Un brutto passo indietro...che fare?

Gentili Dottori,

ho assunto per due anni Anafranil 150 mg En 2 mg Depakin 300 a causa di DOC.

E' necessario però fare una precisazione: soffro di doc dall'età di 12 anni e la definizione "soffrire" non credo sia la più adatta da utilizzare,semplicemente perché -seppur consapevole del disturbo- lo stesso mi è stato completamente indifferente nel corso degli anni.

Il problema è iniziato quando ho iniziato a soffrire di ansia a causa di un incidente che ho avuto che ha fatto scattare ansietà e timori che si sono rivelati di natura ipocondriaca e che ancora oggi mi accompagnano.

Sono stato da una miriade di specialisti tra psichiatri e psicoterapeuti: ho provato diversi tipi di psicoterapia e diversi psichiatri che mi hanno dato pareri e terapie diverse. Tutto ciò ha assunto un profilo che definirei circense,dal momento che nessuno si trovava d'accordo con l'altro.

Per mia sfortuna ho creduto ad uno psichiatra,molto carismatico,che mi ha detto che non avevo bisogno di alcun psicoterapeuta,che non avevo paure ipocondriache,che non c'entrava nulla che ero sempre stato un ragazzo con un carattere ansioso,ma semplicemente era il mio DOC che stava peggiorando e l'ansia ne era una conseguenza.

Così iniziai questa cura che ha diminuito la sindrome ansiosa ma non le mie paure né tanto meno i meccanismi del mio DOC che è rimasto quello di sempre.

Così due anni dopo ho deciso di eliminare i farmaci e ancora oggi mi trovo nella fase di scalo,tra circa un mese non assumerò più nulla.

Solo che i problemi purtroppo non sono finiti..diciamo che sono variati nel corso degli anni e più che l'ansia in sé ho avuto e ho principalmente somatizzazioni (vertigini,tensione muscolare,cefalea)

Proprio quest'ultimo è quello che mi dà più fastidio....si presenta anche due volte a settimana ed è davvero fastidioso.
Cosa potrei fare?

Grazie in anticipo per le risposte
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
Lei scrive:
"Così due anni dopo ho deciso di eliminare i farmaci e ancora oggi mi trovo nella fase di scalo,tra circa un mese non assumerò più nulla."

- E' uno scalate monitorato da uno specialista ? Perché si sono resi necessari due anni ? (a causa dei sintomi d'ansia che si ripresentano o per un altro motivo ?). Si osserva una correlazione con lo scalare del farmaco e del presentarsi delle "somatizzazioni" ?

"..questa cura che ha diminuito la sindrome ansiosa ma non le mie paure né tanto meno i meccanismi del mio DOC che è rimasto quello di sempre."

- Quando scrive dei meccanismi del Suo DOC, a che cosa si riferisce esattamente ? quali sono nel Suo caso ? e le paure ? Sono state fatte le altre valutazioni diagnostiche ? ultimamente è seguito da uno specialista ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Gentile Dottore,
grazie per aver risposto al mio consulto.

Ovviamente sono seguito da una specialista,non ci sono voluti due anni,semplicemente prima ero seguito da un altro specialista che non ne voleva sapere di farmi togliere i farmaci,cosi ho cambiato psichiatra trovando accordo con questo,che è quello attuale. Lei crede che due anni di terapia siano stati troppi?

Non c'è alcuna correlazione,i sintomi c'erano prima come ci sono adesso. Non è cambiato nulla,al massimo il tipo di sintomo (Da sonnolenza e vertigini si è passati alla cefalea come somatizzazione principale,ma comunque è avvenuto sempre prima dell'inizio dello scalo)

Il DOC a 12 anni mi creava pensieri contro la mia volontà che non riuscivo a reprimere e mi creavano sofferenza,nel senso che ero dispiaciuto dal contenuto dei pensieri (offensivi per me stesso,la mia famiglia,il mio credo religioso etc...) Col tempo,comprendendo la natura del disturbo,questa sofferenza è passata e la situazione è totalmente sotto controllo e assolutamente non debilitante. Le paure riguardano la paura dell'insorgenza di malattie. Le diagnosi che mi sono state fatte sono diverse da specialista in specialista,si è passato da "tratto ossessivo" a vero e proprio DOC,mentre tutti si sono trovati d'accordo nel diagnosticarmi il DAG e disturbi psicosomatici.


