Ho bisogno di aiuto
gentil medici mi chiamo alessandro ho 26 anni e ho bisogno di un aiuto,di un consiglio per favore..in 15 giorni mi è accaduto l'inferno e non so più reagire.. ho iniziato da poco delle sedute di psicoterapia con un bravissimo collega e spero veramente possa portare dei frutti prossimamente..ecco la mia situazione
io lavoro all'ospedale da 7 anni e da tutto questo tempo sono precario e mi è scaduto il contratto e per ora non me lo possono rinnovare.la 2 mazzata che non riesco ad accettare riguarda mio nonno a cui sono legatissimo e stà male e non vuole farsi aiutare. lui ha 85 anni ed un sacco di problemi vascolari,cardiologici,polmonari,demenza senile e ora anche depressivi ho paura..da 5 gg non so più cosa fare..fatica a respirare,non vuole più andare a dormire in camera e resta sempre sulla sedia in cucina,e sempre sonnolente e assolutamente non vuole andare in ospedale..cioè si è lasciato andare completamente...io mi son sempre occupato di lui sempre e lui vedeva altro che me..io mi occupo della sua situazione sanitaria..io mi son messo in testa che sta per morire ed è questione di giorni..in queste due sett purtroppo è stato male con una riacutizzazione di bpco, al pronto soccorso hanno trovato tutto quasi normale apparte il broncospasmo e vista l'età volevano ricoverarlo ma lui si è rifiutato..allora abbiamo fatto la terspia col cortisone ecc e la situazione è migliorata. poi ha iniziato questo decadimento psico\fisico ma in pochi gg...ho chiamato il medico sabato e lo ha visitato mi ha detto di gestirlo a casa che non serve tornare al ps..i miei familiari non vogliono portarlo al ospedale per le conseguenze psico\fisiche che porterebbe (allettamento,deliri ecc ecc)...io lo conosco mio nonno e cosi non lo mai visto..pur avendo un sacco di problemi non ha mai fatto disturbo..da 5 gg invece il contrario lui è molto tranquillo cmq mi dice di preoccuparmi per me che lui sta bene cosi e lui in ospedale non và...ma non posso accettare questo non è lucidissimo per dire cosi...insomma io non so cosa fare ma per me sopratutto..non riesco ad accettare tutto questo..ogni uno che trovo gli parlo di lui..penso a lui gg e notte e sono tanto ansioso,alla mattina non vorrei mai alzarmi e vomito appena mi sveglio...non posso andare avanti cosi..prendo ansiolin tutti i gg 15 gocce e per un pò va meglio e poi di nuovo,piango e non mi curo più di me stesso...tutti e dico tutti mi dicono "alessandro non puoi farci niente è cosi e punto devi accetarlo,se peggiorerà vedrai sarà lui a volere ad andare al ospedale." io non riesco ad accettarlo.ho provato anche a saltare di andare un giorno ma niente da fare ho sempre in mente lui anche quando son via con gli amici..cosa devo fare per stare meglio non c'è la faccio più...
io lavoro all'ospedale da 7 anni e da tutto questo tempo sono precario e mi è scaduto il contratto e per ora non me lo possono rinnovare.la 2 mazzata che non riesco ad accettare riguarda mio nonno a cui sono legatissimo e stà male e non vuole farsi aiutare. lui ha 85 anni ed un sacco di problemi vascolari,cardiologici,polmonari,demenza senile e ora anche depressivi ho paura..da 5 gg non so più cosa fare..fatica a respirare,non vuole più andare a dormire in camera e resta sempre sulla sedia in cucina,e sempre sonnolente e assolutamente non vuole andare in ospedale..cioè si è lasciato andare completamente...io mi son sempre occupato di lui sempre e lui vedeva altro che me..io mi occupo della sua situazione sanitaria..io mi son messo in testa che sta per morire ed è questione di giorni..in queste due sett purtroppo è stato male con una riacutizzazione di bpco, al pronto soccorso hanno trovato tutto quasi normale apparte il broncospasmo e vista l'età volevano ricoverarlo ma lui si è rifiutato..allora abbiamo fatto la terspia col cortisone ecc e la situazione è migliorata. poi ha iniziato questo decadimento psico\fisico ma in pochi gg...ho chiamato il medico sabato e lo ha visitato mi ha detto di gestirlo a casa che non serve tornare al ps..i miei familiari non vogliono portarlo al ospedale per le conseguenze psico\fisiche che porterebbe (allettamento,deliri ecc ecc)...io lo conosco mio nonno e cosi non lo mai visto..pur avendo un sacco di problemi non ha mai fatto disturbo..da 5 gg invece il contrario lui è molto tranquillo cmq mi dice di preoccuparmi per me che lui sta bene cosi e lui in ospedale non và...ma non posso accettare questo non è lucidissimo per dire cosi...insomma io non so cosa fare ma per me sopratutto..non riesco ad accettare tutto questo..ogni uno che trovo gli parlo di lui..penso a lui gg e notte e sono tanto ansioso,alla mattina non vorrei mai alzarmi e vomito appena mi sveglio...non posso andare avanti cosi..prendo ansiolin tutti i gg 15 gocce e per un pò va meglio e poi di nuovo,piango e non mi curo più di me stesso...tutti e dico tutti mi dicono "alessandro non puoi farci niente è cosi e punto devi accetarlo,se peggiorerà vedrai sarà lui a volere ad andare al ospedale." io non riesco ad accettarlo.ho provato anche a saltare di andare un giorno ma niente da fare ho sempre in mente lui anche quando son via con gli amici..cosa devo fare per stare meglio non c'è la faccio più...
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Gentile utente,
Sembra che i medici lo abbiano visto e gli abbiano indicato che può restare a casa, quindi perché dice che "non vuole farsi aiutare" ? Si lascia visitare, ma gli dicono di starsene a casa. Non è detto quindi che ci sia qualcosa di particolare da fare in ospedale.
Se il suo stato d'ansia non migliora, si faccia valutare da uno psichiatra. Una reazione di questo tipo è comprensibile umanamente, ma forse lei avverte che è "a vuoto" e sostanzialmente si tratta di un timore fondato, chiaro ma che non richiede questo tipo di angoscia.
Sembra che i medici lo abbiano visto e gli abbiano indicato che può restare a casa, quindi perché dice che "non vuole farsi aiutare" ? Si lascia visitare, ma gli dicono di starsene a casa. Non è detto quindi che ci sia qualcosa di particolare da fare in ospedale.
Se il suo stato d'ansia non migliora, si faccia valutare da uno psichiatra. Una reazione di questo tipo è comprensibile umanamente, ma forse lei avverte che è "a vuoto" e sostanzialmente si tratta di un timore fondato, chiaro ma che non richiede questo tipo di angoscia.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 02/02/2014.
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