Aumento farmaco

Dottori buongiorno,

sono in cura da un anno per attacchi di panico (ne ho avuti pochi) e ansia (molta con picchi di attacchi di ansia) con il farmaco cipralex iniziando da 6 gocce e via via durante l’anno fino ad aumentare a 13 gocce perchè i sintomi non andavano in remissione.
A distanza di un anno sto veramente bene ma ho saltuari e lievissimi sintomi e la psichiatra mi ha consigliato di aumentare di altre 2 gocce a distanza di 5 giorni tra loro, arrivando così a 15 gocce.
Due domande:
* aumentando di 1 goccia (tot 14) i primi 5 giorni ho avuto la sensazione che i sintomi saltuari e lievi siano aumentati seppur di poco, questo è dovuto all’aumento del farmaco nonostante fossi già coperto dalle 13 gocce o è la mia solita ansia che avevo anche prima dell’aumento del farmaco che aumenta un po per conto suo?

* Oggi è il primo dei 5 giorni di un ulteriore goccia per portare la terapia a 15, a parte i soliti saltuari e lievi sintomi in leggero aumento mi sento in forza energico, ho voglia di fare, può essere già l’effetto benefico dell’aumento del cipralex così presto?

Grazie mille per l’aiuto che date
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,

1) il cambiamento della dose (in aumento o in diminuzione) di questo farmaco può associarsi al transitorio aumento dei sintomi d'ansia;

2) l'effetto "stimolante" dei farmaci antidepressivi è possibile osservare anche in anticipo rispetto all'effetto antidepressivo o anti-ansia. Non bisogna confonderlo con l'effetto antidepressivo, che normalmente ha il tempo di latenza maggiore e abbraccia più fenomeni (e comprende, ad esempio, anche l'attenuazione dell'ansia). L'effetto "stimolante", "energizzante" spesso può far parte del corredo dei cambiamenti positivi, ma in alcuni casi può essere considerato piuttosto un sintomo collaterale, ad esempio se correla con il livello un po' più alto d'ansia o se l'iperattività è eccessiva; spesso tale effetto può essere transitorio, come gli altri sintomi collaterali iniziali (alcune persone, alle quali tale effetto piace, dopo un po' riferiscono di non aver più l'effetto del farmaco, perché pensano che l'effetto terapeutico sia soprattutto stimolante, ma sbagliano, perché l'obbiettivo è di sentirsi normale dal punto di vista dell'energia (né iper- , né ipo-attivo).

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Grazie dottore per la risposta esaustiva, i primi 6 mesi dall'inizio del primo attacco di panico li ho passati con una debolezza o stanchezza mai vista prima. Diciamo che ora sono ad un punto di "energia" come lo ero prima che si verificassero questi problemi. Aggiungo anche che il miglioramento dal punto dista di remissione dei sintomi, di ritorno delle forze l'ho acquistato pian piano in questo anno di terapia e che da un mese a questa parte a prescindere delle 2 gocce in più noto dei miglioramenti marcati, ho come la sensazione se non certezza che tutto stia finendo e sto tornando normale e che le due gocce mi aiuteranno a dire la parole fine a questo calvario che ho passato. Sono molto fiducioso sia per il farmaco che per la mia forza di volontà, (sono single) nell'affrontare il quotidiano senza arrendermi.
Spero solo che inizi al più presto la fase di 6 mesi di mantenimento che mi ha consigliato la psichiatra per poi diminuire il farmaco pian piano fino a smettere completamente. Pare che la fase di mantenimento può iniziare solo dalla remissione totale dei sintomi.
Grazie ancora
[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Bene, sono contento per Lei !

Sì, la "fase di mantenimento" inizia dopo la remissione totale dei sintomi e di raggiungimento di un livello di compenso il quale non si pone l'obbiettivo di migliorare oltre con la farmacoterapia, e si pone l'obbiettivo solo di "mantenerlo" con il farmaco per un periodo sufficiente affinché il compenso possa considerarsi "stabile" e "duraturo".

