Stato ansioso e stordimento
Salve mi scuso per la mia richiesta , vorrei un consiglio riguardo una terapia che sto facendo per una depressione reattiva (diagnosi fatta da una neurologa).essendo io in cura da una psicoterapeuta ed avendo dovuto smettere la paroxetina gocce per rialzo pressorio notturno con tachicardia, sto assumendo Homeovit V44(datomi dalla psicoterapeuta) e 22 gocce di Xanax(prescritte dalla neurologa) al giorno. Spesso mi sento ancora un senso di estraneità e scarsa partecipazione emotiva a ciò che mi circonda ( ho anche moglie e due figli che mi vedono poco partecipe) nascondo che ciò mi preoccupa non poco. Volendo togliere lo xanax che prendo da 5 mesi una psichiatra che ho consultato mi ha consigliato il citalopram e inserire il gabapentin 100 ma io ho piuttosto paura di questi farmaci. Che mi consigliate di fare? Al momento Sono confuso. Paolo
[#1]
Buona sera,
veramente c'è un po' di confusione:
la diagnosi di depressione reattiva ha fatto il neurologo, mentre deve essere di competenza dello psichiatra, al quale il neurologo avrebbe dovuto inviarLa se ha questo sospetto;
Le stanno prescrivendo i farmaci sia lo psicoterapeuta, sia il neurologo (entrambi), mentre non dovrebbe occuparsene nessuno dei due, ma solo lo psichiatra;
alla fine Lei consulta lo psichiatra per togliersi lo xanax (ma non per guarire dal disturbo) ...
Adesso Lei scrive nella sezione della Pschiatria. Vuol dire che si rende conto che la Sua problematica è di competenza psichiatrica ?
Se sì, allora bisogna farsi fare la diagnosi dallo psichiatra (fino ad allora non posso essere sicuro che si tratta della depressione reattiva e non di un altro disturbo) e di farsi monitorare per il decorso e per la terapia farmacologica dallo psichiatra. Anche l'ansiolitico che assume adesso è uno psicofarmaco e va monitorato dallo psichiatra nelle dosi, nell'eventuale sostituzione con altri farmaci o anche nello scalare.
veramente c'è un po' di confusione:
la diagnosi di depressione reattiva ha fatto il neurologo, mentre deve essere di competenza dello psichiatra, al quale il neurologo avrebbe dovuto inviarLa se ha questo sospetto;
Le stanno prescrivendo i farmaci sia lo psicoterapeuta, sia il neurologo (entrambi), mentre non dovrebbe occuparsene nessuno dei due, ma solo lo psichiatra;
alla fine Lei consulta lo psichiatra per togliersi lo xanax (ma non per guarire dal disturbo) ...
Adesso Lei scrive nella sezione della Pschiatria. Vuol dire che si rende conto che la Sua problematica è di competenza psichiatrica ?
