando tantissimo (per me) e questo mi causa insonnia e sensi di colpa.
Ma purtroppo non posso fare diversamente perchè la mole di lavoro è tanta e in questo modo riesco a gestire abbastanza velocemente il flusso del lavoro.
Ciò che voglio dire è che ho raggiunto una sorta di "simbiosi" tra me e il mio pc, di fatto è l'unica autentica relazione che io abbia avuto (all'esterno della mia famiglia ovviamente).
Non andrò da psichiatri o psicologi perchè non sento l'esigenza, mi conosco sin troppo bene e non ho alcun desiderio di essere diversa da come sono.
Ora faccio la domanda, perchè una domanda c'è:
perchè mi piaccio così come sono pur essendo diversa da tutti gli altri?
Grazie, cordiali saluti
[#3]
Gentile utente,
tutti noi siamo unici ed irripetibili.Se quanto da lei esposto è in sintonia con il suo sè più profondo concordo con lei che può non valere la pena di intrapprendere strade lunghe e costose per cercare di capire gli eventuali perchè del nostro funzionamento.Le possibili risposte stanno scritte nel libro della vita di ogni essere umano,e cercare di ripercorrelo dall'inizio può essere effettivamente troppo impegnativo.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
tutti noi siamo unici ed irripetibili.Se quanto da lei esposto è in sintonia con il suo sè più profondo concordo con lei che può non valere la pena di intrapprendere strade lunghe e costose per cercare di capire gli eventuali perchè del nostro funzionamento.Le possibili risposte stanno scritte nel libro della vita di ogni essere umano,e cercare di ripercorrelo dall'inizio può essere effettivamente troppo impegnativo.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 23/04/2014.
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