Pur non conoscendo il Suo caso e non seguendoLa, ho un dubbio quanto sei mesi possano essere sufficienti come un tale "periodo di mantenimento", perché, considerando che la fase necessaria per giungere al compenso dura già circa un anno, in tale contesto sei mesi è un tempo troppo breve, e sarebbe maggiore il rischio diricadute. Nelle varie malattie psichiche il periodo di mantenimento ottimale è diverso, e sei mesi di solito vengono intesi (indicativamente) nel caso di un episodio depressivo (se è il primo episodio), ma non per i disturbi d'ansia, dove il periodo di mantenimento ottimale può essere maggiore. Anche in un altro consulti, già dato a Lei sul nostro sito, il collega parla dei tempi maggiori:
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/319361-sindrome-ansiosa-con-attacchi-di-panico.html

Non voglio che per Lei un motivo di scoraggiamento, ma mi sento in dovere di dirlo, e magari potete discuterlo con la Sua psichiatra. Poi, comunque non esiste una regola assoluta e decide lo specialista; sicuramente la Sua psichiatra La conosce meglio di me e potrà decidere la cosa più opportuna.

Comunque, oltre alla cura farmacologica, ci sono anche gli altri metodi (psicoterapeutici), con i quali si può consolidare il compenso, iniziando magari senza aspettare la fine della farmacoterapia, ma ancora mentre assume il farmaco (in associazione con esso) e proseguendo dopo:

alcuni metodi di psicoterapia indicati per il Suo dsturbo possono essere iniziati con lo specialista, in accordo con il quale appresi e man mano praticati successivamente per anni in modo autonomo (solo con visite di controllo periodiche).

un saluto,
[#4]
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Dottore buongiorno,

si in effetti ho già scritto post su questo sito però dettati sempre dai dubbi che i medici e specialisti mi fanno venire.
Se le 15 gocce mi fossero state somministrate un anno fa, presumo che i risultati positivi sarebbero arrivati molto prima e di conseguenza anche i 6 mesi di mantenimento e la graduale sospensione del farmaco.
Questo pensiero mi è venuto spontaneo quando chiedendo sia alla psichiatra che al medico di base, dopo essermi informato da fonti anche estere (USA - Manuale di Merck), se fosse il caso di aumentare la terapia visto che prendevo solo 6 gocce, ma nulla secondo loro per il mio problema ne bastavano 6 per poi ricredersi e somministrarne 10. Ancora una volta vedendo la persistenza dei sintomi e chiedendo di aumentare il farmaco mi sono sentito dire che è impossibile visto che sono più che sufficienti per il mio problema solo ed esclusivamente 10 gocce.
Dopo alcuni mesi la psichiatra mi dice che forse è il caso di passare a 13 gocce ma non di più, e guarda caso i sintomi diminuiscono drasticamente.
Infine negli ultimi tempi parlando di lievi e saltuari sintomi mi ha comunicato che le linee guida sulla somministrazione del farmaco sono cambiate e che per il mio caso 15 gocce potevano andare bene. Anche la mia dottoressa di base e d'accordo.
Beh devo dire che questa volta anche se è una settimana che prendo 15 gocce noto dei miglioramenti sulla sintomatologia importante e mi sento più in forza.
Per quanto riguarda la terapia cognitivo-comportamentale ho fatto 6 sedute e la psicoterapeuta mi ha detto che non sono un caso da seguire in quanto già di mio attuo di default alcuni accorgimenti essendo anche single. La Psichiatra prima di mandarmi in psicoterapia aveva espresso tale concetto ma ha voluto provare lo stesso.
Ci tenevo a dire tutto ciò perchè non capisco come in Italia questi tipi di farmaci non hanno delle linee guida più o meno standard, non ci siano tempi certi nelle somministrazioni, nella posologia, nel mantenimento, e nella diminuzione.
E' un mio pensiero scaturito dalla mia esperienza, dalle varie letture di manuali e siti scientifici nonchè dai forum italiani e stranieri.

Grazie ancora
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