Terapia per doc
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Gentile utente,
sì, questa terapia è valida come la terapia per il DOC. Il dosaggio del Maveral deve essere successivamente aggiustato, perché solitamente nel DOC ci vogliono le dosi magiori, ma iniziare da una dose bassa per salire in seguito è prudente, per minimizzare gli effetti collaterali. Poi non è ancora detto che la Sua dose deve essere quella o quell'altra (in alcune forme DOC ci vuole molto di più, negli altri casi forse 50 mg sono sufficienti...): lo decide il Suo psichiatra in base alle osservazioni del Suo decorso individuale. Per ora è importante che il farmaco è quello indicato.
Per quanto riguarda il Lexotan, il farmaco è adatto come un blando ipnoinducente e ansiolitico e per mitigare alcuni eventuali effetti collaterali del Maveral (come disturbi del sonno). Meno di 20 gocce potrebbero non avere un effetto ipnoinducente sufficiente. Nel mentre prosegue la cura, è possibile che il Maveral riesca anzi a normalizzare il sonno e ad attenuare l'ansia e che ci sarà meno bisogno del Lexotan, ma questo riguarda le valutazioni successive, da delegare al Suo psichiatra.
sì, questa terapia è valida come la terapia per il DOC. Il dosaggio del Maveral deve essere successivamente aggiustato, perché solitamente nel DOC ci vogliono le dosi magiori, ma iniziare da una dose bassa per salire in seguito è prudente, per minimizzare gli effetti collaterali. Poi non è ancora detto che la Sua dose deve essere quella o quell'altra (in alcune forme DOC ci vuole molto di più, negli altri casi forse 50 mg sono sufficienti...): lo decide il Suo psichiatra in base alle osservazioni del Suo decorso individuale. Per ora è importante che il farmaco è quello indicato.
Per quanto riguarda il Lexotan, il farmaco è adatto come un blando ipnoinducente e ansiolitico e per mitigare alcuni eventuali effetti collaterali del Maveral (come disturbi del sonno). Meno di 20 gocce potrebbero non avere un effetto ipnoinducente sufficiente. Nel mentre prosegue la cura, è possibile che il Maveral riesca anzi a normalizzare il sonno e ad attenuare l'ansia e che ci sarà meno bisogno del Lexotan, ma questo riguarda le valutazioni successive, da delegare al Suo psichiatra.
Dr. Alex Aleksey Gukov
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Gentile utente,
chi può fare (per Lei) tale richiesta (di invalidità civile) è il medico di famiglia: in base alle relazioni degli specialisti (per ogni patologia che Lei eventualmente ha ogni rispettivo specialista fa la propria relazione), e la richesta si fa per le condizioni complessive della persona (non solo dal punto di vista psichico).
L'invalidità civile può esprimersi nei percentuali diversi (con corrispondenti benefici diversi) a secondo della limitazione certificata dallo specialista e riconosciuta (o no) dalla Commissione Collegiale alla quale rimane l'ultima decisione.
Dunque, chiedere si può, ma è meglio confrontarsi prima con il Suo psichitra per non avere le delusioni nel campo dell'invalidità, perché il fatto che la malattia è cronica non vuol dire affatto che seguendo una terapia adeguata non si riuscirà a copensare la malattia e le sue limitazioni, ed a vivere come una persona normale.
Lei è una persona giovane, ed è probabile che il Suo specialista si riferiva alla necessità di cura continuativa e di tenere d'occhio la malattia, ma non alla inguaribilità.
Talvolta l'invalidità viene chiesta, ricevuta e usufruita (nei termini di assegno o della facilitazione di inserimento lavorativo) nel periodo di ripresa difficile o/e lunga dello stato di salute, ma viene ricontrollata periodicamente e ad una persona che è migliorata tale provvedimento può essere sospeso o il grado dell'invalidità può essere ridotto.
Dunque, in un caso come suppongo che sia il Suo, se le limitazioni sono di tale grado che si può parlare di invalidità, non escludo che sia uno strumento potenzialmente utile se è finalizzato a coadiuvare il miglioramento, ma alcune persone si adagiano senza cercare di recuperare la salute psichica, perché sembra più facile (la società non pone all'invalido delle richieste, e la persona si convince che è meglio così), il che non Le consiglio, perché in tal caso la persona fa diventare la propria malattia ancora più cronica.
Ci sono dunque pro e cotro in ogni singolo caso.
Le consiglio di chiarirsi meglio con il Suo psichiatra e chiedere eventualmente un consulto informativo nella sezione di Medicina Legale e delle Assicurazioni del nostro sito.
chi può fare (per Lei) tale richiesta (di invalidità civile) è il medico di famiglia: in base alle relazioni degli specialisti (per ogni patologia che Lei eventualmente ha ogni rispettivo specialista fa la propria relazione), e la richesta si fa per le condizioni complessive della persona (non solo dal punto di vista psichico).
L'invalidità civile può esprimersi nei percentuali diversi (con corrispondenti benefici diversi) a secondo della limitazione certificata dallo specialista e riconosciuta (o no) dalla Commissione Collegiale alla quale rimane l'ultima decisione.
Dunque, chiedere si può, ma è meglio confrontarsi prima con il Suo psichitra per non avere le delusioni nel campo dell'invalidità, perché il fatto che la malattia è cronica non vuol dire affatto che seguendo una terapia adeguata non si riuscirà a copensare la malattia e le sue limitazioni, ed a vivere come una persona normale.
Lei è una persona giovane, ed è probabile che il Suo specialista si riferiva alla necessità di cura continuativa e di tenere d'occhio la malattia, ma non alla inguaribilità.
Talvolta l'invalidità viene chiesta, ricevuta e usufruita (nei termini di assegno o della facilitazione di inserimento lavorativo) nel periodo di ripresa difficile o/e lunga dello stato di salute, ma viene ricontrollata periodicamente e ad una persona che è migliorata tale provvedimento può essere sospeso o il grado dell'invalidità può essere ridotto.
Dunque, in un caso come suppongo che sia il Suo, se le limitazioni sono di tale grado che si può parlare di invalidità, non escludo che sia uno strumento potenzialmente utile se è finalizzato a coadiuvare il miglioramento, ma alcune persone si adagiano senza cercare di recuperare la salute psichica, perché sembra più facile (la società non pone all'invalido delle richieste, e la persona si convince che è meglio così), il che non Le consiglio, perché in tal caso la persona fa diventare la propria malattia ancora più cronica.
Ci sono dunque pro e cotro in ogni singolo caso.
Le consiglio di chiarirsi meglio con il Suo psichiatra e chiedere eventualmente un consulto informativo nella sezione di Medicina Legale e delle Assicurazioni del nostro sito.
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Utente
si parlerò con il mio psichiatra a me nn interessa avere un sostentamento infinito anche studio all università ma il doc mi fa ritardare lo studio con un dispendio di soldi che non posso permettermi dunque mi servirebbe solo al fine di poter proseguire e finire gli studi universitari nonostante il mio doc. Grazie della risposta molto esauriente ^^
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.7k visite dal 01/03/2014.
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