Stress- ansia - extrasistoli frequenti
Salve gentili medici,
il primo gennaio sono stato al pronto soccorso per una sensazione molto simile a un infarto, dopo ecg hanno riscontrato in realtà che era solo un attacco di panico ma per sicurezza mi hanno prescritto un ecocardiogramma. sono andato dal cardiologo e ho effettuato ecg ed ecocardiogramma più un holter ecg di 24 ore. tutti gli esami sono risultati negativi, a parte delle extrasistoli rilevate dall'holter che secondo il cardiologo sono benigne. alla fine la diagnosi è stata "disturbo da stress" e non mi è stato prescritto nessun farmaco, ma mi è stata consigliata una regolare attività fisica. il problema è che da qualche settimana le extrasistoli si sono ripresentate prima sporadicamente ora più frequenti(arrivo anche a una decina al giorno se non di più) e mi succede quando mi piego, quando cammino, a volte anche a riposo. Dovrei effettuare di nuovo i controlli? sono preoccupatissimo, attendo vostra risposta ringraziando anticipatamente.
Distinti saluti.
il primo gennaio sono stato al pronto soccorso per una sensazione molto simile a un infarto, dopo ecg hanno riscontrato in realtà che era solo un attacco di panico ma per sicurezza mi hanno prescritto un ecocardiogramma. sono andato dal cardiologo e ho effettuato ecg ed ecocardiogramma più un holter ecg di 24 ore. tutti gli esami sono risultati negativi, a parte delle extrasistoli rilevate dall'holter che secondo il cardiologo sono benigne. alla fine la diagnosi è stata "disturbo da stress" e non mi è stato prescritto nessun farmaco, ma mi è stata consigliata una regolare attività fisica. il problema è che da qualche settimana le extrasistoli si sono ripresentate prima sporadicamente ora più frequenti(arrivo anche a una decina al giorno se non di più) e mi succede quando mi piego, quando cammino, a volte anche a riposo. Dovrei effettuare di nuovo i controlli? sono preoccupatissimo, attendo vostra risposta ringraziando anticipatamente.
Distinti saluti.
[#1]
Gentile utente,
col medico di base avete fatto gli esami ematici di routine ? sono stati controllati anche gli ormoni tiroidei ?
quali sono le Sue abitudini alimentari ? non ha problemi di digestione ?
fa uso di alcool, di altre sostanze (caffè, fumo di sigaretta, sostanze stupefacenti ?)
ha già fatto la visita psichiatrica ?
col medico di base avete fatto gli esami ematici di routine ? sono stati controllati anche gli ormoni tiroidei ?
quali sono le Sue abitudini alimentari ? non ha problemi di digestione ?
fa uso di alcool, di altre sostanze (caffè, fumo di sigaretta, sostanze stupefacenti ?)
ha già fatto la visita psichiatrica ?
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Esami ematici e tiroidei effettuati e nella norma, ammetto che ultimamente sto avendo qualche problema allo stomaco come reflusso, e bruciori allo stomaco stesso. non ho particolari abitudini alimentari, a volte mi piace eccedere ma solitamente mangio normale. per quanto riguarda l'alcool si ne faccio uso, nelle ultime 3 settimane solo il weekend ma eccedo parecchio, caffè solo ogni tanto e sono un non fumatore, anzi fumatore "passivo", stupefacenti zero. per quanto riguarda la visita, giovedì andrò da uno psicologo. lei pensa che basti lo psicologo oppure c'è bisogno di una figura psichiatrica?
Distinti saluti.
Distinti saluti.
[#3]
Fa bene di andare dallo psicologo, ma credo che sarà utile anche lo psichiatra. Comunque, quando andrà dallo psicologo, chieda anche il suo parere.
E' un errore pensare che lo psichiatra si occupa delle malattie più gravi o incurabili, e lo psicologo - delle problematiche più gestibili; ed è anche un errore pensare (anche se così oggi pensao quasi tutti) che se vai dallo psichiatra, lui ti dà i farmaci, e, se vai dallo psicologo, è per fare la psicoterapia.
Non a tutti i pazienti gli psichiatri danno i farmaci e non con tutti i pazienti può essere fatta la psicoterapia.
