Ipersensibilità da farmaci

Buongiorno,
scrissi qui prima dell'estate per un problema di reazioni avverse da Fevarin (25 mg), poi tuttavia risolto sostituendolo con Risperdal (0,25 mg).
So che può sembrare assurdo, ma con 0,25 mg di risperidone la qualità della mia vita era parecchio migliorata: ad Agosto fui anche in grado di affrontare una soggiorno studio in Giappone di tre mesi senza particolari problemi.
Ho assunto Risperidone da Luglio 2013 a fine Settembre 2013 in associazione a Disipal,con risultati direi molto più che positivi e l'ho dovuto sospendere, con sommo dispiacere, per un fenomeno di galattorea. (avvenuto in giappone, per cui mi sono messa in contatto via skype con la psichiatra che mi seguiva)
Rientrando in Italia a fine ottobre, tuttavia la psichiatra ha ritenuto necessario un consulto con una sua collega, e ora con quest'altra dottoressa ho rincominciato tutto da capo.
Ho riprovato il Fevarin con un quarto di pastiglia da 50 (quindi 12,5), e tuttavia si sono ripresentati gli stessi sintomi avversi della prima volta e della seconda volta (vomito, incapacità di deglutire, agitazione, peggioramento in generale dell'ansia, e malessere diffuso). Il Fevarin ho provato ad assumerlo per 4 giorni a 25 mg, poi per 10 prima a 25 poi a 50 mg, senza mai riuscire ad arrivare a superare il fatidico periodo in cui gli effetti avversi regrediscono.
Questa volta, decisa più che mai, ho provato a resistere per 15 giorni, assumendo solamente Calogen Nutricia poiché non riuscivo a mangiare nulla, e all'occorrenza con l'indicazione di assumere Plasil. Tuttavia, ha ritenuto fosse troppo imprudente proseguire poiché gli effetti avversi scomparivano al raggiungimento di un dosaggio minimo, e ad un quarto di pastiglia era fortemente improbabile arrivarci.
Dall'episiodio di galattorrea (avvenuto mentre non ero in Italia), devo anche aggiungere che non ho più il ciclo e ora sono al 140 esimo giorno di ciclo.

La psichiatra ha quindi, nuovamente, prescritto risperdal 0,25 mg definendola "dose omeopatica",(dato che mi sono trovata molto molto bene) ma asserendo che la galattorrea comunque si tratta di un effetto collaterale non assolutamente placebo o autoindotto, ma che si tratta di una ipersensibilità da farmaci, visto che il Risperdal ad uso pediatrico è a dosaggi maggiori.

Al momento lo sto assumendo da due giorni (e sto assumendo anche Progeffik per indurre il ciclo).
Vorrei chiedere cosa dovrei pensare di tutto ciò o se è davvero colpa mia per il Fevarin che non ho "resistito abbastanza".
Ho questa idea fissa che è solo colpa mia, che come dire, "non mi faccio andare abbastanza bene una terapia", o che mi faccio suggestionare. (anche se nel corso della psicoterapia anche, mi è stato detto che non è colpa mia).
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
non mi sembra corretto parlare di "colpa" in una situazione del genere.
Quando si inizia una terapia bisogna sempre valutare la risposta individuale e la tollerabilità del farmaco nel singolo paziente.
15 giorni non sono in effetti non sono molti, tuttavia se gli effetti collaterali risultano intollerabili è opportuno valutare la sospensione della cura.
Non ha mai provato però altri farmaci? Ne esistono diversi alternativi a fevarin e risperdal?
Cordiali saluti,

Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat

[#2]
Utente
Utente
mi han detto che i medicinali della classe del fevarin danno tutti nausea, perciò avendo questi problemi di inappetenza e nausea già di mio, era molto probabile che tutte le molecole di quella classe esordissero nausea e vomito.
E sono rimasti al risperdal perchè a parte la galattorrea stavo benissimo. Mi facevo delle belle dormite, mangiavo con gusto e non mi fregava dover seguire rituali di pulizia pena l'insonnia.
Io ho capito che si ragiona per tipo di medicinale.

Io ho bisogno di seguire delle regole, perciò sapere che il mio corpo rigetta le medicine mi crea ancora più disagio. d'altro canto, in un anno e mezzo ho preso ben 8 kili , quindi non voglio rischiare ( e nemmeno credo lo specialista) di farmi perdere il peso, magari non mangiando un mese andando a tentoni, così faticosamente acquisito con integratori e sacrifici.
[#3]
Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
in generale qualsiasi farmaco assunto per via orale può dare nausea inizialmente. Gli effetti collaterali che ha sperimentato con fevarin non si verificano necessariamente anche con altri farmaci della stessa categoria.
Risperdal invece purtroppo provoca con una certa frequenza alterazioni ormonali che determinano disturbi come la galattorrea. Esistono però altri principi attivi, appartenenti alla sua categoria, che hanno minore influenza a livello ormonale.
Penso che prima di gettare la spugna e rassegnarsi alla situazione ci siano ancora diverse possibilità terapeutiche che non ha mai provato.
Cordiali saluti,
[#4]
Utente
Utente
Mi è stato detto che il problema è come dire "mio" per via di questa ipersensibilità...
a questo punto immagino aspetterò cosa dice la specialista e credo che comunque mi proporrà altre soluzioni terapeutiche dopo un "probabile" nuovo fallimento del risperdal.


volevo anche chiedere: io soffro anche di sindrome dell"ovaio policistico e ho sofferto di ipertiroidismo. La galattorrea è un sintomo grave, nel senso che volendo posso fregarmene o ha conseguenze a lungo termine sulle due condizioni sopracitate?
Comunque ringrazio per la risposta. Sentire che ci son altri farmaci anche molto simili ma che non necessariamente mi provocano gli stessi sintomi mi fa sentire meno ' anomala'

Buona giornata
[#5]
Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
gli effetti collaterali che ha riscontrato appartengono a quelli cosiddetti "comuni", cioè con discrete probabilità di manifestarsi. Non parlerei quindi per il momento di ipersensibilità individuale, situazione che invece richiede risposte anomale a diversi farmaci differenti.
La galattorrea è un effetto da non trascurare, non per le patologie di cui è portatrice, ma perché segnale di un alterato equilibrio ormonale (con tutte le conseguenze che ne derivano).
Il mio suggerimento rimane quello di valutare insieme allo specialista soluzioni alternative all'interno delle classi farmacologiche che ha già provato.
Cordiali saluti,
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