Durata cura con antidepressivi
Salve,
prendo antidepressivi da circa 2 anni e 2 mesi ( prescritti da un neurologo ). Inizialmente ho preso Daparox unito ad ansiolitici e dopo circa 1 anno , visto che andava meglio, mi ha fatto dimezzare la dose.
Dopo circa 6 mesi che ho dimezzato la dose, sono tornato dal neurologo per una visita di controllo, e mi ha visto peggio ( e in effetti lo ero ) dal punto di vista dell'umore, anche a causa di problemi ambientali legati a problemi personali. Nonostante questo ero andato alla visita con la volontà di cominciare a smettere del tutto, perché ho sempre paura dell'assuefazione e di non riuscire a smettere mai.
Contro le mie aspettative, il dottore mi ha prescritto un nuovo antidepressivo, Zarelis, che devo dire sta facendo un buon effetto.
Devo premettere che il motivo per il quale mi sono rivolto a un neurologo non è per curare la depressione, ma una forma acuta di colite nervosa che mi stava rendendo davvero impossibile la vita. La cura , coadiuvata da ansiolitici, devo dire che ha funzionato meglio di quanto mi aspettassi e adesso sto davvero bene dal punto di vista dei sintomi fisici, che si presentano lo stesso a volte, ma MOLTO raramente se paragonati a come stavo prima di iniziare la cura. Adesso possiamo dire che sono sopportabili e posso aspirare a una vita "normale".
In ogni caso io credo di essere sempre stato depresso, da molti anni, ma non ho mai voluto ammetterlo a me stesso e alla mia famiglia.
Il mio dubbio è il seguente...
E' il medico a decidere quando sia opportuno smettere la cura, ma lo fa in base a quello che dice il paziente, cioè in base a come dice di sentirsi.
Ogni volta che il medico mi chiede come va dal punto di vista dell'umore io rispondo sinceramente dicendo che non va bene e in seguito a questo lui mi prolunga la cura dicendo che non è il periodo adatto per smettere.
Ma come faccio a capire se si tratta davvero di depressione o dipende dalla mia situazione attuale, cioè dai problemi di tutti i giorni ( che posso avere tutti) ?
Da quanto io ricordi fin dall'adolescenza sono sempre stato un ragazzo triste...se non migliorano le condizioni esterne della mia vita allora dovrò prendere psicofarmaci per tutta la vita? Non mi piace molto l'idea...vorrei smettere.
prendo antidepressivi da circa 2 anni e 2 mesi ( prescritti da un neurologo ). Inizialmente ho preso Daparox unito ad ansiolitici e dopo circa 1 anno , visto che andava meglio, mi ha fatto dimezzare la dose.
Dopo circa 6 mesi che ho dimezzato la dose, sono tornato dal neurologo per una visita di controllo, e mi ha visto peggio ( e in effetti lo ero ) dal punto di vista dell'umore, anche a causa di problemi ambientali legati a problemi personali. Nonostante questo ero andato alla visita con la volontà di cominciare a smettere del tutto, perché ho sempre paura dell'assuefazione e di non riuscire a smettere mai.
Contro le mie aspettative, il dottore mi ha prescritto un nuovo antidepressivo, Zarelis, che devo dire sta facendo un buon effetto.
Devo premettere che il motivo per il quale mi sono rivolto a un neurologo non è per curare la depressione, ma una forma acuta di colite nervosa che mi stava rendendo davvero impossibile la vita. La cura , coadiuvata da ansiolitici, devo dire che ha funzionato meglio di quanto mi aspettassi e adesso sto davvero bene dal punto di vista dei sintomi fisici, che si presentano lo stesso a volte, ma MOLTO raramente se paragonati a come stavo prima di iniziare la cura. Adesso possiamo dire che sono sopportabili e posso aspirare a una vita "normale".
In ogni caso io credo di essere sempre stato depresso, da molti anni, ma non ho mai voluto ammetterlo a me stesso e alla mia famiglia.
Il mio dubbio è il seguente...
E' il medico a decidere quando sia opportuno smettere la cura, ma lo fa in base a quello che dice il paziente, cioè in base a come dice di sentirsi.
Ogni volta che il medico mi chiede come va dal punto di vista dell'umore io rispondo sinceramente dicendo che non va bene e in seguito a questo lui mi prolunga la cura dicendo che non è il periodo adatto per smettere.
Ma come faccio a capire se si tratta davvero di depressione o dipende dalla mia situazione attuale, cioè dai problemi di tutti i giorni ( che posso avere tutti) ?
Da quanto io ricordi fin dall'adolescenza sono sempre stato un ragazzo triste...se non migliorano le condizioni esterne della mia vita allora dovrò prendere psicofarmaci per tutta la vita? Non mi piace molto l'idea...vorrei smettere.
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"ma lo fa in base a quello che dice il paziente, cioè in base a come dice di sentirsi."
Non solo, nel senso che se uno si sente bene non è questo un criterio sufficiente per decidere di smettere la cura.
La questione è quale diagnosi c'è, come si comporta il disturbo se lasciato a sé, che rischio accertato di ricaduta c'è nel caso specifico, quali altri fattori possono dare l'idea che la terapia debba proseguire, compresi quelli ambientali.
Non solo, nel senso che se uno si sente bene non è questo un criterio sufficiente per decidere di smettere la cura.
La questione è quale diagnosi c'è, come si comporta il disturbo se lasciato a sé, che rischio accertato di ricaduta c'è nel caso specifico, quali altri fattori possono dare l'idea che la terapia debba proseguire, compresi quelli ambientali.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 02/02/2014.
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