Aggiungere lamictal a cipralex

Buongiorno, racconto brevemente la mia storia:

Ho 38 anni, a 22 ho sofferto per un breve periodo di attacchi di panico, sono scomparsi autonomamente, ma ho sviluppato agorafobia e paura che possano ripetersi, ansia generalizzata, rimuginio insieme a tutta una serie di evitamenti tipici.

Verso i 24 uno psichiatra mi ha prescritto cipralex, che ha brillantemente risolto il problema. L'ho assunto prima per 6 mesi, e poi ricaduta, altri sei mesi, e di nuovo, poi un anno, e poi anche tre quattro anni di fila fino ad oggi. In pratica appena lo lascio ricado nell'ansia che sfocia nell'agorafobia (rimuginio, insonnia, inappetenza ecc)

Negli anni ho praticato psicanalisi TCC, e ultimamente mindfullness, ma niente appena lascio il farmaco il problema si ripresenta.

A questo punto mi sono rivolto ad un nuovo psichiatra, che mi ha spiegato che a questo punto non si tratta di "semplice" depressione curabile con l'antidepressivo ma devo introdurre uno stabilizzatore dell'umore, per prevenire le ricadute.

Il suo piano è la reintroduzione del cipralex per qualche mese fino alla remissione dei sintomi e poi l'introduzione concomitante del lamictal, per poi credo scalare il cipralex.

Cosa ne pensate? Questa linea d'azione è condivisibile?
Sono molto spaventato dall'introduzione di un nuovo farmaco, ma capisco di non poter prendere il cipralex per tutta la vita. (il lamical si?)

SO che non si possono fare diagnosi o prescrizioni online, voglio solo sapere se questa è la linea da seguire e se sia condivisibile.
Grazie.


[#1]
Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75
mi sembra complessa... se basta tenere il cipralex per star bene terrei quello... non vedo perché introdurre il lamictal, le recidive non sono durante l'assunzione di cipralex ma solo quando questo viene sospeso.
Raccontato così sembra un "semplice" disturbo d'ansia da trattare in mantenimento, la depressione ricorrente e quella bipolare sono un'altra cosa.

Cordialità

MS


(PS: sono valutazioni in base ad affermazioni da verificare... ovviamente consulti il suo psichiatra ;)

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

[#2]
Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Grazie dott. Savino,
quindi lei ritiene che il cipralex possa essere preso per lunghi periodi, come ho fatto finora? E "provare" a lasciarlo ogni tanto?

Prima non ho menzionato il fatto che l'hanno scorso mentre assumevo cipralex da 10mg, ormai da diversi anni, ho avuto una ricaduta, in pratica come se non lo prendessi, forse causata da una dieta che mi ero imposto, assolutamente priva di carboidrati e zuccheri, per oltre un anno. Comunque è bastato aumentare il cipralex a 15mg e reintrodurre una dieta equalibrata, e sono stato subito bene.

Dopo 8 mesi di cipralex a 15mg, e un anno di psicoterapia, l'ho ridotto a 0 per vedere che succedeva, ma niente i sintomi (rimuginio, paura, ondate d'ansia, senso di irrealtà) si ripresentano nel giro di 2 mesi.

Il mio psichiatra ha usato proprio questo termine "depressione ricorrente", ma sostiene che l'antidepressivo avrebbe dovuto "curarmi", e non andrebbe preso per più di 6 mesi un anno, e il lamictal dovrebbe prevenire proprio queste ricadute.

Dire che sono "incerto" è poco. Diciamo che sono "in ansia".

Grazie.









[#3]
Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Perdonatemi se insisto (ma ci sarete abituati), ma casi come il mio ne esistono?
Il mio psichiatra è stato categorico 6 mesi max un anno di antidep e poi basta, dovresti stare bene almeno per altri 5-6 anni.

Tra l'altro ho capito che non ama il cipralex, infatti mi era stato prescritto dal precedente psichiatra.

La mia storia, la mia diagnosi richiedono un trattamento con uno stabilizzatore dell'umore? in concomitanza all'antidepressivo, per evitare le ricadute? è questa la strada da prendere?

Voi dottori in base alla vostra esperienza cosa credete?

Grazie
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