Come ritornare come prima riducendo il Daparox
Salve, ormai è da quasi 1 anno e mezzo che assumo il Daparox gocce. E' sicuramente migliorata la mia qualità della vita, nel senso che tutto ciò che prima mi era impossibile fare, adesso è meno difficoltoso perchè si sono alleviati gli attacchi di panico e tutte le sensazioni di malessere che mi rendevano impossibile il vivere normalmente. Faccio meno rinunce e quindi sono uscita da quel guscio che per troppo tempo mi ha costretto a rimanere nell'ombra.
Dal punto di vista terapeutico, sto appunto proseguendo col Daparox e con lo Xanax RP, ma onestamente vorrei cercare di ridurre il Daparox allo scopo di sospenderlo. Ci ho già provato due mesi fa, molto lentamente, scendendo a 10 gocce. Poi una sera mi è capitato di andare a cena in un ristorante, e ho avuto un episodio di panico (potrebbe essere stata, ipotizzo, la disabitudine nel frequentare certi luoghi pubblici di quel tipo, che magari ha scatenato un senso di poca dimestichezza, estraneità, e ha innescato poi la crisi di panico).. Dunque ho poi risentito la mia psichiatra, che purtroppo è lontana da me e non ci possiamo vedere di persona, la quale mi ha consigliato di rialzare nuovamente il dosaggio. Io l'ho rialzato, non a 20mg ma sui 15.. ma il mio peso è cmq ''alto''.. alto per come mi vedo io. Anche se sono alta 1,70, attualmente peso sui 61kg; l'appetito c'è, a volte sembra quasi fame nervosa, e specialmente fame di dolci/carboidrati, ahimè, il tipo di fame peggiore. Per cui.. Io vorrei capire, dopo questo arco di tempo, se posso ritenere sufficiente l'assunzione del Daparox e decidere, in maniera definitiva, di ridurlo per poi sospenderlo. Vi ringrazio tanto e aspetto una vostra risposta
Dal punto di vista terapeutico, sto appunto proseguendo col Daparox e con lo Xanax RP, ma onestamente vorrei cercare di ridurre il Daparox allo scopo di sospenderlo. Ci ho già provato due mesi fa, molto lentamente, scendendo a 10 gocce. Poi una sera mi è capitato di andare a cena in un ristorante, e ho avuto un episodio di panico (potrebbe essere stata, ipotizzo, la disabitudine nel frequentare certi luoghi pubblici di quel tipo, che magari ha scatenato un senso di poca dimestichezza, estraneità, e ha innescato poi la crisi di panico).. Dunque ho poi risentito la mia psichiatra, che purtroppo è lontana da me e non ci possiamo vedere di persona, la quale mi ha consigliato di rialzare nuovamente il dosaggio. Io l'ho rialzato, non a 20mg ma sui 15.. ma il mio peso è cmq ''alto''.. alto per come mi vedo io. Anche se sono alta 1,70, attualmente peso sui 61kg; l'appetito c'è, a volte sembra quasi fame nervosa, e specialmente fame di dolci/carboidrati, ahimè, il tipo di fame peggiore. Per cui.. Io vorrei capire, dopo questo arco di tempo, se posso ritenere sufficiente l'assunzione del Daparox e decidere, in maniera definitiva, di ridurlo per poi sospenderlo. Vi ringrazio tanto e aspetto una vostra risposta
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Gentile utente,
Lei da solo, come paziente, come una persona che si sta curando, e noi, specialisti che possiamo conoscere la Sua situazione solo tramite un contatto a distanza, non possiamo deciderlo. Anche lo specialista che L'ha seguito, ma che non può visitarLa di persona, potrebbe non avere tutti gli elementi necessari. Servono le visite di monitoraggio dal vivo dallo specialista: non solo per decidere l'eventuale cambiamento della cura, ma anche per osservare la Sua evoluzione durante e dopo la riduzione della dose.
"... la mia psichiatra, che purtroppo è lontana da me e non ci possiamo vedere di persona ..."
- Non si può accettare come un dato di fatto che Lei non abbia uno specialista dal quale possa rivolgersi dal vivo. O si aspetta il ritorno Suo o della psichiatra per fare le visite dal vivo, oppure si cerca un altro specialista nelle Sue vicinanze.
Aggiungo che, nel caso nel quale si tratta di un distrbo da attacchi di panico, la durata necessaria della cura farmacologica potrebbe essere più lunga, e nel frattempo sarebbe ottimale iniziare anche una psicoterapia, se Lei ne ha la motivazione (inizialmente in modo contemporaneo con la farmacoterapia), come l'approccio più specifico a tale disturbo e la quale potrebbe renderLa più immune dal disturbo anche a lungo termine.
Lei da solo, come paziente, come una persona che si sta curando, e noi, specialisti che possiamo conoscere la Sua situazione solo tramite un contatto a distanza, non possiamo deciderlo. Anche lo specialista che L'ha seguito, ma che non può visitarLa di persona, potrebbe non avere tutti gli elementi necessari. Servono le visite di monitoraggio dal vivo dallo specialista: non solo per decidere l'eventuale cambiamento della cura, ma anche per osservare la Sua evoluzione durante e dopo la riduzione della dose.
"... la mia psichiatra, che purtroppo è lontana da me e non ci possiamo vedere di persona ..."
