Bipolarismo lieve può peggiorare?
Per anni il mio compagno è passato da uno psicologo all'altro senza uscir fuori nessuna definizione del suo problema. Da quando ha avuto un tracollo finanziario a seguito di un fallimento della sua azienda, ha iniziato a chiudersi nel suo ufficio, bevendo fino a ubriacarsi e tornando a casa al mattino. Questa cosa succede da anni piu o meno ogni 10 giorni massimo 15 ( in vacanza ovviamente sta bene anche per un mese intero) ma se ho reazioni scomposte quando torna a casa, l'episodio può ripetersi anche il giorno dopo. Ho provato ad allontanarlo da casa a minacciarlo ma non ce la fa, quando può isolarsi dice che non riesce a non cadere nella tentazione di darsi un premio...di sparire. Generalmente a seguito di queste sue "crisi" (che succedono sia in giorni positivi che negativi) ha dei forti sensi di colpa e cerca subito di recuperare una vita normale avendo un comportamento attento e cercando di mascherare con tutti il suo umore). E' una persona che lavora si da da fare, ma spesso lascia le cose a metà,non rendendosene conto, cerca di dormire il più possibile al mattino ( ma da sempre anche quando era più giovane) è caotico, disordinato, cambia abbastanza facilmente idea, è molto distratto e si dimentica spesso le cose, non sa mantenere gli impegni e gli orari,a meno che non siano davvero importanti, ma si carica di responsabilità, anche molto grosse, ha grandi idee e spesso sono buone, brillante, ha sempre la battuta pronta ed è compagnone ma senza mai donarsi troppo, con i soldi ha un rapporto piuttosto distaccato, non è certo oculato, spesso pensa a voler comprare cose che non possiamo minimamente permetterci.E' affettuoso, attaccato alla famiglia, cerca di uscire fuori da questa situazione ma non si impegna rispettando quello che gli viene chiesto di fare, prima degli episodi di isolamento, ha un insonnia fortissima ed è irritabile(senza eccessi e cmq mai verso di me) ha un rapporto con il cibo e le sigarette di tipo compulsivo ( mangia di notte, si alza dal letto per fumare). Abbiamo avuto tanti problemi economici e non, una vita stressante e ho sempre pensato che le sue crisi fossero una risposta infantile legata ad una bassa autostima ed una mancanza di volontà ad una frustrazione e al forte stress subito. Oggi invece mi viene detto che è una malattia.. Solo che quello che leggo online non corrisponde la suo profilo, non ha mai avuto bisogno di un trattamento sanitario, non è violento.. Forse è una forma lieve di disturbo bipolare? può guarirne? può peggiorare e diventare violento? non so cosa devo fare perchè ho un figlio di 6 mesi e non vorrei che se la cosa peggiorasse lui si potesse trovare con un padre violento.. Altra cosa ho letto che è un disturbo ereditario.. mio figlio può averlo ereditato anche se è in forma lieve? c'è un modo per scoprirlo o evitargli di far uscir fuori la sindrome? Gli è stato prescritto (senza fare analisi del sangue) Depakin crhono 500 cypralex 20 mg e alcion , sono molto forti? ci sono controindicazioni?
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Gentile utente,
Chi ha prescritto i farmaci é lo stesso specialista che ha parlato di disturbo bipolare?
Chi ha prescritto i farmaci é lo stesso specialista che ha parlato di disturbo bipolare?
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Utente
Si, la persona è la stessa ma in realtà il mio compagno mi ha riferito oggi di aver parlato bene con il suo terapeuta, che gli ha spiegato che il suo disturbo è in realtà il borderline.
Ho mille dubbi in proposito..
cosa devo aspettarmi nel futuro? so che dipende dalla sua risposta alla terapia, ma vivere accanto ad una persona con questa malattia significa una vita di sofferenza?
devo aspettarmi peggioramenti? se dovesse guarire con i farmaci, la malattia si potrà ripresentare ? potrà diventare violento? come devo comportarmi adesso che lo so? devo assecondarlo? durante la cura farmacologica /sono solo 2 settimane che la fa) dovrebbe diventare più sereno, come se fosse sedato oppure dovrebbe apparire come sarebbe senza il disturbo?
Non so mi sento come se improvvisamente avessi vicino un estraneo..mi sento distaccata, ho paura, paura di soffrire ancora, di avere davanti un destino buio, di non sapere se ho accanto una persona che sa cosa vuol dire amare, nel senso che non so più se è in grado di ragionare davvero..in maniera profonda..
Ho mille dubbi in proposito..
cosa devo aspettarmi nel futuro? so che dipende dalla sua risposta alla terapia, ma vivere accanto ad una persona con questa malattia significa una vita di sofferenza?
devo aspettarmi peggioramenti? se dovesse guarire con i farmaci, la malattia si potrà ripresentare ? potrà diventare violento? come devo comportarmi adesso che lo so? devo assecondarlo? durante la cura farmacologica /sono solo 2 settimane che la fa) dovrebbe diventare più sereno, come se fosse sedato oppure dovrebbe apparire come sarebbe senza il disturbo?
Non so mi sento come se improvvisamente avessi vicino un estraneo..mi sento distaccata, ho paura, paura di soffrire ancora, di avere davanti un destino buio, di non sapere se ho accanto una persona che sa cosa vuol dire amare, nel senso che non so più se è in grado di ragionare davvero..in maniera profonda..
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.6k visite dal 22/04/2014.
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