Consiglio x terapia in gravidanza
Salve.Nel 2012 io e mio marito decidiamo di avere un figlio.Io sto prendendo Alprazolam da 1mg x 3 volte al dì.So che non è adatto ,ma io quando lo prendo sto bene e quindi sono diversi anni che lo uso.Soffro da tanti anni di attacchi di panico e questo mi sembra l'unico medicinale in grado di fare qualcosa su di me.Lo faccio presente al gine nel momento in cui spiego che vogliamo intraprendere questa nuova gravidanza.Mi dice che non lo posso prendere ma non mi da alternative. .Decido,visto che il mio gine mi sembra non saperne piu' di tanto in fatto di ansia,di fare di testa mia.Continuo a prendere l'Alprazolam e dopo 7 mesi di tentativi rimango incinta.Ovviamente spaventata dai possibili rischi lo sospendo immediatamente e vengo assalita da paurose crisi di astinenza.Mi alzavo al mattino che sembravo drogata,capogiri,tachicardia,sensazione di svenimento,non potevo piegare la testa perchè mi sembrava di cadere...In conclusione dopo 3 sett sono vittima di un aborto spontaneo,che non mi vergogno a dirlo,mi ha tranquillizzata,perchè sapendo che non potevo piu' fare del male a nessuno ho ripreso all'istante l'Alprazolam.E' stata una brutta esperienza ma il fatto di aver potuto riprendere la mia terapia mi ha fatto superare abbastanza tranquillamente il raschiamento e il post aborto.Passano 4 mesi da questa brutta avventura,il desiderio di avere questo bimbo è sempre forte e decido,prima di rivivere un altro incubo,di farmi curare.Mi reco da un noto psichiatra della nostra citta',che mi aveva vista ancora agli esordi del mio problema,e gli spiego tutto.Mi conferma che mi devo curare e mi consiglia di continuare con Alprazolam,ma di integrare al mattino una compressa di entact da 10mg al mattino.Ogni 2 sett devo ridurre di 0,25mg l'Alprazolam fino a togliermelo del tutto.Mi sembra impossibile,non ce la faro' mai.Invece,con costanza e tenacia,riesco a fare tutto quello che mi consiglia il psichiatra,con il quale ho degli incontri mensili,e,devo dire,con mia grandissima soddisfazione dopo circa 6 mesi dall'inizio del trattamento,Alprazolam viene eliminato.Il psichiatra mi aveva detto che una volta tolto Alprazolam,Entact avrei dovuto continuarlo.Invece a Novembre 2013 mi sono ripresa incinta e quindi l'ho sospeso x evitare problemi.La gravidanza è partita bene,mai avuto nessun prob.Ora sono di 19 sett,ho fatto l'amniocentesi,ed è andato tutto bene.Abbiamo saputo che sara' una femmina.Io però sto cominciando ad avere delle giornate ansiose,capogiri,esco poco...insomma,mi conosco...sto iniziando ad avere delle recidive.La mia paura è che un giorno mi capiti di avere un attacco vero e proprio e di stare male fino al punto di essere magari portata all'ospedale.Non voglio girarci tanto intorno.A quest'epoca di gravidanza c'è qualcosa che io possa tenere in casa, x far si che se dovesse capitare,possa prenderlo?Ovviamente è una cosa che verra' presa al bisogno,ma conoscendomi puo' capitare piu' di qualche volta.Confido in voi e vi ringrazio
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Gentile utente,
non è possibile fare le prescrizioni via internet, neanche se si tratta dei farmaci al bisogno, e si figuri se stiamo parlando dello stato di gravidanza.
Bisogna rivolgersi di nuovo, e in tempo, allo psichiatra che L'ha seguito: le possibilità ci sono, perché in ogni trimestre di gravidanza e con diversi farmaci si corrono rischi diversi. Le benzodiazepine si usano in gravidanza, il rischio con le benzodiazepine, come l'alprazolam, è legato, appunto, soprattutto all'aborto spontaneo e forse soprattutto nel primo trimestre; sembra che non contribuiscono in modo significativo alle malformazioni fetali; ma l'età della madre (se lei ha 39 anni), è un fattore di rischio e impone ad essere più cauti, visto anche che Lei ha già subito un aborto correlato all'uso della benzodiazepina; l'uso degli antidepressivi in gravidanza è considerato meno rischioso, ma in modo specifico per l'entact (es-citalopram) ci sono evidenze limitate, mentre esiste una maggiore esperienza con alcuni degli farmaci antidepressivi più vecchi. In ogni modo, non deve assolutamente accontentarsi dalle informazioni ricevute via internet. Bisogna tornare dal Suo psichiatra.
La terapia farmacologica non è poi l'unico rimedio per i disturbi d'ansia. (Come si faceva nei secoli quando i farmaci come quelli di oggi non c'erano ?). Mi sento in dovere di scriverLe anche che, acccontentandosi solo dell'alprazolam per anni e poi solo di un breve periodo con l'Entact, avete trascurato il Suo disturbo d'ansia, perché il problema non è solo nel sospendere i farmaci, il problema è anche il disturbo stesso, che non è stato estinto e che comunque solo coi farmaci non si estinge. Con la gravidanza in tutte le sue fasi il problema del disturbo d'ansia (e degli altri disturbi psichici)si pone ancora più seriamente: non è detto che basterà un farmaco al bisogno, e soprattutto ci vuole un monitoraggio da parte di uno specialista.
non è possibile fare le prescrizioni via internet, neanche se si tratta dei farmaci al bisogno, e si figuri se stiamo parlando dello stato di gravidanza.
