Olanzapina ad adolescente?
Buongiorno. Mio figlio diciassettenne da tempo è alle prese con problemi di autostima che hanno richiesto il supporto psicologico. Nell'ultimo anno però, anche in seguito ad alcuni avvenimenti, si è verificato un peggioramento generale che ha portato anche conseguenze più evidenti quali l'inversione del ciclo veglia-sonno. A questa anomali si sono aggiunte manifestazioni di ansia tangibili come il prepararsi per andare a scuola e non riuscire ad uscire di casa.
Il terapeuta ci ha questo punto fatto presente che un supporto farmacologico era necessario e siamo andati da uno psichiatra. Questi ci ha inizialmente segnato una cura a base di Elopram (5+5 gocce al dì salite dopo un mese a 10+10) dicendo che l'osservazione dei risultati richiedeva 60 giorni. In realtà molto prima ci si è resi conto che non solo la cura era inefficace ma addirittura sembrava acuire la mancanza di sonno notturno ed eliminare anche alcuni freni inibitori.
Lo specialista ha quindi ritenuto necessario passare a Mirtazapina e Zyprexa (mezza pasticca ciascuno prima del sonno).
L'efficacia rispetto all'Elopram è stata indubbia (sonno all'ora giusta e ritrovati interessi) ma con effetti collaterali importanti: aumento smodato dell'appetito e senso d'intontimento costante che inibisce qualsiasi attività intellettiva (studio). Questi ultimi stanno creando problemi nel senso che portano il ragazzo a rifiutare la terapia.
Essendo completamente a digiuno su questo genere di malattie, ci tenevo ad avere il riscontro di un'altra campana per capire se la linea è corretta o eventualmente cosa debba chiedere per tarare al meglio l'intervento.
Grazie
Il terapeuta ci ha questo punto fatto presente che un supporto farmacologico era necessario e siamo andati da uno psichiatra. Questi ci ha inizialmente segnato una cura a base di Elopram (5+5 gocce al dì salite dopo un mese a 10+10) dicendo che l'osservazione dei risultati richiedeva 60 giorni. In realtà molto prima ci si è resi conto che non solo la cura era inefficace ma addirittura sembrava acuire la mancanza di sonno notturno ed eliminare anche alcuni freni inibitori.
Lo specialista ha quindi ritenuto necessario passare a Mirtazapina e Zyprexa (mezza pasticca ciascuno prima del sonno).
L'efficacia rispetto all'Elopram è stata indubbia (sonno all'ora giusta e ritrovati interessi) ma con effetti collaterali importanti: aumento smodato dell'appetito e senso d'intontimento costante che inibisce qualsiasi attività intellettiva (studio). Questi ultimi stanno creando problemi nel senso che portano il ragazzo a rifiutare la terapia.
Essendo completamente a digiuno su questo genere di malattie, ci tenevo ad avere il riscontro di un'altra campana per capire se la linea è corretta o eventualmente cosa debba chiedere per tarare al meglio l'intervento.
Grazie
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Quali sono i dosaggi dei farmaci assunti?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#8]
In una terapia di questo tipo non vi è una pericolosità intrinseca.
Il punto fondamentale è avere un sospetto diagnostico e suffragarlo sulla base dei sintomi, del trattamento, dell'andamento del trattamento e qualsiasi altra considerazione successiva alla visita.
Ciò che riferisce è: "elopram non è andato bene allora si cambia classe direttamente"
Il fatto che il citalopram non sia andato bene non è indicativo di errore diagnostico o di mancata efficacia di quella classe farmacologica.
Diverso è il discorso se alcuni effetti collaterali sono presenti, fastidiosi ed in qualche modo presuppongono un orientamento diagnostico differente.
Se il disturbo è confermato come disturbo d'ansia a mio parere andava provato un altro antidepressivo di uguale classe, se non lo è variare è un'operazione corretta.
Del resto i miglioramenti clinici sono quelli che consentono di capire se la terapia va bene in questo modo oppure è opportuno considerare altre strade.
Il punto fondamentale è avere un sospetto diagnostico e suffragarlo sulla base dei sintomi, del trattamento, dell'andamento del trattamento e qualsiasi altra considerazione successiva alla visita.
Ciò che riferisce è: "elopram non è andato bene allora si cambia classe direttamente"
Il fatto che il citalopram non sia andato bene non è indicativo di errore diagnostico o di mancata efficacia di quella classe farmacologica.
Diverso è il discorso se alcuni effetti collaterali sono presenti, fastidiosi ed in qualche modo presuppongono un orientamento diagnostico differente.
Se il disturbo è confermato come disturbo d'ansia a mio parere andava provato un altro antidepressivo di uguale classe, se non lo è variare è un'operazione corretta.
Del resto i miglioramenti clinici sono quelli che consentono di capire se la terapia va bene in questo modo oppure è opportuno considerare altre strade.
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Utente
Intanto ringrazio per le considerazioni. Dopo circa dieci giorni è indubbio che la terapia sia efficace nonostante qualche effetto collaterale che ci dicono transitorio (la fame). Resta solo da capire se su un arco temporale più lungo manterrà i suoi effetti ma soprattutto se non comporterà problemi fisici collaterali.
[#10]
Va considerato il peso di partenza e mantenuto uno stile di vita quanto più possibile attivo per evitare un aumento di peso considerevole.
Solitamente se il farmaco dà inizialmente questo effetto collaterale potrà incidere sul peso.
Solitamente se il farmaco dà inizialmente questo effetto collaterale potrà incidere sul peso.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.4k visite dal 15/04/2014.
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