Ansia, attacchi di panico

Buonasera, sono un ragazzo di 22 anni e credo di soffrire di ansia e attacchi di panico; tutto è iniziato ad aprile dell'anno appena passato quando seduto ad un bar ho cominciato ad avvertire un forte tremore diffuso seguito immediatamente da un battito cardiaco accelerato, in seguito a questo episodio ho tentato di approfondire le cause su internet il quale mi ha ricondotto a patologie come la fobia sociale; facendomi un esame di coscienza penso di non soffrire di fobia sociale in quanto, le mie ansie si manifestano senza un apparente motivo inoltre amo parlare e confrontarmi con le persone. Dopo l'episodio appena raccontato la mia ansia è andata aumentando sempre più, ho tentato più volte di affrontarla di non avere comportamenti evitanti ma non c'è stato niente da fare ,essa si è manifestata in ogni situazione e sempre senza motivo, ad esempio entrando nei negozi, per strada... Diciamo che dopo diversi episodi mi è venuta la paura di essere colto dall'ansia o ancora peggio da un attacco di panico come quando durante una fila in posta incominciai a sentire i tremori che, sono successivamente sfociati in attacco di panico al momento di compilare dei documenti. Spesso appena sveglio avverto dei sintomi ansiosi, altre volte quando suona il citofono, altri giorni sono completamente rilassato,detto ciò soffro di qualche disturbo ansioso? Ho cercato ,prima di convincermi di soffrirne ,di fare passare diversi mesi in modo da scartare la possibilità che si tratti di stress passeggero. Premetto che sono sempre stato soddisfatto della mia vita, e non penso che vi siano stati dei motivi scatenanti, ho provato anche a fare dell'attività fisica per cercare di eliminare le possibili energie in eccesso, di curare l'alimentazione e, addirittura a tenere un diario del l'ansia ma tutto ciò non ha attenuato i sintomi.
Ho letto diversi articoli e consulti dove per questi disturbi vengono consigliati i farmaci, il problema è che nutro una leggera diffidenza in questi ultimi; quello che mi preoccupa francamente sono gli impatti che possono avere nella sessualità però d'altra parte è difficile trovare nuovi patner avendo forti ansie... Comunque questo è un altro discorso visto che ancora nessuno ha fatto una diagnosi ne ha detto di prendere farmaci. In conclusione dite che è il caso di rivolgersi ad uno specialista o lasciare la guarigione al tempo? A quale specialista dovrei eventualmente rivolgermi?
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
senza sottostimare i Soui propri tentativi, è chiaro che bisogna rivolgersi allo specialista, e lo specialista in queto caso, come Lei stesso ha pensato, è lo psichiatra.

Alla visita bisognerà riferire anche l'eventuale uso di sostanze d'abuso (compresi l'alcool, il caffè, gli stupefacenti e l'altro che Le viene in mente), le eventuali altre malattie (attuali e pregresse): propri e nella famiglia.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta tempestiva, dopo diversi episodi di ansia ho eliminato completamente caffè e fumo senza però ottenere miglioramenti, nella famiglia mia madre soffre di disturbo ossessivo compulsivo che però non interferisce nel normale svolgimento della vita quotidiana.
Mi scuso per la ripetizione della domanda ma vorrei sapere a grandi linee a che disturbo di ansia potrebbe appartenere il mio caso. Domando ancora se, il trascorrere del tempo potrebbe accentuare il fenomeno facendogli acquisire la cronicità. Ovviamente capisco anche che è come chiedere telefonicamente ad un meccanico la risoluzione del guasto ad una automobile.
La ringrazio ancora.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
L'episodio iniziale (al bar, associato al battito cardiaco accelerato) poteva essere uno stato di panico, ma poteva essere anche un episodio di tachicardia primaria (che spesso è benigna nei giovani, ma sarebbe comunque il caso, se Lei non lo ha ancora fatto, di prenotare anche un controllo cardiologico, per escludere che Lei abbia le problematiche della conduzione del potenziale elettrico a livello cardiaco o altri problemi cardiaci: nel caso nel quale non risulteranno i problemi, alora almeno sarà rassicurato).