Che ne pensa Dottore? Come dovrei intervenire?

Distinti Saluti
[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
"Lei crede che due anni di terapia siano stati troppi?"

- Per scalare l'Anafranil, se ce ne sono state già prima le condizioni adatte, due anni sono tanti, ma se non ci sono state le condizioni cliniche adatte, non sono troppi, invece come la durata di cura per DOC, due anni sono spesso troppo pochi.

"Non c'è alcuna correlazione,i sintomi c'erano prima come ci sono adesso. Non è cambiato nulla,al massimo il tipo di sintomo (Da sonnolenza e vertigini si è passati alla cefalea come somatizzazione principale,ma comunque è avvenuto sempre prima dell'inizio dello scalo)"

"Le paure riguardano la paura dell'insorgenza di malattie."

- Potrebbe trattarsi di una forma di fobia "specifica" (focalizzata cioè su una categoria di oggetti o di situazioni specifiche), il che non escluderebbe anche i sintomi d'ansia meno specifici e generalizzati anche a più situazioni. Da valutare la psicoterapia. Bisogna curare questo problema, anche perché, avendo questa fobia, la capacità di riconoscere quando veramente c'è da occuparsi di una malattia e quando non c'è da preoccuparsi è alterata (e per un medico risulta difficile parlare con Lei sinceramente della Sua salute), e, se curata da sé stessa, una persona con questa fobia si abitua (e gli altri intorno a lui,compresi i medici si abituano) che gli allarmi sono falsi, ma non è bene nemmeno questo.

"Le diagnosi che mi sono state fatte sono diverse da specialista in specialista,si è passato da "tratto ossessivo" a vero e proprio DOC,mentre tutti si sono trovati d'accordo nel diagnosticarmi il DAG e disturbi psicosomatici."

- DAG è disturbo d'ansia generalizzata. Come una diagnosi non specifica e che dà idea di una categoria dei disturbi si può capirlo, ma secondo me, potrebbe essere più specifico rispetto al DAG. Per la farmacoterapia queste differenze non sempre sono importanti, l'approccio farmacologico a grandi linee è simile, ma per la riuscita della psicoterapia è essenziale distinguere fra DAG, disturbi psicosomatici e un disturbo d'ansia più specifico (focalizzato ad esempio sulle malattie e sui sintomi fisici.

- "Disturbi psicosomatici" e "somatizzazioni": bisogna capire che cosa si intende nel Suo caso, perché questi termini anche nella pratica medica sono diventati di largo uso e significato non specifico. Disturbi psicosomatici e le somatizzazioni poi non sempre è la stessa cosa. Tantissime e diverse malattie psichiche possono manifestarsi con sensazioni riferibili dalla persona a disagio fisico (mentre sono in realtà espressione di disagio emotivo o di alterazioni di valutazione cognitiva); nelle stesse malattie gli stati di affaticamento mentale, gli squilibri nel regime sonno-veglia e alimentare, e lo stile di vita conseguente alla malattia psichica possono portare ai sintomi fisici che in tal caso non sono somatizzazioni; in alcuni casi si tratta di vere e proprie malattie fisiche che hanno però come fattore causale lo stato emotivo (come la "cefalea tensiva"), negli altri casi ancora una persona può avere una condizione di potenziale malattia solo latente e ben compensata dall'organismo ma che viene precipitata da stress o da altri fattori emotivi. .

"Come dovrei intervenire?"

- Bisogna rivalutare meglio la diagnosi (tutto quello che scriviamo su questo sito, in internet, non può essere considerato una diagnosi, ma può essere utile come ipotesi da discutere con proprio specialista). In particolare, vedo importante specificare meglio di quale disturbo d'ansia si tratta. Questo lavoro diagnostico si potrebbe fare meglio se (in accordo con lo psichiatra) fosse coinvolto uno psicoterapeuta, perché anche la stessa comprensione della fiagnosi sia di per sé curativa. Anche per gli tratti di personalità ossessivi, se ci sono, è indicata la psicoterapia.

