Benzodiazepina
Una persona a me cara, tempo addietro mi confidò di assumere Benzodiazepina "una tantum" per combattere l'insonnia a causa di alcuni periodi negativi. Non ci avevo dato più di tanto peso se non che, dopo qualche tempo, scopro che l'aveva avuta tramite giri di parenti privi di alcuna competenza medica. Lasciai cadere il problema in quanto non ne fece più uso, sino a questa notte. Da qualche tempo trovo il suo umore completamente cambiato, irritabile, chiuso, poco loquace, e questa mattina insospettita dal tono di voce "troppo addormentato", su mia insistenza, mi confidò di aver preso qualcosa che "non ricorda" cosa fosse.
Se fossi lì presente non ci metterei che dieci secondi a prendere tutti i farmaci e gettarli nel cestino, ma mi è materialmente impossibile. Ed inoltre mi chiedo se sia "giusto": se non dorme perchè dice di avere visioni - incubi che lo stanno facendo uscire di testa, forse non è il caso assuma realmente qualcosa?
E' sempre molto restio recarsi dai medici, quanto lo sono io all'idea assuma psicofarmaci, e gli attuali problemi economici non gli permettono visite private a lungo termine (né sono certa accetterebbe mai consulenze psicologiche e/o psichiatriche).
Non so quale sia la strada più corretta da prendere, quindi mi rimetto in toto ai vostri consigli. Grazie anticipatamente.
Se fossi lì presente non ci metterei che dieci secondi a prendere tutti i farmaci e gettarli nel cestino, ma mi è materialmente impossibile. Ed inoltre mi chiedo se sia "giusto": se non dorme perchè dice di avere visioni - incubi che lo stanno facendo uscire di testa, forse non è il caso assuma realmente qualcosa?
E' sempre molto restio recarsi dai medici, quanto lo sono io all'idea assuma psicofarmaci, e gli attuali problemi economici non gli permettono visite private a lungo termine (né sono certa accetterebbe mai consulenze psicologiche e/o psichiatriche).
Non so quale sia la strada più corretta da prendere, quindi mi rimetto in toto ai vostri consigli. Grazie anticipatamente.
[#1]
Il primo psso potrebbe essere quello di consultare il medico di base. quest'ultimo potrebbe poi richiedere la consulenza di un centro di salute mentale. Per avere una ottima assistenza psichiatrica e psicologica non si deve necessariamente spendere. I CSM esistono proprio per offrire assistenza.
cordiali saluti
cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la cortese risposta, nel frattempo si sono aggiunti ulteriori sviluppi.
Il famoso farmaco di cui non conoscevo il nome era l'ALPRAZOLAM, che con una rapida ricerca in internet ho scoperto essere un antidepressivo e un ansiolitico. Al di là del fatto che l'abbia assunto come sonnifero (capendo solo successivamente come faceva a non dormire nonostante lo prendesse), ho appena trascorso un paio di notti infernali.
Avendo in casa una sola pastiglia, "credo" l'abbia smezzata ingoiandone metà domenica e metà ieri sera. Il fatto è che era completamente fuori. Aveva una voce addormentata, "sedata", che ha tentato di modificare nel momento in cui gliel'ho fatto notare. Anzichè apparire tranquillo era iper agitato, non riusciva a scrivere correttamente gli sms (attribuibile anche alla stanchezza), ma soprattutto aveva un atteggiamento aggressivo tanto quanto depressivo verso tutto. Voleva prendere la macchina e girare sino all'alba, ma da quanto so è rimasto sotto casa perchè gli sembrava di soffocare. Non l'ho mai visto così. Durante il giorno era tranquillo, poco dopo aver preso la pastiglia ha iniziato a "vaneggiare" (non so nemmeno se l'abbia assunta a stomaco vuoto o pieno). Sono riuscita a calmarlo parlando come farei ad una persona in preda ad una crisi di panico: "rassicurando".
Già con questa mattina sembra un altro, ride, scherza, si preoccupa per me, è presente.
E' possibile siano tutti effetti collaterali del farmaco? Ricordo che se l'era procurato per vie non convenzionali.
Ieri ammetto sembrava di parlare ad un drogato in preda alla sua fase down, dove qualsiasi mia parola la rigira affinchè possa avere ulteriore materiale su cui "stare male" ed incolpare me del suo malessere e del fatto che il farmaco "non funziona".
Il famoso farmaco di cui non conoscevo il nome era l'ALPRAZOLAM, che con una rapida ricerca in internet ho scoperto essere un antidepressivo e un ansiolitico. Al di là del fatto che l'abbia assunto come sonnifero (capendo solo successivamente come faceva a non dormire nonostante lo prendesse), ho appena trascorso un paio di notti infernali.
Avendo in casa una sola pastiglia, "credo" l'abbia smezzata ingoiandone metà domenica e metà ieri sera. Il fatto è che era completamente fuori. Aveva una voce addormentata, "sedata", che ha tentato di modificare nel momento in cui gliel'ho fatto notare. Anzichè apparire tranquillo era iper agitato, non riusciva a scrivere correttamente gli sms (attribuibile anche alla stanchezza), ma soprattutto aveva un atteggiamento aggressivo tanto quanto depressivo verso tutto. Voleva prendere la macchina e girare sino all'alba, ma da quanto so è rimasto sotto casa perchè gli sembrava di soffocare. Non l'ho mai visto così. Durante il giorno era tranquillo, poco dopo aver preso la pastiglia ha iniziato a "vaneggiare" (non so nemmeno se l'abbia assunta a stomaco vuoto o pieno). Sono riuscita a calmarlo parlando come farei ad una persona in preda ad una crisi di panico: "rassicurando".
Già con questa mattina sembra un altro, ride, scherza, si preoccupa per me, è presente.
E' possibile siano tutti effetti collaterali del farmaco? Ricordo che se l'era procurato per vie non convenzionali.
Ieri ammetto sembrava di parlare ad un drogato in preda alla sua fase down, dove qualsiasi mia parola la rigira affinchè possa avere ulteriore materiale su cui "stare male" ed incolpare me del suo malessere e del fatto che il farmaco "non funziona".
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3k visite dal 09/07/2008.
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Approfondimento su Insonnia
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