- Non si può accettare come un dato di fatto che Lei non abbia uno specialista dal quale possa rivolgersi dal vivo. O si aspetta il ritorno Suo o della psichiatra per fare le visite dal vivo, oppure si cerca un altro specialista nelle Sue vicinanze.
Aggiungo che, nel caso nel quale si tratta di un distrbo da attacchi di panico, la durata necessaria della cura farmacologica potrebbe essere più lunga, e nel frattempo sarebbe ottimale iniziare anche una psicoterapia, se Lei ne ha la motivazione (inizialmente in modo contemporaneo con la farmacoterapia), come l'approccio più specifico a tale disturbo e la quale potrebbe renderLa più immune dal disturbo anche a lungo termine.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
La ringrazio per la sua risposta.
Volevo specificare che la distanza tra me e la mia psichiatra, è dovuta al fatto che abitiamo in 2 città diverse, ed in seguito ad un suo trasferimento di sede, non ci siamo più potute vedere di conseguenza.
Riguardo la psicoterapia, ne ho fatta parecchia e con 5 diversi specialisti (ovviamente a distanza di tempo l'uno dall'altro), ma purtroppo il mio problema era ''trito e ritrito'', ossia c'era stata troppa teoria, approfondimento dei miei malesseri, e svariati approcci e metodi applicati, e senza alcun risultato/cambiamento; ciò che mi mancava realmente era la parte pratica, ossia l'azione, il riuscire a riprovare una cura.
Ho avuto tantissime remore nel riassumere un antidepressivo con la spiacevole esperienza avuta col precedente (Entact), ma, non trovando altre soluzioni/alternative, alla fine mi sono convinta e l'ho preso. E devo dire che non può che avermi giovato.
Attualmente, il mio unico 'problema' è semplicemente dovuto al fatto che vorrei poter conciliare i benefici del farmaco, senza che il mio fisico, o la mia linea, che dir si voglia, ne risentano troppo.
Volevo specificare che la distanza tra me e la mia psichiatra, è dovuta al fatto che abitiamo in 2 città diverse, ed in seguito ad un suo trasferimento di sede, non ci siamo più potute vedere di conseguenza.
Riguardo la psicoterapia, ne ho fatta parecchia e con 5 diversi specialisti (ovviamente a distanza di tempo l'uno dall'altro), ma purtroppo il mio problema era ''trito e ritrito'', ossia c'era stata troppa teoria, approfondimento dei miei malesseri, e svariati approcci e metodi applicati, e senza alcun risultato/cambiamento; ciò che mi mancava realmente era la parte pratica, ossia l'azione, il riuscire a riprovare una cura.
Ho avuto tantissime remore nel riassumere un antidepressivo con la spiacevole esperienza avuta col precedente (Entact), ma, non trovando altre soluzioni/alternative, alla fine mi sono convinta e l'ho preso. E devo dire che non può che avermi giovato.
Attualmente, il mio unico 'problema' è semplicemente dovuto al fatto che vorrei poter conciliare i benefici del farmaco, senza che il mio fisico, o la mia linea, che dir si voglia, ne risentano troppo.
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"Attualmente, il mio unico 'problema' è semplicemente dovuto al fatto che vorrei poter conciliare i benefici del farmaco, senza che il mio fisico, o la mia linea, che dir si voglia, ne risentano troppo"
Ok,
ma, per risolvere questo problema, non è necessario poter vedersi con lo specialista di persona ? (mi scusi il tono ritorico). Sicuramente è necessario poter fare le visite dirette, perché, mettiamo che viene stabilità una nuova dose, più "di equilibrio", o viene introdotto un farmaco alternativo che non dia problemi di peso corporeo (capisco che è meglo non sperimentare, ma è una possibilità), o viene decisa una graduale sospensione: in tutti questi casi ci vuole il monitoraggio delle Sue condizioni.
Per quato riguarda la psicoterapia, è più una regola che un errore che non subito si trova uno terapeuta adatto; ma Lei non ci ha scritto per sentire che cosa penso su questo argomento. Ebbene, quello che ci interessa è che anche lo psichiatra che ti segue per l'aspetto farmacologico è importante che capisca il tuo caso. Se pensa che sia difficile trovare un altro psichiatra al posto della Sua ultima specialista, bisogna fare in modo di poter venire da lei in visita anche se raramente, altrimenti, dedicare le forze per trovare una/ uno altrettanto adatta/ o.
Ok,
ma, per risolvere questo problema, non è necessario poter vedersi con lo specialista di persona ? (mi scusi il tono ritorico). Sicuramente è necessario poter fare le visite dirette, perché, mettiamo che viene stabilità una nuova dose, più "di equilibrio", o viene introdotto un farmaco alternativo che non dia problemi di peso corporeo (capisco che è meglo non sperimentare, ma è una possibilità), o viene decisa una graduale sospensione: in tutti questi casi ci vuole il monitoraggio delle Sue condizioni.
Per quato riguarda la psicoterapia, è più una regola che un errore che non subito si trova uno terapeuta adatto; ma Lei non ci ha scritto per sentire che cosa penso su questo argomento. Ebbene, quello che ci interessa è che anche lo psichiatra che ti segue per l'aspetto farmacologico è importante che capisca il tuo caso. Se pensa che sia difficile trovare un altro psichiatra al posto della Sua ultima specialista, bisogna fare in modo di poter venire da lei in visita anche se raramente, altrimenti, dedicare le forze per trovare una/ uno altrettanto adatta/ o.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.6k visite dal 04/04/2014.
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