Sindrome bipolare
Buongiorno, ho un parente adolescente ( 15 anni) , molto intelligente , studiosissimo etc. fino alla morte del padre. Da allora (a 14 anni) ha avuto comportamenti particolari ( sempre su Internet fino a tarda notte, conflitti forti con la madre, niente amici se non on line , scarso rendimento a scuola, aggressività a volte, poca comunicazione e relazione con parenti , sempre in casa se non quando deve andare a scuola.Rifiuta psicoterapia. )Dicitur abbia una sindrome bipolare. Sono allibito. Ma mi chiedo, è possibile una simile diagnosi a 15 anni? Dare il litio a questa età , l'adolescenza, in pieno sviluppo e problematiche tipiche? Tutti i comportamenti disturbati dei ragazzi di oggi sono da etichettare come psicopatologie o psicosi? O per il mio parente si tratta di problemi post traumatici ( mancata elaborazione del lutto?brutti rapporti da semppre con la madre autoritaria?).Dicitur che tale sindrome bipolare del ragazzo se la porterà a fasi per tutta la vita ( usando il litio!). Io non posso crederci. Qualcuno mi può aiutare a capire? grazie
[#1]
Gentile utente,
Secondo il suo discorso il problema sarebbe la cura e non il disturbo (di cui Lei stesso descrive alcune manifestazioni).
"Dare il litio a questa età , l'adolescenza, in pieno sviluppo e problematiche tipiche?"
Soprattutto, visto che il miglior modo per curare il disturbo è farlo dall'inizio.
"Tutti i comportamenti disturbati dei ragazzi di oggi sono da etichettare come psicopatologie o psicosi?"
Non capisco chi abbia detto questo. Il problema è che secondo la sua posizione la diagnosi sarebbe da evitare, non si capisce a beneficio di chi, visto che omettendo le diagnosi e le cure le persone risentono dei propri disturbi al massimo.
"tale sindrome bipolare del ragazzo se la porterà a fasi per tutta la vita ( usando il litio!)"
Se la porterà forse quasi senza conseguenze, se si cura e se la cura funziona. Ancora ripete del litio, proprio sembra scambiare la medicina per la malattia.
Cerchi innanzitutto di ragionare come farebbe con qualsiasi altra malattia. Non credo che consiglierebbe ad un ragazzo sofferente di epilessia o di una malattia delle ossa di non curarsi.
Secondo il suo discorso il problema sarebbe la cura e non il disturbo (di cui Lei stesso descrive alcune manifestazioni).
"Dare il litio a questa età , l'adolescenza, in pieno sviluppo e problematiche tipiche?"
Soprattutto, visto che il miglior modo per curare il disturbo è farlo dall'inizio.
"Tutti i comportamenti disturbati dei ragazzi di oggi sono da etichettare come psicopatologie o psicosi?"
Non capisco chi abbia detto questo. Il problema è che secondo la sua posizione la diagnosi sarebbe da evitare, non si capisce a beneficio di chi, visto che omettendo le diagnosi e le cure le persone risentono dei propri disturbi al massimo.
"tale sindrome bipolare del ragazzo se la porterà a fasi per tutta la vita ( usando il litio!)"
Se la porterà forse quasi senza conseguenze, se si cura e se la cura funziona. Ancora ripete del litio, proprio sembra scambiare la medicina per la malattia.
Cerchi innanzitutto di ragionare come farebbe con qualsiasi altra malattia. Non credo che consiglierebbe ad un ragazzo sofferente di epilessia o di una malattia delle ossa di non curarsi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Gentilissimo dr. Pacini,
la ringrazio per la gentile risposta, ma non capisco come possa essere stata fatta una diagnosi a 15 anni , ben definita, quando a quella età un ragazzo è in pieno sviluppo e cambiamento .....senza una personalità adulta ed equilibrata. Si dice che gli adolescenti siano aggressivi, cambino umore, siano provocatori etc., conflittuali. Se poi un ragazzo subisce un grave lutto, trauma, può diventare bipolare? I sintomi descritti da me sono quelli di un adolescente bipolare? E ci potrebbero essere addirittura cause genetiche? E a 15 anni come si manifesta la fase maniacale? E quella depressiva? Se un ragazzo prima di un lutto è sempre stato normale la sindrome si manifesta come?
grazie
la ringrazio per la gentile risposta, ma non capisco come possa essere stata fatta una diagnosi a 15 anni , ben definita, quando a quella età un ragazzo è in pieno sviluppo e cambiamento .....senza una personalità adulta ed equilibrata. Si dice che gli adolescenti siano aggressivi, cambino umore, siano provocatori etc., conflittuali. Se poi un ragazzo subisce un grave lutto, trauma, può diventare bipolare? I sintomi descritti da me sono quelli di un adolescente bipolare? E ci potrebbero essere addirittura cause genetiche? E a 15 anni come si manifesta la fase maniacale? E quella depressiva? Se un ragazzo prima di un lutto è sempre stato normale la sindrome si manifesta come?
grazie
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"ma non capisco come possa essere stata fatta una diagnosi a 15 anni "
Il disturbo bipolare è un disturbo esclusivo dell'età adulta, per cui non vedo la questione. "Personalità" è un termine che non indica niente di preciso, il modo abituale di pensare, relazionarsi ed agire non è "altro" rispetto al cervello.
