Disturbo bipolare: esistono sintomi univoci?

Buongiorno,
Ringrazio anticipatamente ogni risposta che mi verrà data.
Preannuncio che nella mia famiglia, sia mia madre che altri parenti sempre dal ramo materno hanno sofferto del disturbo bipolare. Temendo di poter avere ereditato questa "piaga", vorrei sapere se ci sono e quali sono i sintomi che annunciano la presenza di questo disturbo ed in secondo luogo quando tendenzialmente si sviluppa nell'arco della vita di un individuo. In secondo momento vorrei sapere se la "cura" è solo quella che passa attraverso la strada dei farmaci oppure è possibile una via priva del tutto da questi.
Cordiali saluti.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Intanto Lei può informarsi di più sull'argomento sul nostro sito, ad esempio, può leggere questo articolo:

https://www.medicitalia.it/salute/psichiatria/51-disturbo-bipolare.html

Da parte mia posso dire:

E' importante l'anamnesi familiare e la Sua anamnesi personale anche per le problematiche ormonali che potrebbero essere associate ai disturbi di umore (ad esempio, i disturbi della tiroide), ed in generale tutta la Sua anamnesi medica e la familiarità anche per le altre malattie (non solo psichiche).

Per quanto riguarda il disturbo bipolare, questo può insorgere a qualsiasi età, ma più di frequente alla Sua attuale età (cioè nel secondo o terzo decennio della vita). Nelle altre epoche della vita (infanzia, anzianità) la sintomatlogia simile al disturbo bipolare è possibile, ma più spesso si associa ad altre problematiche.

La cura del disturbo bipolare propriamente detto è farmacologica e per molti anni, ma potrebbe essere discutibile se in tutti i casi le cure devono essere protratte "a vita", perché ci sono certe epoche della vita più a rischio. Esistono certe metodiche psicoeducazionali utili per imparare ad accorgersi dei sintomi, ma non possoo sostituire la terapia farmacologica.

Il disturbo si caratterizza con l'andamento "a fasi", nel senso che i sintomi possono intensificarsi per un periodo per attenuarsi e scomparire dopo, ma non si tratta della guarigione, bensì dell'andamento "a fasi", ciclico, perché possono ripresentarsi con un nuovo episodio. Per questo motivo è importante sottolineare che la cura farmacologica non deve essere sospesa dopo il superamento di un episodio, ma deve essere fatta a scopo preventivo continuamente. Nel Disturbo Bipolare possono esserci le fasi "depressive", le fasi "maniacali" e ancora le fasi "miste". Si chiama disturbo "bipolare" solo se è presente almeno un episodio "maniacale" o "misto", ma nel caso della familiarità per il disturbo bipolare una persona può avere anche solo le fasi depressive, il che è altrettanto meritevole di attenzione specialistica. Inoltre, le prime fasi possono essere solo depressive, mentre un episodio maniacale non sempre è il primo a comparire.

I sintomi premonitori possono essere vari, spesso aspecifici. Utile prestare fiducia alle osservazioni dei familiari o degli amici, perché per la persona stessa spesso può essere difficile accorgersi dei cambiamenti, perché all'inizio della fase maniacale uno si sente bene e man mano si è anche meno critici verso sé stessi.

Fra quelli che non sono necessariamente specifici, ma che magari sono più facili da notare, menzionerei il cambiamento dell'umore (anche nel senso depressivo, di abbattimento oppure instabilità di umore), alterazione del regime sonno-veglia (insonnia senza accorgersi della necessità di recuperare il sonno), alterazioni delle abitudini alimentari o dell'appetito (sia in eccesso che in difetto), cambiamento a livello delle proprie energie (che aumentono in modo tale che la persona può fare più cose rispetto a prima: più lavori, più relazioni contemporaneamente), tendenza a parlare di più (relativamente specifica), a sottovalutare il rischio (nella guida veloce, nei giocci d'azzardo, in alcuni tipi di sport, nell'uso di sostanze), alterazioni di comportamento fino alle conflittualità con le altre persone, con i familiari, con le autorità, con le regole di comportamento comune, diminuita capacità di autocritica. Quest'ultima (diminuita capacità di autocritica) è il denominatore comune e accompagna tutti i sintomi elencati, e forse è uno dei segni più specifici, ma alla persona stessa è anche più difficile rendersene conto. .

L'uso di sostanze stupefacenti può slatentizzare il disturbo e sono da evitare.

Poi dipende anche dal tipo di mestiere, di attività che una persona sceglie di fare nella vita. Allora i cambiamenti rispetto al modo abituale di condurre tali attività possono essere un segno.

Ad un certo punto insorge il problema di capire se certi cambiamenti dell'umore, dell'autostima fanno parte della normalità o no, perché le fluttuazioni di umore, entro un certo limite, sono fisiologici.

Bisogna dire che il disturbo, se si presenterà, non è detto che debba presentarsi allo stessso modo come nei Suoi familiari. Dunque, meritano attenzione ugualmente anche gli altri eventuali disturbi psichici che possono insorgere (come anche gli stati depressivi, i disturbi d'ansia), e se insorgono, da li in poi, sarà bene di farsi seguire da uno specialista.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Salve, la ringrazio per l'esaustiva risposta.
Disturbo bipolare

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