Sociopatia: ho bisogno d'aiuto.
Salve a tutti,
non ho mai avuto un ottimo rapporto con mio padre fin da quando ero piccolo. Nel crescere, ho odiato sempre più il suo stile di vita ed i suoi atteggiamenti.
E' stato più volte in comunità ma sempre senza successo, era seguito da uno psicologo (a mio avviso del tutto negato per il mestiere; un giorno è venuto a cena con noi diventando amico di famiglia, zero professionalità) ma ovviamente senza successo. Non ho mai saputo con certezza cosa avesse mio padre, e non lo so tutt'ora, ma sono sicuro che abbia dei seri disturbi. Poche settimane fa, mi sono imbattuto nel leggere un articolo sulla sociopatia, o meglio Disturbo antisociale di Personalità. Già dalle prime quattro righe ho ricollegato il tutto a mio padre e senza pensarci due volte, ho comprato un libro "Confessioni di una sociopatica", dove una donna descrive pienamente questo disturbo.
Non sono un disperato che cerca di diagnosticare qualcosa al padre solo perché ha letto un libro, no tutt'altro.
Sono pienamente convinto che mio padre abbia un disturbo della personalità e sono più che convinto che debba essere aiutato, ma soprattutto, dobbiamo essere aiutati noi che subiamo.
Non vivo con lui da anni fortunatamente e non provo ormai da tempo quel bene che dovrebbe avere un figlio nei confronti del padre, ma nonostante questo provo comunque dispiacere in quello che fa (violenza, uso di droghe, manipolazioni assurdo, bugie) e vorrei capire come comportarmi.
Come posso aiutarlo, come posso convincerlo (sempre che voglia ascoltare qualcosa di serio da parte mia) che i suoi atteggiamenti sono frutto di un disturbo? E soprattutto, io come devo comportarmi?
Vi ringrazio per l'attenzione e attendo una risposta.
non ho mai avuto un ottimo rapporto con mio padre fin da quando ero piccolo. Nel crescere, ho odiato sempre più il suo stile di vita ed i suoi atteggiamenti.
E' stato più volte in comunità ma sempre senza successo, era seguito da uno psicologo (a mio avviso del tutto negato per il mestiere; un giorno è venuto a cena con noi diventando amico di famiglia, zero professionalità) ma ovviamente senza successo. Non ho mai saputo con certezza cosa avesse mio padre, e non lo so tutt'ora, ma sono sicuro che abbia dei seri disturbi. Poche settimane fa, mi sono imbattuto nel leggere un articolo sulla sociopatia, o meglio Disturbo antisociale di Personalità. Già dalle prime quattro righe ho ricollegato il tutto a mio padre e senza pensarci due volte, ho comprato un libro "Confessioni di una sociopatica", dove una donna descrive pienamente questo disturbo.
Non sono un disperato che cerca di diagnosticare qualcosa al padre solo perché ha letto un libro, no tutt'altro.
Sono pienamente convinto che mio padre abbia un disturbo della personalità e sono più che convinto che debba essere aiutato, ma soprattutto, dobbiamo essere aiutati noi che subiamo.
Non vivo con lui da anni fortunatamente e non provo ormai da tempo quel bene che dovrebbe avere un figlio nei confronti del padre, ma nonostante questo provo comunque dispiacere in quello che fa (violenza, uso di droghe, manipolazioni assurdo, bugie) e vorrei capire come comportarmi.
Come posso aiutarlo, come posso convincerlo (sempre che voglia ascoltare qualcosa di serio da parte mia) che i suoi atteggiamenti sono frutto di un disturbo? E soprattutto, io come devo comportarmi?
Vi ringrazio per l'attenzione e attendo una risposta.
[#1]
Gentile utente,
la Sua convinzione che il Suo padre abbia un determinato disturbo di personalità ovviamente non significa che lui c'è l'ha (può avere un altro disturbo con le problematiche di personalità ad esso associate), ma ammmettiamo pure che si tratta di un problema di personalità, per capirsi.
