Rieducazione indotta da citalopram
Dopo cinque anni di trattamento con citalopram, e svariati brevi tentativi di smetterne l'assunzione con conseguente ricaduta, sto ora affrontando seriamente la graduale sospensione del farmaco. I miei dubbi, e le mie paure, nascono in merito alle ricadute: il citalopram in questi anni ha rieducato il mio corpo alla riparazione della serotonina o mi ritroverò nuovamente "scoperta"? Perché alcuni soggetti riescono a smettete in modo definitivo e altri no?
[#1]
Gentile Utente,
c'è letteratura scientifica sul fatto che l'uso di antidepressivi induca cambiamenti nella struttura /numero di neuroni di certe zone del cervello tali da mantenersi anche dopo la cessazione del farmaco.
Nei fatti la ricaduta è un evenienza possibile, spesso probabile. Nei casi dov'è possibile è di grande utilità associare una psicoterapia che incrementi la consapevolezza sui propri disturbi e l'acquisizione di modalità di gestirli. Ha fatto una psicoterapia? Se si che esito ritiene abbia avuto?
Cordialità,
c'è letteratura scientifica sul fatto che l'uso di antidepressivi induca cambiamenti nella struttura /numero di neuroni di certe zone del cervello tali da mantenersi anche dopo la cessazione del farmaco.
Nei fatti la ricaduta è un evenienza possibile, spesso probabile. Nei casi dov'è possibile è di grande utilità associare una psicoterapia che incrementi la consapevolezza sui propri disturbi e l'acquisizione di modalità di gestirli. Ha fatto una psicoterapia? Se si che esito ritiene abbia avuto?
Cordialità,
Dr. Roberto Di Rubbo
[#2]
Utente
Buonasera Dr. Di Rubbo.
Grazie per la risposta così sollecita.
Sono da sempre una persona troppo "sensibile" alla vita, fin da bambina, nel bene e nel male vivo tutto provando emozioni troppo intense, ed interiorizzando e somatizzando quelle negative. Di base, fin da bambina, ho sempre convissuto con un malessere e con l'idea di non essere adatta alla vita, nonostante i fatti mi abbiano dato decisamente torto. A 16 anni ho iniziato una psicoterapia che al bisogno riprendo, sempre con lo stesso bravo terapeuta, e che da ogni volta un imput estremamente positivo alla mia esistenza. Cinque anni fa però un periodo particolarmente difficile mi ha indotta ad utilizzare farmaci per fronteggiarlo, ed i risultati sono stati talmente buoni che l'idea di tornare alla mia sensibilità di prima non mi piaceva proprio e ho continuato... La motivazione di smetterli ora non manca e ci sto provando, perché vorrei un figlio, ma poiché il lavoro, la vita, i ritmi, le persone e quant'altro sono quelli che sono, e soprattutto io sono come sono, temo davvero di tornare in crisi e di danneggiare quanto costruito in questi anni grazie anche all'assunzione del citalopram.
In ogni caso non mi resta che provare.
Grazie per la risposta così sollecita.
Sono da sempre una persona troppo "sensibile" alla vita, fin da bambina, nel bene e nel male vivo tutto provando emozioni troppo intense, ed interiorizzando e somatizzando quelle negative. Di base, fin da bambina, ho sempre convissuto con un malessere e con l'idea di non essere adatta alla vita, nonostante i fatti mi abbiano dato decisamente torto. A 16 anni ho iniziato una psicoterapia che al bisogno riprendo, sempre con lo stesso bravo terapeuta, e che da ogni volta un imput estremamente positivo alla mia esistenza. Cinque anni fa però un periodo particolarmente difficile mi ha indotta ad utilizzare farmaci per fronteggiarlo, ed i risultati sono stati talmente buoni che l'idea di tornare alla mia sensibilità di prima non mi piaceva proprio e ho continuato... La motivazione di smetterli ora non manca e ci sto provando, perché vorrei un figlio, ma poiché il lavoro, la vita, i ritmi, le persone e quant'altro sono quelli che sono, e soprattutto io sono come sono, temo davvero di tornare in crisi e di danneggiare quanto costruito in questi anni grazie anche all'assunzione del citalopram.
In ogni caso non mi resta che provare.
[#3]
Gentile utente,
sembra quindi avere le idee piuttosto chiare sul da farsi.
Per inciso, consideri che per quanto sui foglietti illustrativi i serotoninergici siano controindicati, ovviamente, in gravidanza, nella pratica si sono dimostrati assolutamente innocui e molte pazienti hanno portato avanti gravidanze assolutamente normali assumendoli.
Cordialità,
sembra quindi avere le idee piuttosto chiare sul da farsi.
Per inciso, consideri che per quanto sui foglietti illustrativi i serotoninergici siano controindicati, ovviamente, in gravidanza, nella pratica si sono dimostrati assolutamente innocui e molte pazienti hanno portato avanti gravidanze assolutamente normali assumendoli.
Cordialità,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 21/01/2014.
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