Bisogna rivolgersi di nuovo, e in tempo, allo psichiatra che L'ha seguito: le possibilità ci sono, perché in ogni trimestre di gravidanza e con diversi farmaci si corrono rischi diversi. Le benzodiazepine si usano in gravidanza, il rischio con le benzodiazepine, come l'alprazolam, è legato, appunto, soprattutto all'aborto spontaneo e forse soprattutto nel primo trimestre; sembra che non contribuiscono in modo significativo alle malformazioni fetali; ma l'età della madre (se lei ha 39 anni), è un fattore di rischio e impone ad essere più cauti, visto anche che Lei ha già subito un aborto correlato all'uso della benzodiazepina; l'uso degli antidepressivi in gravidanza è considerato meno rischioso, ma in modo specifico per l'entact (es-citalopram) ci sono evidenze limitate, mentre esiste una maggiore esperienza con alcuni degli farmaci antidepressivi più vecchi. In ogni modo, non deve assolutamente accontentarsi dalle informazioni ricevute via internet. Bisogna tornare dal Suo psichiatra.
La terapia farmacologica non è poi l'unico rimedio per i disturbi d'ansia. (Come si faceva nei secoli quando i farmaci come quelli di oggi non c'erano ?). Mi sento in dovere di scriverLe anche che, acccontentandosi solo dell'alprazolam per anni e poi solo di un breve periodo con l'Entact, avete trascurato il Suo disturbo d'ansia, perché il problema non è solo nel sospendere i farmaci, il problema è anche il disturbo stesso, che non è stato estinto e che comunque solo coi farmaci non si estinge. Con la gravidanza in tutte le sue fasi il problema del disturbo d'ansia (e degli altri disturbi psichici)si pone ancora più seriamente: non è detto che basterà un farmaco al bisogno, e soprattutto ci vuole un monitoraggio da parte di uno specialista.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Ringrazio x la gentile risposta.In settimana provvedero' a chiamare il psichiatra.Volevo chiedere se non sono indiscreta,se a lei personalmente e' capitato di seguire donne in stato di gravidanza affetteda questa patologia.Sono curiosa di sentire come sono andate a finire queste gravidanze perche' a volte mi sembra di essere una mosca bianca.
[#3]
Gentile utente,
Lei non è una mosca bianca, queste situazioni in generale sono abbastanza frequenti e più spesso finiscono bene. Sarò però sincero che a me personalmente non sono capitati tantissimi casi, forse perché durante la gravidanza la gente non pensa agli psicofarmaci e dunque neanche allo psichiatra, e tende a contattarti addirittura dopo l'allattamento, e questo però non è sempre giusto, perché spesso si è voluto anche l'approccio non farmacologico e quello poteva (e forse doveva) essere iniziato anche prima. Nei casi selezionati il farmaco è invece essenziale. Ogni caso richiede una valutazione a parte.
Lei non è una mosca bianca, queste situazioni in generale sono abbastanza frequenti e più spesso finiscono bene. Sarò però sincero che a me personalmente non sono capitati tantissimi casi, forse perché durante la gravidanza la gente non pensa agli psicofarmaci e dunque neanche allo psichiatra, e tende a contattarti addirittura dopo l'allattamento, e questo però non è sempre giusto, perché spesso si è voluto anche l'approccio non farmacologico e quello poteva (e forse doveva) essere iniziato anche prima. Nei casi selezionati il farmaco è invece essenziale. Ogni caso richiede una valutazione a parte.
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Gentile utente,
durante il periodo di gravidanza l'uso di benzodiazepine è sempre sconsigliato per l'evidenza di una possibile crisi astinenziale del nascituro al momento del parto e nelle giornate successive.
Allo stesso modo, l'utilizzo di farmaci può essere considerato in caso di effettiva necessità durante il corso della stessa ed è possibile utilizzare un trattamento dopo il secondo trimestre di gravidanza.
In alternativa è possibile considerare un trattamento psicoterapeutico in condizioni di eleggibilità o di supporto fino al parto e l'eventuale allattamento.
durante il periodo di gravidanza l'uso di benzodiazepine è sempre sconsigliato per l'evidenza di una possibile crisi astinenziale del nascituro al momento del parto e nelle giornate successive.
Allo stesso modo, l'utilizzo di farmaci può essere considerato in caso di effettiva necessità durante il corso della stessa ed è possibile utilizzare un trattamento dopo il secondo trimestre di gravidanza.
In alternativa è possibile considerare un trattamento psicoterapeutico in condizioni di eleggibilità o di supporto fino al parto e l'eventuale allattamento.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
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Per l'approccio non farmacologico intendo un trattamento psicoterapeutico (appena menzionato dal mio collega), e in ogni modo (in alternativa o in abinazione) è utile il lavoro dello psicoterapeuta per preparare adeguatamente i familiari (o il familiare) che Le stanno a fianco in questo periodo. Come modulo base sono utili i corsi generali (non specifici solo per gli aspetti psichici della gravidanza) che di solito vengono tenuti presso i reparti di ginecologia. Da li potrebbero indirizzarvi meglio. Talvolta è preferibile il contesto di psicoterapia individuale, talvolta è utile integrarlo con incontri di gruppo. ... per non sentirsi una moscha bianca ...
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 6.7k visite dal 15/03/2014.
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