Problemi con farmaci
Buonasera,
vi contatto in quanto non sono soddisfatta della visita che ho avuto recentemente con lo psichiatra.
Sono seguita da una psicoterapeuta da settembre e in seguito ad ottobre ho fatto il primo consulto con lo psichiatra che mi ha prescritto un farmaco la fluoxetina per i problemi riguardanti il cibo.
Nella seconda settimana dall'assunzione del farmaco e aumentandone la dose, ho riscontrato problemi a livello fisico (mi sentivo male). Avevo attacchi d'ansia, non riuscivo a stare in piedi. La mia dottoressa di base mi ha consigliato di sospendere per vedere se dipendeva da quel farmaco il problema. Infatti è stato cosi. Ho ricontattato lo psichiatra esponendogli il problema e lui non mi ha detto nulla. Mi ha detto la terapia è questa la ricominci.
Io ci sono rimasta non posso dire come.
Ora a distanza di mesi sono riandata perchè le cose non sono migliorate, ho attacchi d'ansia tutti i giorni con battiti elevati ma anche senza.
Lo psichiatra mi ha semplicemente detto che il problema sono io, che non voglio fare la cura farmacologica e dovrò tornare quando avrò le idee chiare.
Ora le mie domande sono :
Io sono andata di mia spontanea volontà intenta ad intraprendere una cura per i miei attacchi d'ansia, è normale che lui non abbia voluto aiutarmi??
Il farmaco che mi aveva prescritto in precedenza va bene per una persona che soffre di attacchi d'ansia e non di fame??
Non dovrebbe rivalutare la cosa o magari cambiare farmaco visto i sintomi che ho avuto ???
Chiedo a voi una risposta, cosa mi consigliereste??
Grazie
vi contatto in quanto non sono soddisfatta della visita che ho avuto recentemente con lo psichiatra.
Sono seguita da una psicoterapeuta da settembre e in seguito ad ottobre ho fatto il primo consulto con lo psichiatra che mi ha prescritto un farmaco la fluoxetina per i problemi riguardanti il cibo.
Nella seconda settimana dall'assunzione del farmaco e aumentandone la dose, ho riscontrato problemi a livello fisico (mi sentivo male). Avevo attacchi d'ansia, non riuscivo a stare in piedi. La mia dottoressa di base mi ha consigliato di sospendere per vedere se dipendeva da quel farmaco il problema. Infatti è stato cosi. Ho ricontattato lo psichiatra esponendogli il problema e lui non mi ha detto nulla. Mi ha detto la terapia è questa la ricominci.
Io ci sono rimasta non posso dire come.
Ora a distanza di mesi sono riandata perchè le cose non sono migliorate, ho attacchi d'ansia tutti i giorni con battiti elevati ma anche senza.
Lo psichiatra mi ha semplicemente detto che il problema sono io, che non voglio fare la cura farmacologica e dovrò tornare quando avrò le idee chiare.
Ora le mie domande sono :
Io sono andata di mia spontanea volontà intenta ad intraprendere una cura per i miei attacchi d'ansia, è normale che lui non abbia voluto aiutarmi??
Il farmaco che mi aveva prescritto in precedenza va bene per una persona che soffre di attacchi d'ansia e non di fame??
Non dovrebbe rivalutare la cosa o magari cambiare farmaco visto i sintomi che ho avuto ???
Chiedo a voi una risposta, cosa mi consigliereste??
Grazie
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Che uno psichiatra (come un chirurgo, un avvocato, etc) non voglia o ritenga di non poterla aiutare è normale, si chiama libera professione, così come è normale che lei voglia o non voglia andare da quello psichiatra (in condizioni di eccezionale gravità, emergenza, rischio per la vita il medico in genere è invece tenuto - almeno deontologicamente - ad intervenire)
Detto questo il farmaco è utilizzato per trattare la fame eccessiva e può essere utilizzato anche per gli attacchi di panico ma può essere, soprattutto ad inizio cura, mal tollerato da alcuni.
Il mio consiglio è di rivolgersi ad un altro professionista, esistono altri farmaci da utilizzare (anche se è frequente che all'inizio Lei stia un pochino peggio)
Vive cordialità
Detto questo il farmaco è utilizzato per trattare la fame eccessiva e può essere utilizzato anche per gli attacchi di panico ma può essere, soprattutto ad inizio cura, mal tollerato da alcuni.
Il mio consiglio è di rivolgersi ad un altro professionista, esistono altri farmaci da utilizzare (anche se è frequente che all'inizio Lei stia un pochino peggio)
Vive cordialità
Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 16/04/2014.
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