Derealizzazione nel dap
Salve ho 25 sono in cura con citalopram da 5 mesi per il disturbo da attacchi panico che mi aveva dato svariati sintomi quali somatizzazioni, agorafobia con evitamenti e derealizzazione. Attualmente assumo da novembre 36mg e per ora la psichiatra ha detto di stare su questa dose. In questi mesi sono quasi rinata posso dire: niente poi attacchi se non flebili durante situazioni ansiogene o stressanti. Ho ripreso a studiare, uscire frequentare centro commerciali e pizzerie ecc. ad oggi però l'agorafobia non è debellata al 100% nel senso che ho timore dei mezzo pubblici ma lunedì affronterò anche questo per andare a fare un esame (mi conviene prendere qualche goccia di ansiolitico prima di sapore in bus? ). In più permane una leggera derealizzazione, abbastanza importante all'inizio della cura è andata via via scemando x rimanere ad oggi come dicevo in forma molto lieve ma soprattutto quando ho l'ansia per qualche motivo preciso oppure quando mi capita di pensarla, e mi chiedo con la cura riuscirò a mandala via? Che consigli mi date? Voglio una guarigione totale e non all'80% come ora. Cari saluti
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Gentile utente,
Dose e tempo sono i fattori principali che guidano il recupero. L'esposizione in assenza di attacchi facilita la ripresa dell'autonomia. Per adesso quindi le cose stanno procedendo bene.
L'unica cosa è che sintomi "molto lievi" non dovrebbero destare la sua attenzione, anche perché li può avere chiunque. Non vorrei che prestasse eccessiva attenzione ai singoli sintomi pretendendo di essere rassicurata dalla loro teorica totale assenza, che può non avere senso.
Dose e tempo sono i fattori principali che guidano il recupero. L'esposizione in assenza di attacchi facilita la ripresa dell'autonomia. Per adesso quindi le cose stanno procedendo bene.
L'unica cosa è che sintomi "molto lievi" non dovrebbero destare la sua attenzione, anche perché li può avere chiunque. Non vorrei che prestasse eccessiva attenzione ai singoli sintomi pretendendo di essere rassicurata dalla loro teorica totale assenza, che può non avere senso.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Gentile Dottore, grazie della risposta. Comunque si, è vero, c'è una componente un pò ossessiva nel mio dap, migliorata molto ma non totalmente debellata, tale componente spesso mi porta a focalizzare l'attenzione su alcuni aspetti più del dovuto e cercare rassicurazioni. So bene che c'è ancora da lavorare per eliminare queste cose anche se già mi paiono notevolmente migliorate visti i precedenti. Per questo motivo avevo pensato di affiancare alla terapia farmacologica un percorso psicoterapico. Intanto lunedì affronterò una delle cose che al momento permangono come fonte di ansia e vedremo come andrà. Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 21/02/2014.
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