Attacco psicotico

Mio fratello ha apparentemente avuto un attacco psicotico. Vede cose che non esistono e si sente monitorato da un organizzazione. Lui vive a Londra e lo psichiatra dell'NHS ha parlato di disordine schizzo affettivo con disturbo bipolare. Gli hanno dapprima somministrato l'olanzapina e quando sono giunti alla conclusione che vi era una componente bipolare hanno aggiunto il depakote. Di sicuro c'è stato un miglioramento rispetto all'esplodere della crisi, ma la situazione ora sembra essersi fermata a un punto in cui è impossibile rimuovere dalla sua testa l'organizzazione. Io vorrei portarlo da uno specialista in Italia, ma lui che crede di stare benissimo non ne vuole sapere. Inoltre la mia cittá è il luogo in cui la crisi ha cominciato a scatenarsi ed in effetti ogni volta che é tornato nella sua città natale é sempre andato in tensione: quanto debbo aspettare per "costringerlo" magari con una bugia a tornare? Il punto è che non sono sicuro che la diagnosi sia quella corretta.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
Sarebbe opportuno ricevere informazioni quanto più possibilmente dettagliate dallo specialista che ha seguito suo fratello all'estero. Sarebbe opportuno conoscere i dosaggi dei farmaci che sta assumendo e da quanto tempo segue questa terapia. Se non é ricoverato e vive solo, potrebbe anche essere in forse la corretta e continua assunzione dei farmaci.

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
Utente
Prende un grammo di depakote al mattino e un grammo la sera. Poi prende 20 mg di olanzapina la sera. La terapia è iniziata il 20 dicembre e rispetto ad allora non parla più in maniera ossessiva di organizzazione e correlati. Mia madre è lì con lui anche per accertarsi che prenda le medicine. Il punto è che lui vorrebbe anche tornare a lavorare sebbene non consapevolmente parte della sua psicosi riguardi anche l'ambiente lavorativo. Di fare psicoterapia non n'è vuole sapere (crede di stare bene), se provi a farlo ragionare sull'organizzazione va in escandescenza. Io non riesco a valutare se ci sono ulteriori miglioramenti, quello che chiedo è cercare di capire quando iniziare a valutare una scelta radicale quale ad esempio un ritorno in Italia.

Grazie mille.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Gentile utente

Con questi dosaggi di farmaci teoricamente la remissione dei sintomi è pressoché completa. Andrebbe capito se l'assunzione che sua madre controlla è realmente tale e regolare oppure utilizza trucchi per fingere di assumere la terapia.

In evidenza di miglioramento le attività possono essere riprese senza problemi.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
La psicoterapia per problemi di questo tipo ha una utilità molto relativa. La base é necessariamente quella farmacologica. Non serve ragionare sulle sue convinzioni, a meno che non inizino a essere allentate dalla terapia farmacologica. In quel caso, un po' alla volta, lui stesso potrebbe iniziare ad essere più critico verso questo tipo di fenomeni.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Grazie mille per le informazioni.
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