Doc e problemi di coppia

Egregi dottori.
Sono la fidanzata di M., un ragazzo di 24 anni che soffre di DOC (azioni di ordine/simmetria per scongiurare la malattia o la morte). Ciò detto, purtroppo questo non è il motivo per cui scrivo (ha iniziato già terapia cogn-comp).
Io e M. non siamo fidanzati da molto (un anno e mezzo), ma abbiamo un legame molto forte tanto che sono stata la prima a sapere dei suoi doc e solo poi la madre. M. soffre terribilmente per il suo disturbo, si è un pò isolato, salvo vedersi per distrarsi la sera o per un caffè con amici con cui non parla mai di se stesso con sincerità, ma con cui stacca il pensiero per un pò, con cui sorride e si distrae. Questo però non avviene con me. Con me (o meglio, per me) è ormai un inferno. Lui è sempre IRASCIBILE, CAMBIA UMORE IN CONTINUAZIONE, SE LA PRENDE CON ME PER COSE MINIME E INIZIA SERMONI DI ACCUSA AI MIEI DANNI CHE DURANO ORE, CHE MI OBBLIGA A SUBIRE, RIESUMA EVENTI PASSATI DI NESSUN CONTO PER PORTARLI A MOTIVO DI MIE COLPE, MI DA' COLPE SU COLPE, MI MALTRATTA VERBALMENTE, mi colpisce con minacce come "io domani non ci vado all'esame" (perchè io l'ho fatto innervosire) o "a me non va di andare alla festa/ di partire domani" (quando sa che io ci tengo). se sto zitta si arrabbia che non rispondo nulla, se parlo qualunque cosa dica è sbagliata, mi dice di andarmene poi quano mi muovo per farlo mi accusa di essere insensibile. Se me ne vado arrabbiata poi mi segue con la macchina, suona il claxon, mi chiama per ore incazzato perchè vuole che torni a parlare con lui. Poi d'improvviso, quando mi vede distrutta o quando qualcosa spezza questo evento (che può essere un suo pensiero, io che invento un malessere o perchè me ne vado arrabbiata), si calma, diventa dolce e mi consola. E ciò non vuol dire che non possa ricominciare d'accapo pochiminuti dopo per un'altra mia "parola sbagliata". Quotidianamente, ciò risucchia ore del nostro tempo, mi mortifica e mi distrugge. E quando sta meglio e provo a parlargliene, lui ne nega la portata ritenendoli solo fatti sporadici. Tuttociò lui lo motiva e giustifica adducendo il fatto che sta male, che ha un grave problema, si autocommisera per farmi sentire in colpa, perchè io, con i miei comportamenti gli metto ansia e gli faccio scattare il nervosismo e il malessere quando lui, per il suo problema, necessità tranquillità.
Vorrei delle spiegazioni su cosa lui abbia, se rientri nel doc o sia altro e su come io mi debba comportare.
Vi prego, aiuto.
Grazie di cuore.
F.
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

non fa sapere se questa persona stia assumendo una terapia farmacologica insieme alla psicoterapia cognitivo - comportamentale e da quale professionista sia in cura; detto questo la situazione sembra complessa, potrebbe essere associato un disturbo di personalità al presunto DOC; ma sarà il medico che lo sta curando, spero un bravo psichiatra, che potrà essere più chiaro a tal proposito.

A mio parere non c'è una "modalità specifica di comportamento" nei riguardi di un soggetto che agisce come dice Lei, esiste invece una "variabile individuale di sopportazione".

Cordiali saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
Utente
Utente
non assume farmaci. Ha appena intrapreso una terapia cognitivo comportamentae presso uno specialista prof.ordinario di psicopatologia. Ma lui a per farsi curare i doc, non i problemi sopra descritti....ho provato a parlargliene ed è come se per lui non fosse un problema quello, pure stando male nei suoi sbalzi d'umore e nei drammi qutidiani che inscena, il doc è per lui l'unico problema che ha.
Grazie.
[#3]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

in un Disturbo Ossessivo - Compulsivo conclamato di una certa gravità ,ammesso che sia la diagnosi più corretta,la terapia farmacologica è la prima scelta, eticamente obbligatoria.

Cordiali Saluti