Panico o agorafobia ?

Premetto che sto attraversando un periodo di forte stress per motivi ed impegni familiari che mi portano a mettermi in secondo piano.Il tempo per me stessa è assai scarso. Il mio problema è che l'ansia mi procura agitazione e tremori, a fatica mi muovo in casa dove gli spazi sono circoscritti. Ma non riesco ad attraversare la strada o muovermi in spazi ampi, anche interni. se non ho qualcuno a qualcosa a cui sostenermi. Mi sento PERSA e la paura mi blocca. E' PANICO O AGORAFOBIA? Non ho i sintomi tipici del panico, quali tachicardia, paura di morire, sudorazione.....: COME INTERVENIRE? Aggiungo che alcuni anni fa ho fatto una lunga psicoterapia che mi è servita a capire meglio me stessa e le mie esigenze, sono poi ricorsa a ansiolitici e antidepressivi e sono stata bene. Li ho interrotti e sono ricaduta. Le chiedo gentilmente un parere. Grazie.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
É opportuno consultare uno specialista psichiatra per una valutazione diretta e l'eventuale, conseguente trattamento. Che si tratti di panico o di agorafobia, o di entrambi, non vi sono enormi differenze nelle scelte terapeutiche di tipo farmacologico. Che farmaci ha assunto in passato, a che dosaggi, per quanto tempo?

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
Utente
Grazie anzitutto per la sollecita risposta in cui mi chiede informazioni relative ai farmaci assunti. Ebbene, 2 /3 anni fa per combattere una forma di ansia ,agorafobia/panico ho iniziato una terapia con EN -5 gocce- e Citalopram -20 mg. con buoni risultati. Alcuni mesi fa ho interrotto bruscamente il Citalopram (ERRORE?) e ho iniziato a scalare l'EN. Ho avuto una ricaduta con tremori, agitazione, impossibilità di muovermi negli spazi ampi,interni ed esterni.Ho ripreso la vecchia terapia a cui lo psichiatra ha aggiunto prima un quarto,poi mezza pastiglia di Sereupin, probabilmente da aumentare ad una intera: E' passato quasi un mese, ma finora i risultati sono scarsi. Le chiedo gentilmente la sua opinione. Grazie.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
La sospensione brusca del citalopram potrebbe essere stata la causa principale dei disturbi che ha sperimentato. La ripresa della terapia potrebbe richiedere alcune settimane per stabilizzare la situazione sui livelli precedenti. L'aggiunta della paroxetina, probabilmente, é intesa dal suo specialista come potenziamento dell'effetto del citalopram. Personalmente preferisco adottare altre strategie, come l'aumento del dosaggio, prima di associare farmaci con meccanismo d'azione sovrapponibile. Tuttavia lo specialista che può visitarla direttamente ha il quadro completo della situazione e molti più strumenti per prendere le decisioni corrette.
Cordiali saluti
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