Come aiutare uno schizoaffettivo

Gentili dottori, questa domanda perché il mio ragazzo, che ha una diagnosi di disturbo schizoaffettivo con psicosi grave, (trattata con un'iniezione a rilascio prolungato ogni 2 settimane di olanzapina, non so se zyprexa o zypadhera + altri farmaci per via orale) mi ha lasciato 3 settimane fa mentre stava avendo una crisi, con allucinazioni, deliri e discorsi senza senso. L'ho visto varie volte passando sia in macchina che a piedi, ed era in condizioni pietose. Oltre ad ignorarmi stoicamente, parlava da solo, cantava, raccoglieva mozziconi, mi seguiva non si capisce con quale intento, dato che non tentava di parlare con me, e aveva in faccia un'espressione a dir poco bestiale. Ne ho parlato con la mia psicologa, e lei mi ha detto che se la situazione è questa, il ragazzo deve essere immediatamente ospedalizzato per fare in modo che la crisi rientri ed evitare gesti inconsulti da parte sua. Dopodichè è probabile che provi a ricontattarmi. Io non so che fare, vorrei aiutarlo ma mi trovo in una situazione più grande di me, in più lo amo e mi manca moltissimo...l'unico contatto che abbiamo avuto in 3 settimane è stato un sms in cui diceva di avermi lasciata per il mio bene perché non eravamo compatibili... come posso comportarmi per aiutarlo? ci sono delle possibilità che mi ricontatti e che questa rottura improvvisa e repentina sia solo colpa della sua crisi?
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Dr. Piergiorgio Biondani Medico di base, Psichiatra, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.8k 56
Gentile utente,
la situazione che lei descrive appare di una certa gravità,e penso che i consigli della sua psicologa siano ragionevoli.In questo frangente sono principalmente i famigliari stretti che possono intervenire più efficacemente.Da come imposta il discorso nella sua richiesta mi pare di capire che non vivete assieme,e quindi molto probabilmente il suo ragazzo sta con i genitori,che generalmente sono le prime figure coinvolte in possibile percorso di aiuto.Forse il suo ruoòo potrà essere più rilevante una volta passata la crisi acuta,sempre che lei desideri proseguire la sua relazione in condizioni così difficili.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile ragazza,
bisogna distinguere fra il voler aiutare a lui come ad una persona e fra la speranza che lui torni da Lei. Mi sembra che nel voler aiutarlo Lei pensi anche al poter ricostruire la relazione, si confonde fra le due cose.

Non bisogna confonderle. Lui va aiutato a prescindere dal come evolve la vostra relazione.

Per quanto riguarda la vostra relazione, bisogna avere rispetto verso di lui e verso la sua volontà: anche se lui è malato non significa che non sa quello che dice e pensa, altrimenti rischia di irritarlo e di peggiorare. Si metta al posto suo: immagini che Lei stessa volesse dire a qualcuno di no, ma non Le crederebbero, considerandoLa malata... Comunque, sulla vostra relazione (premettendo che non possiamo fare le prognosi) conviene proseguire a parlare con la Sua psicologa.

Per quanto riguarda il bene di lui, può darsi che la psicologa abbia ragione sull'ospedalizzazione. Può darsi sì come no, perché non è una psicologa che segue e conosce lui. Va contattato il Servizio di Igiene mentale (Centro di Salute Mentale) che segue il ragazzo, la situazione va esposta a loro: loro hanno delle conoscenze del caso e dei mezzi per valutare la situazione e per occuparsene.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Utente
Utente
Grazie per le gentili risposte. Sottolineo che naturalmente rispetto la sua volontà e non ho intenzione di costringerlo a tornare da me. In queste settimane non ho mai provato a contattarlo proprio per rispetto della sua volontà. La domanda "tornerà mai da me?" l'ho posta in quanto ho notato che, pur non contattandomi esplicitamente, quando mi incontra mette in atto dei comportamenti per attirare la mia attenzione, come sedersi nelle mie vicinanze e iniziare a fare dei suoni, o camminare avanti e indietro vicino a dove mi trovo io. In più la separazione è avvenuta in modo completamente improvviso: fino al giorno prima faceva progetti con me e mi esprimeva tutto il suo affetto, e io ho pensato che un cambiamento cosi repentina potesse essere riconducibile solo all'evidente crisi che stava attraversando. Se tuttavia sarà necessario rompere definitivamente la relazione per il suo bene lo accetterò, pur soffrendo molto per la sua condizione.