Sono un padre disperato che vuole bene a suo figlio ma che non sa più cosa fare...
Gentili Dottori,
vi ringrazio già per il tempo che dedicherete alla lettura del mio post.
Scrivo qua sperando di avere dei pareri medici in merito ad un caso molto particolare e che mi sta molto a cuore... quello di mio figlio.
Mio figlio non è mai stato un ragazzo normale, come gli altri, questo è da premettere.
Ammetto che quando se n'è andato, abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo... è brutto lo so, ma era diventata ingestibile la situazione. Eppure, anche ora che non vive più con noi, io e mia moglie siamo in costante tensione e preoccupazione per lui e per il suo futuro. E immagino che capirete il perché.
Fin da piccolissimo avevamo dovuto costringerlo con la forza a stare a contatto con gli altri bambini, che odiava letteralmente... scappava da scuola, non mangiava, non dormiva, rubava, voleva stare da solo oppure solo con gli adulti, e aveva anche tendenze sadiche. Avevamo provato a placarlo persino con la cromoterapia, che non ha avuto il benché minimo effetto (non che ce lo aspettassimo, ma abbiamo fatto un tentativo disperato).
Nonostante la sua (notevole) intelligenza, non ha mai conseguito alcun titolo di studio perché (cito le sue parole) "lui non è parte della massa", "non si adatta al circo generale di questa società", "è un uomo adulto e non ha niente a che fare con degli adolescenti e con il mondo ad essi connesso". Non ha mai avuto, infatti, alcun contatto con i ragazzi della sua età, non ha mai conseguito la patente (eppure guida lo stesso), per lui sono tutte convenzioni sociali che non lo toccano minimamente.
Ha relazioni con donne sposate, nonostante la giovane età, frequenta una marea di prostitute, gioca d'azzardo in modo compulsivo ed è di recente stato condannato per truffa aggravata.
Si accompagna a delinquenti di mezza età, prova un estremo odio per la società, vive una vita letteralmente di confine, alla giornata e SENZA PREOCCUPARSI MINIMAMENTE DEL SUO FUTURO.
Uno psicologo che l'aveva visitato anni fa (ora, quantomento sulla carta, ha 19 anni), l'aveva definito un soggetto con "serio disturbo antisociale e narcisistico della personalità".
Sinceramente non so come fare, vorrei aiutarlo, ma è talmente diverso, complesso... vorrei fargli capire che se non si adatta al mondo, il suo futuro, se non sarà dietro le sbarre, sarà comunque sempre infelice... ma forse sono troppo diverso per capire, e chissà, magari avrà lui la meglio sul "sistema"... non so più cosa dire ormai sono rassegnato.
Sinceramente dubito che si possa fare qualcosa per cambiarlo, ma quello che più mi preme è che possa fare del male agli altri, non solo rubando, truffando... ma anche fisicamente.
Grazie a chi di voi dottori saprà darmi un consiglio professionale.
Un padre disperato e che nonostante tutto vuole bene a suo figlio.
vi ringrazio già per il tempo che dedicherete alla lettura del mio post.
Scrivo qua sperando di avere dei pareri medici in merito ad un caso molto particolare e che mi sta molto a cuore... quello di mio figlio.
Mio figlio non è mai stato un ragazzo normale, come gli altri, questo è da premettere.
Ammetto che quando se n'è andato, abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo... è brutto lo so, ma era diventata ingestibile la situazione. Eppure, anche ora che non vive più con noi, io e mia moglie siamo in costante tensione e preoccupazione per lui e per il suo futuro. E immagino che capirete il perché.
Fin da piccolissimo avevamo dovuto costringerlo con la forza a stare a contatto con gli altri bambini, che odiava letteralmente... scappava da scuola, non mangiava, non dormiva, rubava, voleva stare da solo oppure solo con gli adulti, e aveva anche tendenze sadiche. Avevamo provato a placarlo persino con la cromoterapia, che non ha avuto il benché minimo effetto (non che ce lo aspettassimo, ma abbiamo fatto un tentativo disperato).
Nonostante la sua (notevole) intelligenza, non ha mai conseguito alcun titolo di studio perché (cito le sue parole) "lui non è parte della massa", "non si adatta al circo generale di questa società", "è un uomo adulto e non ha niente a che fare con degli adolescenti e con il mondo ad essi connesso". Non ha mai avuto, infatti, alcun contatto con i ragazzi della sua età, non ha mai conseguito la patente (eppure guida lo stesso), per lui sono tutte convenzioni sociali che non lo toccano minimamente.
Ha relazioni con donne sposate, nonostante la giovane età, frequenta una marea di prostitute, gioca d'azzardo in modo compulsivo ed è di recente stato condannato per truffa aggravata.
Si accompagna a delinquenti di mezza età, prova un estremo odio per la società, vive una vita letteralmente di confine, alla giornata e SENZA PREOCCUPARSI MINIMAMENTE DEL SUO FUTURO.
Uno psicologo che l'aveva visitato anni fa (ora, quantomento sulla carta, ha 19 anni), l'aveva definito un soggetto con "serio disturbo antisociale e narcisistico della personalità".
Sinceramente non so come fare, vorrei aiutarlo, ma è talmente diverso, complesso... vorrei fargli capire che se non si adatta al mondo, il suo futuro, se non sarà dietro le sbarre, sarà comunque sempre infelice... ma forse sono troppo diverso per capire, e chissà, magari avrà lui la meglio sul "sistema"... non so più cosa dire ormai sono rassegnato.
Sinceramente dubito che si possa fare qualcosa per cambiarlo, ma quello che più mi preme è che possa fare del male agli altri, non solo rubando, truffando... ma anche fisicamente.
Grazie a chi di voi dottori saprà darmi un consiglio professionale.
Un padre disperato e che nonostante tutto vuole bene a suo figlio.
[#1]
Gentile Utente,
è comprensibile il suo stato d'animo nei riguardi del problema che lei sta vivendo, se la condizione di suo figlio è compatibile con una diagnosi di grave disturbo antisociale di personalità si dovrebbe fare maggiormente leva sui momenti di difficoltà e sofferenza che molto probabilmente, anche se non sempre in modo molto evidente, si manifestano, questo attraverso persone che abbiano sul soggetto qualche ascendente e influenza in modo di convincerlo ad un eventuale percorso di cure se ne sussistono le possibilità,
Saluti
è comprensibile il suo stato d'animo nei riguardi del problema che lei sta vivendo, se la condizione di suo figlio è compatibile con una diagnosi di grave disturbo antisociale di personalità si dovrebbe fare maggiormente leva sui momenti di difficoltà e sofferenza che molto probabilmente, anche se non sempre in modo molto evidente, si manifestano, questo attraverso persone che abbiano sul soggetto qualche ascendente e influenza in modo di convincerlo ad un eventuale percorso di cure se ne sussistono le possibilità,
Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.7k visite dal 20/12/2013.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
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