Posso dire che nei disturbi psichici in generale effettivamente può esserci bisogno di un lavoro "di rete", coinvolgendo anche la famiglia, a maggior ragione se si pensa ad un disturbo di personalità. La persona stessa non sempre si riesce a "guarire" o a "correggere", ma, come Lei stesso fa capire, c'è da occuparsi anche dei familiari, di voi, ed evitarvi la prospettiva di ammalarsi anche voi può essere più realistico e e non meno importante rispetto al lavoro con la persona stessa.
I suggerimenti "generali" sul come atteggiarsi con la persona possono non essere adatti, e bisogna parlare con uno specialista che conosce il Suo padre. Lei può entrare in contatto con uno degli specialisti del centro pubblico o/e della Comunità Terapeutica dove hanno seguito il Suo padre ?
L'altra possibilità è di rivolgersi de novo al Centro di Salute Mentale della zona.
la Sua convinzione che il Suo padre abbia un determinato disturbo di personalità ovviamente non significa che lui c'è l'ha (può avere un altro disturbo con le problematiche di personalità ad esso associate), ma ammmettiamo pure che si tratta di un problema di personalità, per capirsi.
Posso dire che nei disturbi psichici in generale effettivamente può esserci bisogno di un lavoro "di rete", coinvolgendo anche la famiglia, a maggior ragione se si pensa ad un disturbo di personalità. La persona stessa non sempre si riesce a "guarire" o a "correggere", ma, come Lei stesso fa capire, c'è da occuparsi anche dei familiari, di voi, ed evitarvi la prospettiva di ammalarsi anche voi può essere più realistico e e non meno importante rispetto al lavoro con la persona stessa.
I suggerimenti "generali" sul come atteggiarsi con la persona possono non essere adatti, e bisogna parlare con uno specialista che conosce il Suo padre. Lei può entrare in contatto con uno degli specialisti del centro pubblico o/e della Comunità Terapeutica dove hanno seguito il Suo padre ?
L'altra possibilità è di rivolgersi de novo al Centro di Salute Mentale della zona.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
La ringrazio per l'attenzione e la risposta.
E' stato in diverse comunità (motivo principale la droga) che non ricordo avendo avuto io al massimo 10 anni, ma ricordo perfettamente che ne usciva dopo pochissime settimane, a volte giorni. Una volta fu rilasciato dopo una settimana e la mia famiglia si è dovuta subire lo psicologo che insisteva nel dire che mio padre non aveva assolutamente niente. (Ha distrutto l'intero piano della nostra casa e non usciva da giorni) Sono sicuro che questo psicologo si sia fatto fregare da mio padre, essendo la persona più scaltra che conosca.
Ultimamente però, essendo peggiorato e ritornato al suo tenere di vita, è andato in una clinica privata dove lo hanno tenuto un mese per poi rilasciarlo.
Non posso contare su queste strutture ma come ha suggerito lei, posso andare al CIM della mia zona.
Purtroppo devo muovermi da solo perché a quanto pare, a nessuno è mai venuto in mente che le azioni di mio padre, siano veramente quelle di una persona malata.
O meglio, tutti lo pensano, ma nessuno così seriamente.
Ho solo 21 anni e sinceramente non so proprio come muovermi, per questo ho scritto qui.
E' stato in diverse comunità (motivo principale la droga) che non ricordo avendo avuto io al massimo 10 anni, ma ricordo perfettamente che ne usciva dopo pochissime settimane, a volte giorni. Una volta fu rilasciato dopo una settimana e la mia famiglia si è dovuta subire lo psicologo che insisteva nel dire che mio padre non aveva assolutamente niente. (Ha distrutto l'intero piano della nostra casa e non usciva da giorni) Sono sicuro che questo psicologo si sia fatto fregare da mio padre, essendo la persona più scaltra che conosca.
Ultimamente però, essendo peggiorato e ritornato al suo tenere di vita, è andato in una clinica privata dove lo hanno tenuto un mese per poi rilasciarlo.
Non posso contare su queste strutture ma come ha suggerito lei, posso andare al CIM della mia zona.
Purtroppo devo muovermi da solo perché a quanto pare, a nessuno è mai venuto in mente che le azioni di mio padre, siano veramente quelle di una persona malata.
O meglio, tutti lo pensano, ma nessuno così seriamente.
Ho solo 21 anni e sinceramente non so proprio come muovermi, per questo ho scritto qui.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.8k visite dal 21/01/2014.
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