Distimia e disturbo d'ansia

Gentili dottori, ho 45 anni e soffro da sempre di disturbo d'ansia e distimia. Circa dieci anni fa in seguito a stress emotivi ed ambientali ho avuto un episodio di depressione maggiore e quindi mi sono rivolto ad uno specialista psichiatra. Prima di questo episodio non avevo mai assunto psicofarmaci poichè consideravo il mio disturbo un tratto del mio carattere. Lo specialista mi prescrisse per prima farmaci SSRI (Zoloft, Seroxat, Prozac) che io non tolleravo per via degli effetti collaterali sulla sfera sessuale (principalmente calo della libido), dopodichè mi prescrisse il Noritren con il quale superai l'episodio depressivo maggiore però con scarso controllo del disturbo ansioso.
Attualmente assumo una compressa di Efexor RP da 75 mg/die con la quale mi trovo abbastanza bene sia dal punto del disturbo ansioso che dal punto di vista dei sintomi fisici (astenia, mancanza di energie, ecc.).
Quello che volevo chiedervi perchè in seguito ad eventi di piccoli stress come ad esempio il cambio repentino delle condizioni atmosferiche o attività fisica anche blanda ho una ripresa del malessere generale specialmente atsenia e mancanza di energia psico-fisica?
Qual'è il meccanismo alla base di questo fenomeno?
L'Efexor, secondo il vostro parere, è il farmaco più adatto per il mio problema?

Ringrazio anticipatamente tutti gli specialisti che vorranno rispondermi.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
Egregio signore: la 'depressione' è uno stato d'animo che può dipendere da eventi esterni e dalle modalità dell'individuo nell'affrontarli. Se supera una certa entità e durata può diventare una situazione che richiede intervento medico o psicologico o entrambi. I farmaci possono essere di grande aiuto in certe situazioni, specie se gravi, ma non è comunque bene che siano protratti solo dal medico curante. Non è il farmaco in sè che può curare, come purtroppo molti pensano, ma la terapia psichiatrica nel suo complesso. Discuta con lo specialista la situazione ed anche l'opportunità di un periodo di aiuto psicologico per approfondire le cause del suo malessere, per gli aspetti psicologici familiari lavorativi, ecc, che forse non sono stati presi sufficientemente in considerazione.

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

[#2]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie per la risposta.
Volevo aggiungere che quando ho questo malessere (principalmente marcata astenia psico-fisica), lo stesso si allevia dormendo anche per un'ora. Non è che nel giro di un'ora la mia condizione psicologica familiare e lavorativa (tra l'altro abbastanza soddisfacente)possa cambiare di molto. Quindi io pensavo che alla base di tutto ci sia solo un meccanismo legato alla carenza di neurotrasmettitori.

Grazie per l'attenzione.
[#3]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Volevo aggiungere che da circa un'anno ho scoperto di essere ipogonadico e per tale problema sono seguito da un andrologo.
Volevo chiedervi se l'ipogonadismo può influire sui disturbi dell'umore e dell'ansia e in che modo.
Grazie.
[#4]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
Caro signore,
io ho accennato a " aspetti psicologici familiari lavorativi, ecc, che FORSE non sono stati presi sufficientemente in considerazione", perchè spesso, alla base di situazioni di ansia e fluttuazione dell'umore, si trovano disfunzioni o difficoltà negli ambiti che ho accennato. La sua risposta è un po' piccata: nessuno la costringe ad approfondire, se lei non vuole. Quanto alla sua preferenza personale per l'ipotesi che tutto possa derivare da carenza di neurotrasmettitori, non c'è niente di male in questo. Una cospicua parte della psichiatria contemporanea la pensa come lei. Altri no. Allo stato attuale delle conoscenze non si può dire di più. Ma il consiglio è di rivolgersi comunque a uno specialista, (cercando quello che più le si addice), e di non cercare di curarsi da sè pilluccando consigli qua e là. Per la sua sintomatologia di affaticamento a minimi sforzi, si rivolga comunque prima al suo medico curante.

Cordialmente
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