Per quanto riguarda la farmacoterapia, potrebbero essere utili gli antidepressivi o vecchi o nuovi ad effetto più ansiolitico (mentre Anafranil è considerato ad effetto più attivante-antidepressivo). Inoltre, Anafranil è indicato nel DOC, ma anche alcuni altri antidepressivi possono essere efficaci nel DOC (o nella profilassi del DOC, se non è un problema acuto).
[#4]
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Gentile Dottore,
La ringrazio veramente per la dedizione con la quale è intervenuto nel mio consulto,sono felice di esprimerle tutta la mia gratitudine.
Purtroppo la Sua risposta mi ha amareggiato molto,non perché non sia corretta ed esauriente,ma semplicemente perché dimostra con quanta trascuratezza,disimpegno è disonestà hanno trattato il mio caso.

Le dico di più:sapendo che il mio era un caso complesso feci prima di iniziare una delle tre psicoterapie che ho fatto (tbs e tcc con 2 terapeuti diversi) accettai il "consiglio" del primo terapeuta di fare con un suo collega un percorso esclusivamente diagnostico di sette terapie al costo di soli 500 euro prima di iniziare la terapia vera e propria.... il risultato fu che quando me ne andai da quel malfattore i successivi psicoterapeuti mi dissero che dal referto fattomi non usciva niente che gli potesse servire e nulla che avesse concrete correlazioni con il mio disturbo.

Detto ciò,sono di nuovo al punto di partenza,dopo quattro anni dall'insorgere del disturbo,migliaia e migliaia di euro buttati,cure terroristiche con effetti collaterali terribili (uno a caso l'aumento della bellezza di 37 kg in meno di quattro mesi)

A chi devo ringraziare?

Distinti Saluti
[#5]
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Mi permetto di rispondere ad un'altra Sua domanda che ho notato rileggendo il suo intervento: lo scalo dell'Anafranil non è avvenuto in due anni,bensì l'ho preso per due anni a 150 mg,dopodiché su mia forte pressione si è deciso di interromperlo. La durata della sospensione è ancora in corso,ma in totale saranno stati impiegati meno di tre mesi.

Saluti
[#6]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
non si deve abbattere. Penso che non tutti che L'hanno seguito meritano le critiche, perché Lei anche scrive che, per quanto riguarda i Suoi pensieri ossessivi, dopo anni la situazione è sotto controllo e che non è più così debilitante. Se però Lei mi dice che è stato totalmente Lei stesso, senza l'aiuto degli psicoterapeuti e degli psichiatri, ad aiutarsi in questo, allora non posso sostenere il contrario, perché non conosco la Sua realtà. Posso però dire che, se è così, allora anche per quanto riguarda la paura delle malattie Lei può provare a fare la stessa cosa: cercare a capire Lei stesso la natura di questa Sua paura. Forse possono essere d'aiuto anche i libri, bisogna cercarli. Può darsi che ad un certo punto Lei sentirà che è necessario essere aiutato anche da uno psicoterapeuta, ma questa volta Lei avrà magari più esperienza nello scegliere lo psicoterapeuta. Non tutto dipende dalla tecnica, dall'approccio dichiarato, ma molto da come viene applicato, dunque dalle caratteristiche individuali dello psicoterapeuta. Non è come un farmaco che viene prodotto a dosaggio standard e tutte le pastiglie nel blister devono essere uguali. Gli psicoterapeuti non sono tutti uguali, ed è più una "regola" che un "errore", che non da subito si trova quello psicoterapeuta che è adatto a te.

Per quanto riguarda la cefalea, mi rivolgerei di nuovo al medico di base, se siete in buoni rapporti, per rivalutare la situazione, anche perché sono passati gli anni e l'organismo cambia. Bisogna passare in rassegna i Suoi abitudini di vita (del sonno, dell'alimentazione, l'eventuale uso di sostanze voluttuarie come il caffè, l'alcool, le altre sostanze, le sostanze d'abuso ecc, il ritmo ed il carico di lavoro mentale e fisico, le abitudini della postura), eventuali problemi osteo-articolari, vascolari e tutto il resto.

E Le consiglio anche di aggiornare il Suo attuale psichiatra sulle osservazioni espresse in questa discussione.

un saluto
[#7]
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
Gentile Dottore,
ne approfitto ancora per ringraziarLa per i preziosi consigli che mi ha dato.
Continuerò a provarci,sperando che un giorno i miei sforzi saranno ricompensati.

Le auguro le migliori fortune professionali e umane e Le faccio i miei saluti.
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