La differenza sta non tanto nella gravità della malattia e nei mezzi di cura, ma nella tipologia del problema, e la prima cosa che farebbe sia lo psicologo, sia lo psichiatra è la valutazione del problema:
nel Suo caso il problema è ai confini fra l'area della psiche e della medicina (se mi permette questa distinzione), per cui lo psichiatra (essendo un medico) è utile. Lo psichiatra è specializzato non solo nelle malattie della psiche, ma anche nella diagnosi differenziale fra i problemi psichici e altri.
Nel Suo caso non posso escludere che la con-causa delle extrasistoli possa essere anche il reflusso gastro-esofageo e l'uso di alcool. Il reflusso esofageo va indagato meglio (se non è stato ancora fatto). Bisogna indagare ed escludere l'ernia iatale, ma uno dei fattori del reflusso potrebbe essere anche la gastrite, peggiorata dall'alcool, il quale ultimo può essere anche di per sé una sostanza che provochi disturbi di ritmo cardiaco.
Sarebbe il caso di ridurre gradualmente ma significativamente l'uso di alcool.
Detto ciò, non vuol dire che non è presente un disturbo d'ansia o di umore, o un altro problema psico-emotivo.
Bisogna anche notare che l'uso di alcool potrebbe essere un mezzo di compenso al disaggio psichico anche se nella veste di stimolatore di socializzazione, e abbandonare tale vizio può essere difficile; dall'altra parte gli effetti dell'alcool possono condizionare negativamente anche lo stato emotivo stesso.
Dunque, sono le problematiche nelle quali lo psicologo può essere d'aiuto, ma, secondo me, solo in parte. Ripeto che è una buona cosa che va dallo psicologo (!), almeno perché sottolinea la Sua motivazione; ma per la diagnosi del problema va consultato anche lo psichiatra.
E' un errore pensare che lo psichiatra si occupa delle malattie più gravi o incurabili, e lo psicologo - delle problematiche più gestibili; ed è anche un errore pensare (anche se così oggi pensao quasi tutti) che se vai dallo psichiatra, lui ti dà i farmaci, e, se vai dallo psicologo, è per fare la psicoterapia.
Non a tutti i pazienti gli psichiatri danno i farmaci e non con tutti i pazienti può essere fatta la psicoterapia.
La differenza sta non tanto nella gravità della malattia e nei mezzi di cura, ma nella tipologia del problema, e la prima cosa che farebbe sia lo psicologo, sia lo psichiatra è la valutazione del problema:
nel Suo caso il problema è ai confini fra l'area della psiche e della medicina (se mi permette questa distinzione), per cui lo psichiatra (essendo un medico) è utile. Lo psichiatra è specializzato non solo nelle malattie della psiche, ma anche nella diagnosi differenziale fra i problemi psichici e altri.
Nel Suo caso non posso escludere che la con-causa delle extrasistoli possa essere anche il reflusso gastro-esofageo e l'uso di alcool. Il reflusso esofageo va indagato meglio (se non è stato ancora fatto). Bisogna indagare ed escludere l'ernia iatale, ma uno dei fattori del reflusso potrebbe essere anche la gastrite, peggiorata dall'alcool, il quale ultimo può essere anche di per sé una sostanza che provochi disturbi di ritmo cardiaco.
Sarebbe il caso di ridurre gradualmente ma significativamente l'uso di alcool.
Detto ciò, non vuol dire che non è presente un disturbo d'ansia o di umore, o un altro problema psico-emotivo.
Bisogna anche notare che l'uso di alcool potrebbe essere un mezzo di compenso al disaggio psichico anche se nella veste di stimolatore di socializzazione, e abbandonare tale vizio può essere difficile; dall'altra parte gli effetti dell'alcool possono condizionare negativamente anche lo stato emotivo stesso.
Dunque, sono le problematiche nelle quali lo psicologo può essere d'aiuto, ma, secondo me, solo in parte. Ripeto che è una buona cosa che va dallo psicologo (!), almeno perché sottolinea la Sua motivazione; ma per la diagnosi del problema va consultato anche lo psichiatra.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 08/04/2014.
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