Farmaci e psicoterapia
Buonasera,sono in terapia con Entact dii cui prendo mezza compressa al dì e da 5 mesi ho un incontro settimanale di terapia cognitivo-comportamentale.Il farmaco mi venne prescritto dallo psichiatra circa 3 anni e mezzo fa,in seguito a crisi d'ansia poi sfociate in attacchi di panico.
Lo stesso psichiatra mi invitò più volte ad intraprendere anche terapia psicologica,che ho sempre rimandato.Ma lo scorso agosto 2013avendo deciso senza consultare lo psichiatra,smisi l'Entact e la mia situazione psicologica peggiorò.Così ripresi Entact 1 compressa e lorazepam prima di coricarmi e al bisogno durante il giorno,ma questa volta unendo anche la terapia psicologica.
In questi mesi,concorde con il terapeuta, ho scalato molto lentamente Entact,togliendo un quarto di pastiglia ogni 3 settimane,così da arrivare alla dose attuale di 10 mg.
Sembrava andare tutto bene,ma due settimane fa,dopo un forte stress lavorativo,ho ricominciato a sentirmi "in pericolo",irrequieta,ad aver paura a star sola o di far del male ai miei cari,paura d impazzire.
Alla mattina soprattutto mi sveglio con agitazione e come se le mie gambe avessero l'impulso di correre.
Ho visto lo psichiatra,ho spiegato la situazione,lui ha pensato anche d cambiare Entact con Sereupin,ma io ho molta paura
e mi sembra d non aver fatto alcun progresso,di essere incurabile e che non potrò mai fare a meno di farmaci.
La psicoterapia credo mi aiuti,ma mi sembra di non trovare il bandolo della matassa.
Che cosa ne pensate?
Un integratore di magnesio potrebbe giovarmi unitamente alle terapie che seguo?Oppure cosa?
C'é qualche lettura utile per capire i pensieri violenti e per accettarli?
Spero di non aver fatto domande inutili.
Grazie
Lo stesso psichiatra mi invitò più volte ad intraprendere anche terapia psicologica,che ho sempre rimandato.Ma lo scorso agosto 2013avendo deciso senza consultare lo psichiatra,smisi l'Entact e la mia situazione psicologica peggiorò.Così ripresi Entact 1 compressa e lorazepam prima di coricarmi e al bisogno durante il giorno,ma questa volta unendo anche la terapia psicologica.
In questi mesi,concorde con il terapeuta, ho scalato molto lentamente Entact,togliendo un quarto di pastiglia ogni 3 settimane,così da arrivare alla dose attuale di 10 mg.
Sembrava andare tutto bene,ma due settimane fa,dopo un forte stress lavorativo,ho ricominciato a sentirmi "in pericolo",irrequieta,ad aver paura a star sola o di far del male ai miei cari,paura d impazzire.
Alla mattina soprattutto mi sveglio con agitazione e come se le mie gambe avessero l'impulso di correre.
Ho visto lo psichiatra,ho spiegato la situazione,lui ha pensato anche d cambiare Entact con Sereupin,ma io ho molta paura
e mi sembra d non aver fatto alcun progresso,di essere incurabile e che non potrò mai fare a meno di farmaci.
La psicoterapia credo mi aiuti,ma mi sembra di non trovare il bandolo della matassa.
Che cosa ne pensate?
Un integratore di magnesio potrebbe giovarmi unitamente alle terapie che seguo?Oppure cosa?
C'é qualche lettura utile per capire i pensieri violenti e per accettarli?
Spero di non aver fatto domande inutili.
Grazie
[#1]
Gentile utente.
probabilmente il suo Psichiatra curante ha ritenuto di modificare la terapia sperando in un maggiore effetto sedativo del Sereupin rispetto all'Entact.Nella sua richiesta non è specificato quanto tempo fa ha cambiato terapia cosa per cui è difficile dare una valutazione anche grossolana della sua efficacia.
Eventuali aggiunte di altri farmaci o integratori penso andrebbero valutate assieme al suo Psichiatra curante che ha senza dubbio un quadro più completo del suo assetto psico-fisico.Anche la lettura di testi inerenti la sua situazione potrebbe far parte di un percorso psicoterapeutico che comunque sarebbe da concordare con il suo terapeuta.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
probabilmente il suo Psichiatra curante ha ritenuto di modificare la terapia sperando in un maggiore effetto sedativo del Sereupin rispetto all'Entact.Nella sua richiesta non è specificato quanto tempo fa ha cambiato terapia cosa per cui è difficile dare una valutazione anche grossolana della sua efficacia.
Eventuali aggiunte di altri farmaci o integratori penso andrebbero valutate assieme al suo Psichiatra curante che ha senza dubbio un quadro più completo del suo assetto psico-fisico.Anche la lettura di testi inerenti la sua situazione potrebbe far parte di un percorso psicoterapeutico che comunque sarebbe da concordare con il suo terapeuta.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 24/03/2014.
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