Nella diagnosi degli attacchi di panico di norma ci vuole escludere (tramite le rispettive visite ed indagini) le problematiche "non psichiche".

Ma, anche se l'episodio iniziale poteva essere solo una reazione ad un fenomeno parafisiologoco cardiaco, lo sviluppo ulteriore dei sintomi ansiosi che Lei descrive depone chiaramente per la presenza di un disturbo psico-emotivo (a prescindere della presenza o meno degli altri disturbi). Questo disturbo non è detto che sia inquadrabile solo come "attacchi di panico", perché quelli dello stato di panico non sono gli unici sintomi.

"... vorrei sapere a grandi linee a che disturbo di ansia potrebbe appartenere il mio caso.."

- La risposta così come la chiede Lei implicherebbe un orientamento diagnostico, e non vedo corretto esprimerlo nel Suo caso. Bisogna che lo faccia lo specialista che La visiterà e La seguirà, mentre discuterne qui può distoglierLa da questo passo essenziale e ritardare la visita. Inoltre, nel Suo caso la diagnosi non è così facile (il Suo disturbo SI MANIFESTA CON ANSIA, ma non è detto che sia un DISTURBO D'ANSIA e non un altro; ad esempio, anche i disturbi depressivi possono manifestarsi con stati di panico e con ansia tipicamente prevalente la mattina; ed anche i sintomi ossessivi possono essere accompagnati dall'ansia). In ogni modo, ritengo che la diagnosi staccata dal rapporto con la persona e dal processo di cura è un procedimento non ottimale e potenzialmente nocivo.

La cura ottimale non si deduce automaticamente e solo dalla diagnosi, ma dipende anche dalle Sue caratteristiche individuali (le quali lo specialista deve tenere in considerazione: ad esempio, se non ci sono gli estremi di gravità, una determinata cura non si può imporre) e dall'orientamento generale che segue lo specialista (alcuni curano tutto con i farmaci, altri - viceversa con la psicoterapia; mentre l'ottimale in molti casi è il non scartare nessuno degli approcci).

"Domando ancora se, il trascorrere del tempo potrebbe accentuare il fenomeno facendogli acquisire la cronicità"

- Accentuarsi ancora di più - questo, con i limiti del consulto a distanza, non Le so dire.
Cronicizzarsi - molto probabilmente sì: con il rascorrere del tempo (senza che sia adeguatamente compreso e curato).
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Utente
Utente
La ringrazio molto della sua esaustiva risposta, ora data la mia completa ignoranza, devo direttamente rivolgermi a uno psichiatra o altrimenti ad altri specialisti per eliminare la possibilità che il mio disturbo non sia di genere psichico ( sangue, tiroide...) ?non ho specificato nel consulto che avverto anche stanchezza e ultimamente ho anche disturbi a livello intestinale, noto che ci sono giorni in cui l'ansia non si manifesta mentre altre volte la giornata inizia con paranoie e senso di inadeguatezza, attenzione eccessiva ai commenti che le persone fanno nei miei confronti.
Ultimamente ho preso l'abitudine di bere un bicchiere di vino rosso prima di uscire da casa, esso fa diminuire l'ansia e gli eventuali tremori...
Il problema ( le sembrerà infantile) è che io non riesco a spiegare il tutto alla mia famiglia, e pur ritenendomi una persona razionale non so come agire in questa situazione,provo una sorta di senso di colpa, non vorrei dare troppi pensieri ai miei genitori; Dottore, lei cosa farebbe? Mi piacerebbe avere un consiglio da una persona come lei...
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,

sì, mi rivolgerei direttamente allo Psichiatra (se lui vorrà gli altri accertamenti, lui Le dirà), e, per trovare lo psichiatra, Le consglio di andare al Centro di Salute Mentale della vostra zona.