E' un disturbo spontaneo, c'è una base genetica ed alcune cause emergenti nei nostri anni (le sostanze d'abuso fondamentalmente).
Le fasi maniacale e depressiva si manifestano con gli stessi sintomi, soltanto che nell'adolescente è più facile che l'umore sia irritabile o spento e che la psicomotricità non sia bloccata.
Il lutto c'entra poco, quel che si cura è il meccanismo che si sta svolgendo e la sua evoluzione.
Il disturbo bipolare è un disturbo esclusivo dell'età adulta, per cui non vedo la questione. "Personalità" è un termine che non indica niente di preciso, il modo abituale di pensare, relazionarsi ed agire non è "altro" rispetto al cervello.
E' un disturbo spontaneo, c'è una base genetica ed alcune cause emergenti nei nostri anni (le sostanze d'abuso fondamentalmente).
Le fasi maniacale e depressiva si manifestano con gli stessi sintomi, soltanto che nell'adolescente è più facile che l'umore sia irritabile o spento e che la psicomotricità non sia bloccata.
Il lutto c'entra poco, quel che si cura è il meccanismo che si sta svolgendo e la sua evoluzione.
[#4]
Ex utente
Mi scusi se le rispondo con ritardo, sono stato impegnato per aggiornamento . Io non confondo i sintomi con le cure, e non nego le patologie o le diagnosi perché non ho elementi in quanto non sono un medico. Solo che ,se un ragazzo di 15 anni non ha nessuna dipendenza ( se non da PC per molte ore) ,perde un genitore, non ha un buon rapporto con l’altro con cui litiga spesso, come tutti gli adolescenti , se a causa magari del mondo virtuale in cui vive per rifugio non socializza troppo, non ha una vera vita sociale o amici veri , come tanti nativi digitali oggi (quasi hikikomori) perché “abituato così” da piccolo, come si fa a diagnosticare con certezza una sindrome bipolare? Ho letto visitando il suo sito i suoi interessanti articoli,e penso ai mille allievi “strani” e oltremodo problematici e “disturbati” nei comportamenti aggressivi, violenti , ambivalenti etc che ho e mi dico: sono tutti bipolari o sociopatici a 12-15 anni, oggi? E la famiglia che ruolo ha in tutto questo, nonché la scuola, la violenza sociale e Internet? Come si fa a individuare una fase maniacale in un ragazzo che se ne sta attaccato al PC per ore, perdendo sonno e salute? Non è che la dipendenza da PC genera , oltre al concorso dei traumi esistenziali, stati mentali virtuali , mondi virtuali de realizzanti, piuttosto che bipolarismo? Un altro approccio, che potremmo chiamare di risocializzazione, guarda al fenomeno come a un problema di socializzazione piuttosto che come a una malattia mentale. Se la sindrome bipolare è una depressione con due fasi, la causa può essere anche il PC? E se lo è, basta disintossicarsi dal PC per guarire? Oppure questa patologia è genetica, chimica? O dipende soprattutto dall’ambiente , per cui basta tirare fuori da un certo ambiente disturbato il ragazzo per “salvarlo”, piuttosto che dare solo specifici farmaci e psicoterapia ? E se uno è definito bipolare a 15 anni, viene etichettato come malato di mente a scuola, nella vita sociale, precludendogli il lavoro, una vita familiare etc? E’ vero che si è bipolari a vita, che non si può guarire veramente?
[#5]
Gentile utente,
Ci sono dei criteri per la diagnosi. Come si fa a diagnosticare un tumore e distinguerlo da una cisti in un ragazzo di 15 anni ? Ecco, la stessa cosa è per i disturbi mentali.
Non sono necessari fattori ambientali. Posso influire ma non rientrano tra i criteri diagnostici. Bipolare non è sinonimo di sociopatia né di aggressività, è una sindrome con i suoi criteri, tra cui possono esservi quelli, ma non ha senso ragionare sugli aspetti presi singolarmente. La diagnosi è uno strumento per migliorare l'andamento delle cose, non è un'etichetta con altro significato. Perché poi una diagnosi del genere dovrebbe precludere vita sociale, lavoro e famiglia ?
Ci sono dei criteri per la diagnosi. Come si fa a diagnosticare un tumore e distinguerlo da una cisti in un ragazzo di 15 anni ? Ecco, la stessa cosa è per i disturbi mentali.
Non sono necessari fattori ambientali. Posso influire ma non rientrano tra i criteri diagnostici. Bipolare non è sinonimo di sociopatia né di aggressività, è una sindrome con i suoi criteri, tra cui possono esservi quelli, ma non ha senso ragionare sugli aspetti presi singolarmente. La diagnosi è uno strumento per migliorare l'andamento delle cose, non è un'etichetta con altro significato. Perché poi una diagnosi del genere dovrebbe precludere vita sociale, lavoro e famiglia ?
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5k visite dal 19/04/2014.
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Approfondimento su Disturbo bipolare
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