Trattamento depressione (con ossessioni e sensi di colpa)
Salve cari Medici, sono un ragazzo di 25 anni e vorrei chiedere un parere esterno e "parallelo" rispetto a quello del neurologo che mi seguo.
Ho sofferto fin dall'adolescenza di ansia generalizzata, con frequenti attacchi di panico, agorafobia e tutto il corollario di sintomi legati ai disturbi d'ansia. Per un 5-6 anni ho razionalizzato la cosa, tendendo a minimizzare, pensando che fosse un periodo, nascondendo a tutti (parenti compresi) i miei problemi. Insomma, nel malessere la situazione era gestibile. Da qualche mese, invece, dopo alcune situazioni (non sentimentali, don't worry ahah) che non starò qui a spiegare, è come se si fosse aperto il Vaso di Pandora. I sintomi d'ansia si sono amplificati, vivo costantemente con una sensazione di capogiro e, cosa più debilitante di tutte e cosa per me tutta nuova, sensazione perenne di sensi di colpa ed ossessioni non seguite da compulsioni. In poche parole, rimugino sul passato, cerco colpe inesistenti che possano foraggiare la mia negatività e pur rendendomi conto della loro irrazionalità non posso fare a meno di pensarci ed autoconvincermi della loro veridicità. Non vivo serenamente perché ogni situazione può rappresentare la minaccia di un senso di colpa. La cosa che più mi debilita è il fatto che questi pensieri siano intrusivi, non mi lasciano in pace neanche durante la lettura di un semplice libro. Tutto questo mi crea un sentimento di vuoto e spesso, ahimè, di disperazione. Ripeto, mi rendo assoutamente conto che la mia parte senziente si renda conto della stupidità della "fissazione" di turno, ma è come se la mente fosse assuefatta dalla negatività e non possa fare a meno di convincermi del contrario. Tutto questo mi sta causando un crollo verticale dell'umore, perdita di interesse nelle cose che amo fare (che sono tante, troppe) e, ça va sans dire, peggioramento dei miei rapporti sociali.
Il mio neurologo mi ha prescitto Sereupin 20 mg una volta al dì, iniziando però gradualmente (1/4, 1/2, 1), associato a 10 gocce di Xanax al risveglio e 10 gocce il pomeriggio.Attualmente sono arrivato a 1/2 ovvero 10 mg e nessun effetto all'orizzonte. So bene che la Paroxetina affinché dia i suoi frutti ha bisogno di tempo ma, secondo voi, è questa la strada giusta da percorrere. Ritenete che un percorso di psicoterapia possa coadiuvare ai fini della terapia?
Grazie e Buon Lavoro.
Ho sofferto fin dall'adolescenza di ansia generalizzata, con frequenti attacchi di panico, agorafobia e tutto il corollario di sintomi legati ai disturbi d'ansia. Per un 5-6 anni ho razionalizzato la cosa, tendendo a minimizzare, pensando che fosse un periodo, nascondendo a tutti (parenti compresi) i miei problemi. Insomma, nel malessere la situazione era gestibile. Da qualche mese, invece, dopo alcune situazioni (non sentimentali, don't worry ahah) che non starò qui a spiegare, è come se si fosse aperto il Vaso di Pandora. I sintomi d'ansia si sono amplificati, vivo costantemente con una sensazione di capogiro e, cosa più debilitante di tutte e cosa per me tutta nuova, sensazione perenne di sensi di colpa ed ossessioni non seguite da compulsioni. In poche parole, rimugino sul passato, cerco colpe inesistenti che possano foraggiare la mia negatività e pur rendendomi conto della loro irrazionalità non posso fare a meno di pensarci ed autoconvincermi della loro veridicità. Non vivo serenamente perché ogni situazione può rappresentare la minaccia di un senso di colpa. La cosa che più mi debilita è il fatto che questi pensieri siano intrusivi, non mi lasciano in pace neanche durante la lettura di un semplice libro. Tutto questo mi crea un sentimento di vuoto e spesso, ahimè, di disperazione. Ripeto, mi rendo assoutamente conto che la mia parte senziente si renda conto della stupidità della "fissazione" di turno, ma è come se la mente fosse assuefatta dalla negatività e non possa fare a meno di convincermi del contrario. Tutto questo mi sta causando un crollo verticale dell'umore, perdita di interesse nelle cose che amo fare (che sono tante, troppe) e, ça va sans dire, peggioramento dei miei rapporti sociali.
Il mio neurologo mi ha prescitto Sereupin 20 mg una volta al dì, iniziando però gradualmente (1/4, 1/2, 1), associato a 10 gocce di Xanax al risveglio e 10 gocce il pomeriggio.Attualmente sono arrivato a 1/2 ovvero 10 mg e nessun effetto all'orizzonte. So bene che la Paroxetina affinché dia i suoi frutti ha bisogno di tempo ma, secondo voi, è questa la strada giusta da percorrere. Ritenete che un percorso di psicoterapia possa coadiuvare ai fini della terapia?
Grazie e Buon Lavoro.
[#1]
La scelta terapeutica è corretta; l'effetto si inizia a vedere dopo almeno 3 settimane a dose piena, che è almeno 20 mg, ma che nel caso di disturbi ossessivi arriva anche a 60 mg.
Lo specialista di riferimento è lo psichiatra, il neurologo in genere si occupa di malattie organiche del sistema nervoso.
Una psicoterapia è sicuramente d'aiuto; può essere cognitivo-comportamentale o su base psicanalitica. L'importante è trovare un/una terapeuta di cui fidarsi.
Cordiali saluti
Lo specialista di riferimento è lo psichiatra, il neurologo in genere si occupa di malattie organiche del sistema nervoso.
Una psicoterapia è sicuramente d'aiuto; può essere cognitivo-comportamentale o su base psicanalitica. L'importante è trovare un/una terapeuta di cui fidarsi.
Cordiali saluti
Franca Scapellato
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 17/03/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.