Ansia, depressione

Circa 25 anni fa ho avuto un primo episodio di violente vertigini di natura sconosciuta. Durante questo primo episodio ho avuto un vero e proprio collasso con sudorazioni fredde e nausea. Non ho perso conoscenza. Ho fatto diversi esami senza scoprire una causa organica.
Dopo qualche giorno ho ripreso la mia normale attività, ma persisteva in me la paura di una ricaduta, e la vita era drasticamente cambiata.
Dopo circa quattro anni ho avuto un secondo episodio, sono stato ricoverato, altri esami, compresa RM al cervello e tutti gli esami dell'ottorino. Nessuna causa specifica.
Sono stato indirizzato da un ottimo medico, neurologo/psichiatra, che dopo qualche tentativo mi ha trovato la cura giusta, che ho seguito per diversi anni.
Devo dire che ho avuto altri piccoli episodi che ora riesco ad affrontare meglio, senza le conseguenze dei due primi episodi.
Il mio problema è questo: dopo circa due anni che ero in cura dal suddetto specialista, ho abbandonato le visite dallo stesso, ma ho proseguito a sua insaputa la cura, riducendo le dosi dei medicinali, ma mai abbandonandoli del tutto. Ora sto prendendo 1 cp. Efexor75 + 5gc. Xanax la mattina e una cp. Mutabon Mite + 5 gc. Xanax la sera. Questa cura dura da circa 20 anni. Io mi sento bene così, e se qualche volta dimentico una dose mi sembra di star male (ansia).
So che queste medicine non si dovrebbero usare a lungo per vari motivi. Che problemi possono avermi causato o mi causeranno? Probabilmente non mi fanno neanche più effetto, ma mi sembra di non poterne fare a meno. Pensate che potrò uscire da questa specie di dipendenza?
Grazie
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.8k 57
Gentile utente,
dato il perdurare della assunzione dei farmaci può essere verosimile che,in qualche modo,tali sostanze si siano integrate nel metabolismo del suo fisico e quindi lei ne senta la carenza quando le sospende bruscamente.Penso che la situazione vada rivalutata con l'aiuto di uno specialista Psichiatra che sarà in grado di giudicare la necessità o meno di proseguire le terapia,e quali farmaci eventualmente usare.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

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