Se sì, allora bisogna farsi fare la diagnosi dallo psichiatra (fino ad allora non posso essere sicuro che si tratta della depressione reattiva e non di un altro disturbo) e di farsi monitorare per il decorso e per la terapia farmacologica dallo psichiatra. Anche l'ansiolitico che assume adesso è uno psicofarmaco e va monitorato dallo psichiatra nelle dosi, nell'eventuale sostituzione con altri farmaci o anche nello scalare.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Gentile Dottor Gukov la ringrazio per la sua gentile risposta e le chiedo scusa per aver omesso di essere stato gia' da un primo psichiatra (prima di andare dalla neurologa) il quale mi aveva per primo consigliato la paroxetina la mattina e alcune gocce di Xanax la sera, più punture di Samyr e Liposom Forte per 20 giorni(che ho fatto)e. mi parlava di uno stato ansioso depressivo. Ho telefonato a questo psichiatra alcune volte nei momenti di forte ansia e lui mi ha consigliato una psicoterapia di supporto sostituendo eventualmente la paroxetina (che tolleravo male) con il Cipralex (mio fratello gemello lo prende da 6 anni!). Sono andato dalla Neurologa per sentire un'altra campana e mi ha diagnosticato una depressione reattiva, mi ha fatto fare un EEG (risultato normale) e anche Lei di passare al Cipralex (cosa che non ho fatto per paura degli eff.collaterali). Sono quindi andato alla Asl per la psicoterapia e ho dovuto fare un colloquio prima con una psichiatra, che mi ha detto di togliere in qualche settimana lo xanax (lei e'contraria a questo farmaco!?) inserendo la sera il Gabapentin 100 e prendendo la sera al posto della paroxetina, che in effetti ho preso per soli 20 giorni, il Citalopram gocce. La psichiatra della Asl mi ha mandato dalla psicoterapeuta in uno studio pero' privato e quest'ultima mi ha fatto provare l'iPerico ( qualche piccolo beneficio me lo dava)perche' io non volevo prendere antidepressivi di sintesi e ultimamente l homeovit v44 e mi ha detto che secondo lei essendo io ancora molto ansioso devo risentire la psichiatra per l'eventuale interruz.graduale dello xanax. Sono indeciso e mentre le scrivo ho tachicardia e sono piuttosto confuso e disorientato.mi perdoni per la lungaggine Dottore.
[#3]
Gentile utente,
cerco ad aiutarLe, esprimendomi sui seguenti punti:
# Lei non può guarire da questa malattia con solo un breve periodo di cura. La cura richiede tempo (forse più mesi, forse più di un anno).
# Bisogna trovare la cura che funzioni, e, trovandola, non lasciarla dopo poco tempo, ma portarla avanti; senza il timore di dipenderne; la Sua vera dipendenza è dalla malattia che ha.
# La cura può essere con farmaci, con la psicoterapia o anche con tutte e due in associazione (lo psichiatra si occupa dei farmaci, la psicologa - della psicoterapia).
# Lei scrive di aver provato l'Iperico che Le dava qualche "piccolo" beneficio. Di tutto quello che descrive sembra di essere stata l'esperienza più positiva. Dunque aveva e ha senso proseguire ad assumere l'Iperico, adeguando magari la dose (a quale dosaggio lo ha assunto?), e per un periodo sufficientemente lungo. La dose e il periodo di assunzione decide lo psichiatra che La segue. L'iperico ha in realtà i meccanismi d'azione simili a quelli degli antidepressivi come paroxetina, cipralex o citalopram. Se Lei è più convinto di prendere l'Iperico rispetto a tali antidepressivi di sintesi, questa può essere una strada: bisogna parlarne con il Suo psichiatra.
# Dall'altra parte sta assumendo lo Xanax. Nel caso dei disturbi reattivi, si potrebbe presumere che alla persona basti questo supporto ansiolitico (xanax) per un breve periodo per mobilizzarsi e per affrontare le problematiche alle quali reagisce in maniera morbosa (ovvio che di per sé il farmaco ansiolitico non risolve queste problematiche esterne).
Se la cura con Xanax dura già da 5 mesi o più, nasce il sospetto che le circostanze esterne che hanno dato luogo al disturbo "reattivo" siano state sottovalutate, vanno capite meglio e che Lei da solo non può affrontarle, oppure che non sia solo un problema esterno. Per capirlo, può aiutare la psicoterapia.
Inoltre non si può escludere che la Sua inibizione psichica sia in parte determinata dallo stesso Xanax che ha un effetto sedativo. Per cui capisco la psichiatra e la psicologa che entrambe suggerivano di sospendere lo xanax. Può darsi che non conviene sospenderlo di colpo, ma che una parte della dose serve ancora. Insomma, bisogna trovare la dose ottimale, e lo deve decidere lo psichiatra.
