Disturbo bipolare e dipendenza

Salve, da 10 anni soffro di disturbo bipolare, ma solo 9 mesi fa ho trovato un bravo psichiatra che mi ha fatto la giusta diagnosi e dato la giusta farmacoterapia, qualche tempo fa ho scritto riguardo al fatto che il mio psichiatra mi ha detto che prima di diventare bipolare avevo una personalità dipendente, mi avete risposto che non si tratta di un vero e proprio disturbo di personalità dipendente, ma che il bipolare, in quanto tale, è dipendente, allora la domanda che vi faccio è la seguente: siccome il mio psichiatra ha detto che recupererò completamente, riuscirò anche a trovare la mia indipendenza?
grazie.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
fare la diagnosi è importante, ma è altrettanto importante trovare anche la cura adatta, perchè non tutti "i bipolari" sono fra di loro uguali.

Quale terapia farmacologica Lei assume e con quali risultati ?

Se fa anche la psicoterapia, allora a quale indirizzo (scuola) e quali sono le Sue impressioni rispetto ai risultati ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
Utente
Utente
Allora, come farmaci prendo:
.Sycrest 10 mg x 2
-Anafranil 75 mg x 1
-Delorazepam 1 mg x 3
-Mutabon forte 1 cp x 3
-Depakin Chrono 150 mg x3

I risultati ci sono, ma non sono sufficienti, l'umore è stabile ma depresso (sono un bipolare di tipo II), sta salendo, ma molto lentamente, ho ancora molta ansia e fobia sociale, non ho più sintomi psicotici.

Riguardo la psicoterapia, sto facendo psicoanalisi, mi sta aiutando molto ma soprattutto da quando prendo la giusta farmacoterapia, prima ero in una fase di stallo.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Penso che, una volta si arriva al compenso dal punto di vista della malattia psichica, l'evoluzione verso l'indipendenza è naturale, ma Lei fa bene di non dare questo per scontato, perché può trattarsi di un lavoro anche penoso contro i propri abitudini e di confronto con sé stesso, per cui ognuno di noi (che sia sano o malato) tende al proprio ottimale livello di dipendenza / indipendenza nel senso esistenziale. Tale livello è legato anche alla storia personale, al condizionamento da parte dei valori culturali e delle tradizioni culturali, e al ruolo sociale della persona (la famiglia, la professione scelta, ecc.); molto dipende dalle scelte di contesto sociale nel quale si vive, si lavora (se si lavora), ecc., e queste scelte non sono facili.

Ma sento che tali discorsi sono ancora premature nel Suo caso (anche se Le consiglio di parlarne con il Suo psicoterapeuta). Premature, perché le condizioni cliniche non sono ancora ottimali. In tal senso, c'è da prestare attenzione alla terapia farmacologica, la quale, secondo me, deve essere periodicamente rivista: la Sua attuale terapia farmacologica non mi convince. E' una terapia della fase acuta, ma a medio-lungo termine ho dei dubbi, perché contiene alcuni farmaci depressogeni. Dall'altra parte, è una terapia abbastanza forte nel senso sedativo, ma Lei dice di avere ancora molta ansia, allora qualcosa non è ottimale.
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Utente
Utente
Grazie dottore, sono in tutto d'accordo con lei, in effetti risento molto dell'effetto sedativo e depressivo di alcuni farmaci, mi sento sempre scarico, senza forze, anche se la voglia di fare c'è, manca l'energia, ma ovviamente ne dovrò parlare col mio psichiatra, sperando che faccia qualche aggiustamento.
grazie, cordiali saluti.
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