Lei non è tenuto a dare le spiegazioni ai Suoi genitori (quando Lei si sentirà di darle, allora lo farà, ma adesso la questione non deve dipendere da loro): essendo una persona maggiorenne, adesso prende la decisione autonomamente sul da farsi, dunque prende autonomamente i contatti con il Centro di Salute Mentale dell'ASL, dove il servizio non è a pagamento, e se invece fa la visita privatamente, ci pensa alla rispettiva spesa economica.
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Utente
Utente
La ringrazio per tutte le informazioni e i consigli che mi ha dato, cercherò di rivolgermi ad uno specialista al più presto; continuo a verificare un andamento dei miei sintomi molto variabile con comparsa di pensieri ricorrenti e paura di non essere accettato. La ringrazio ancora.
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Utente
Utente
Gentile dottore,
Durante questi mesi ho avuto occasione di fare una visita neuro- psichiatrica nella quale mi è stato detto di eseguire gli esami cardiologici, la rm encefalo, ed infine gli esami del sangue.
Nelle prime due visite sono risultato senza alcun tipo di problema ma, per quanto riguarda gli esami del sangue sono stati segnalate diversi valori fuori dai parametri:
Folato: 2,4
Trigliceridi:32
Neutrofili relativi: 41,03
Linfociti relativi: 47,23

Sarei contento di ricevere un suo parere
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
non si può interpretare i risultati degli esami via internet.

Probabilmente il servizio di questo sito è stato da Lei frainteso.

I risultati degli esami credo che deve vedere il neuropsichiatra dal quale Lei si è rivolto.

Gli esami vanno interpretati sempre nel contesto del quadro clinico, che adesso il Suo nuovo specialista conosce meglio di tutti.

un saluto
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Utente
Utente
Gentile dottore, dopo aver accertato i valori del sangue dal mio specialista, mi è stata prescritta mezza compressa al giorno di Lorazepam dorom 1 mg; il mio medico curante mi ha dato la possibilità di scegliere se intraprendere o no la cura dicendomi che potrei assumere il lorazepam al bisogno. Ora vorrei ricevere da lei un consiglio visto che non ho ben capito se prendere mezza compressa o una intera al bisogno. In questo momento il mio psichiatra è in ferie e quindi non ho la possibilità di contattarlo, a giorni dovrò affrontare un discorso in pubblico davanti a circa 100 persone, sono molto agitato in vista di quel giorno, cosa mi consiglia di fare?
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
quello che Lei chiede come un consiglio sarebbe di fatto la prescrizione della dose del farmaco, e a distanza, non seguendoLa, non lo posso fare.

Il Suo psichiatra doveva specificare sulla ricetta non solo il nome del farmaco ed il dosaggio delle compresse, ma anche esattamente la dose da prendere. Se la ricetta non e' abbastanza dettagliata, Le posso consigliare di rivolgersi per il consiglio al farmacista (ma deve spiegare al farmacista per quali condizioni Le e' stato prescritto il farmaco: a scopo ipnoinducente e a scopo ansiolitico il dosaggio mediamente efficace potrebbe essere diverso).
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Utente
Utente
Grazie per la sua risposta, consultando tempo fa il mio medico curante ho chiarito la questione.
A volte mi capita di bere circa due bicchieri di vino sul pasto e ore dopo prendere per necessità mezza compressa di lorazepam 1 mg; potrebbe essere pericoloso?
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
non credo che sia pericoloso,

ma, di nuovo, Lei sta facendo una domanda che normalmente bisogna rivolgere piuttosto al Suo medico.

Inoltre, mi hanno fatto piacere le Sue notizie, ma se Lei avrà una domanda su un nuovo argomento, e comunque, se è passato più tempo dall'epoca del consulto precedente, allora sarà il caso che Lei aprisse una nuova richiesta di consulto.

un saluto
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