Sertralina più levosulpride?
Sono un'ex tossicodipendente drug free (eccetto 3 o 4 ricadute ad episodio singolo, non continuativo nel tempo) da 2 anni.
Per questo sono in terapia con 30mg di metadone (duramente scalato da 60mg) e da 1 anno anche con sertralina 100mg. Ho iniziato a ottobre anche la terapia di interferone+ribavirina perchè voglio estirpare ogni male che questo errore della mia vita mi sta trascinando; tuttavia (ne ero stata avvisata) c'è il rischio della riacutizzazione della depressione durante la cura per il fegato, così mi sono sottoposta a colloqui più frequenti con la psicologa del sert presso cui sono in cura per la dipendenza.
Ultimamente (4/5 giorni fa è stato il culmine, ma me la trascinavo da una decina di giorni quasi) ho avuto una brutta crisi depressiva, ho contattato telefonicamente la psicologa del sert perchè ero lontana per natale, ma non mi è servito a granchè e mi sento malissimo, come se tutto quel che sto lottando per togliermi dalla vita che facevo in strada da tossicomane sia tutto sommato peggio dello stesso male che dovrebbe curare,..ecc..
Dato che stamattina era in giorno del ritiro della terapia al sert, ho voluto parlare con un medico per valutare l'ipotesi di cambiare antidepressivo, ma la dottoressa ha detto che forse poteva essere meglio associarvi la levosulpride 50mg x 3die ed eventualmente più avanti aumentare il dosaggio di sertralina che a suo prere non è poi così alto e posso arrivare anche a 200mg.
Vorrei chiedereLe in che modo il levopraid "potenzia" come dice la dott l'effetto dello zoloft? Sia chiaro che non voglio mettere in dubbio la prescrizione, ma capire come agisce questo tipo di intervento..
Grazie per la pazienza, anche perchè non ho affatto il dono della sintesi!
Un abbraccio
PS: Spero potrete farmi sapere qualcosa al più presto delle Vostre possibilità "logistiche"
Per questo sono in terapia con 30mg di metadone (duramente scalato da 60mg) e da 1 anno anche con sertralina 100mg. Ho iniziato a ottobre anche la terapia di interferone+ribavirina perchè voglio estirpare ogni male che questo errore della mia vita mi sta trascinando; tuttavia (ne ero stata avvisata) c'è il rischio della riacutizzazione della depressione durante la cura per il fegato, così mi sono sottoposta a colloqui più frequenti con la psicologa del sert presso cui sono in cura per la dipendenza.
Ultimamente (4/5 giorni fa è stato il culmine, ma me la trascinavo da una decina di giorni quasi) ho avuto una brutta crisi depressiva, ho contattato telefonicamente la psicologa del sert perchè ero lontana per natale, ma non mi è servito a granchè e mi sento malissimo, come se tutto quel che sto lottando per togliermi dalla vita che facevo in strada da tossicomane sia tutto sommato peggio dello stesso male che dovrebbe curare,..ecc..
Dato che stamattina era in giorno del ritiro della terapia al sert, ho voluto parlare con un medico per valutare l'ipotesi di cambiare antidepressivo, ma la dottoressa ha detto che forse poteva essere meglio associarvi la levosulpride 50mg x 3die ed eventualmente più avanti aumentare il dosaggio di sertralina che a suo prere non è poi così alto e posso arrivare anche a 200mg.
Vorrei chiedereLe in che modo il levopraid "potenzia" come dice la dott l'effetto dello zoloft? Sia chiaro che non voglio mettere in dubbio la prescrizione, ma capire come agisce questo tipo di intervento..
Grazie per la pazienza, anche perchè non ho affatto il dono della sintesi!
Un abbraccio
PS: Spero potrete farmi sapere qualcosa al più presto delle Vostre possibilità "logistiche"
[#1]
Gentile utente
il razionale dell'intervento terapeutico effettuato dalla sua specialista curante consiste nella aggiunta alla terapia di base di un secondo antidepressivo con azione su recettori differenti rispetto alla sertralina.
Si dovrebbe così superare quello che per svariati motivi potrebbe essere un momento di impasse della terapia iniziale usando dosaggi non eccessivi di due prodotti,e quindi limitandone gli eventuali effetti collaterali legati a dosaggi elevati.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
il razionale dell'intervento terapeutico effettuato dalla sua specialista curante consiste nella aggiunta alla terapia di base di un secondo antidepressivo con azione su recettori differenti rispetto alla sertralina.
Si dovrebbe così superare quello che per svariati motivi potrebbe essere un momento di impasse della terapia iniziale usando dosaggi non eccessivi di due prodotti,e quindi limitandone gli eventuali effetti collaterali legati a dosaggi elevati.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
[#2]
Ex utente
La mia domanda era un po' più specifica, nel senso: della sertralina so che blocca il reuptake della serotonina, cioè ne rende in quantità più disponibile per il recettore che la riceve impedendo a quello che l'ha emessa di "riprendersi" l'eventuale "avanzo". Cosa fa la levosulpride di diverso?
Insomma in che modo agisce questa interazione al fine di farmi sentir meglio?
Scusi l'insistenza, ma dalla Sua risposta non ho capito nulla di più di quanto già dettomi dalla dottoressa stamattina...
Grazie per la pazienza
Insomma in che modo agisce questa interazione al fine di farmi sentir meglio?
Scusi l'insistenza, ma dalla Sua risposta non ho capito nulla di più di quanto già dettomi dalla dottoressa stamattina...
Grazie per la pazienza
[#3]
Lei ha ragione ,non sono concetti facili.
Allora, i mediatori chimici implicati nel disturbo dell'umore sarebbero tre: serotonina, noradrenalina e dopamina. La sertralina (*Zoloft) agisce prevalentemente sulla serotonina. Invece la levosulpiride agisce sulla dopamina. Quindi non è esatto che l'una potenzi l'altra; semmai l'effetto dell'una si somma a quello dell'altra.
Tenga conto che gli antidepressivi più potenti continuano ad essere i vecchi triciclici e gli anti-mao, che agiscono su tutti e tre i mediatori.
Allora, i mediatori chimici implicati nel disturbo dell'umore sarebbero tre: serotonina, noradrenalina e dopamina. La sertralina (*Zoloft) agisce prevalentemente sulla serotonina. Invece la levosulpiride agisce sulla dopamina. Quindi non è esatto che l'una potenzi l'altra; semmai l'effetto dell'una si somma a quello dell'altra.
Tenga conto che gli antidepressivi più potenti continuano ad essere i vecchi triciclici e gli anti-mao, che agiscono su tutti e tre i mediatori.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 13.3k visite dal 30/12/2013.
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