# E' stata la psicologa a suggerirLe l'iperico ed il neurologo - lo xanax, ed i consigli sono ben venuti, ma, ricevuto il consiglio, conviene che sia lo psichiatra a decidere, a seguirLa per quanto riguarda i farmaci per la Sua malattia, mentre la psicologa serve come psicologa, e senza prescrivere i farmaci, altrimenti non riuscirà a fare con lei la psicoterapeuta.
cerco ad aiutarLe, esprimendomi sui seguenti punti:
# Lei non può guarire da questa malattia con solo un breve periodo di cura. La cura richiede tempo (forse più mesi, forse più di un anno).
# Bisogna trovare la cura che funzioni, e, trovandola, non lasciarla dopo poco tempo, ma portarla avanti; senza il timore di dipenderne; la Sua vera dipendenza è dalla malattia che ha.
# La cura può essere con farmaci, con la psicoterapia o anche con tutte e due in associazione (lo psichiatra si occupa dei farmaci, la psicologa - della psicoterapia).
# Lei scrive di aver provato l'Iperico che Le dava qualche "piccolo" beneficio. Di tutto quello che descrive sembra di essere stata l'esperienza più positiva. Dunque aveva e ha senso proseguire ad assumere l'Iperico, adeguando magari la dose (a quale dosaggio lo ha assunto?), e per un periodo sufficientemente lungo. La dose e il periodo di assunzione decide lo psichiatra che La segue. L'iperico ha in realtà i meccanismi d'azione simili a quelli degli antidepressivi come paroxetina, cipralex o citalopram. Se Lei è più convinto di prendere l'Iperico rispetto a tali antidepressivi di sintesi, questa può essere una strada: bisogna parlarne con il Suo psichiatra.
# Dall'altra parte sta assumendo lo Xanax. Nel caso dei disturbi reattivi, si potrebbe presumere che alla persona basti questo supporto ansiolitico (xanax) per un breve periodo per mobilizzarsi e per affrontare le problematiche alle quali reagisce in maniera morbosa (ovvio che di per sé il farmaco ansiolitico non risolve queste problematiche esterne).
Se la cura con Xanax dura già da 5 mesi o più, nasce il sospetto che le circostanze esterne che hanno dato luogo al disturbo "reattivo" siano state sottovalutate, vanno capite meglio e che Lei da solo non può affrontarle, oppure che non sia solo un problema esterno. Per capirlo, può aiutare la psicoterapia.
Inoltre non si può escludere che la Sua inibizione psichica sia in parte determinata dallo stesso Xanax che ha un effetto sedativo. Per cui capisco la psichiatra e la psicologa che entrambe suggerivano di sospendere lo xanax. Può darsi che non conviene sospenderlo di colpo, ma che una parte della dose serve ancora. Insomma, bisogna trovare la dose ottimale, e lo deve decidere lo psichiatra.
# E' stata la psicologa a suggerirLe l'iperico ed il neurologo - lo xanax, ed i consigli sono ben venuti, ma, ricevuto il consiglio, conviene che sia lo psichiatra a decidere, a seguirLa per quanto riguarda i farmaci per la Sua malattia, mentre la psicologa serve come psicologa, e senza prescrivere i farmaci, altrimenti non riuscirà a fare con lei la psicoterapeuta.
[#4]
Utente
Dottore La ringrazio molto per ma risposta seguiro' il suo consiglio anche se I due psichiatri che ho consultato erano scettici sul fatto di usare prodotti alternativi come l'iperico (glielo avevo chiesto) che avevo assunto ad un dosaggio di ipericina di 0,35 mg.a capsula (Aboca) e dopo un paio di settimane la psico mi ha fatto passare al Lietor che contiene appena 0, 021 mg.di ipericina a compressa piu rodiola, scutellaria e passiflora (rivelatosi un po piu efficace). Purtroppo la difficolta nel reperire questo prodotto in questo periodo ha fatto si ch e la psico mi ha sostituito con l homeovit V44 di cui comincio a vedere dei risultati solo adesso che e'circa un mese che ne prendo 50 gocce al giorno.tornero dalla seconda psichiatra (quella della Asl ) per metterla al corrente della cura che sto facendo .Dottore la ringrazio infinitamente. Paolo.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.9k visite dal 26/02/2014.
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