Aiuto medico per Disturbi alimentari

Buongiorno,
Ho contattato un ospedale di Milano per sottopormi ad una visita con la speranza che qualcuno mi aiuti a guarire, ma la visita è fissata in data 3 Luglio 2014.
è possibile? Ho sbagliato io qualcosa o davvero se uno sta male deve aspettare così tanto per essere curato scegliendo un percorso economico?

Dovrei passare altri 7 mesi a vomitare, ingrassare, chiudermi in casa ecc...?

Quale altro rimedio ci può essere per questa tremenda malattia che non costi 100 euro a chiaccherata di 45 minuti?
avevo pensato di prendere degli psicofarmaci ma la psichiatra prima di darmeli voleva almeno 300 euro di visite "conoscitive".

So di non essere l'unica in questa situazione, anzi...
ma costa davvero così tanto guarire e stare bene? oppure, bisogna arrivare al punto di morte per essere presi seriamente in considerazione e curati subito?

Io avevo un'amica bulimica che è stata ricoverata e quindi (quasi) guarita solo dopo che è quasi morta perchè era troppo magra ed era svenuta, infezioni ecc... io ero quasi gelosa di lei perchè almeno era riuscita a farsi aiutare davvero. volevo essere ricoverata anch'io, ma io apparentemente non sto per morire. forse non nel vero senso della parola, dentro però sì.

Spero mi possiate aiutare, grazie
[#1]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 25
Gentile Utente,
è comprensibile che si senta lasciata a sè avendo ricevuto un appuntamento così lontano per il suo disturbo. E' del resto vero che la medicina privata ha un costo che il paziente sostiene direttamente ed in prima persona. Non potendo noi indirizzarla, forse il suo medico di famiglia potrebbe indicarle qualche percorso pubblico alternativo. Nel peggiore dei casi ci sarà pure uno psichiatra privato in grado di visitarla e prescriverle una terapia che la aiuti, in attesa di essere presa in carico dal servizio sanitario, anche senza fare tre visite conoscitive, ma facendone una.
Cordialità,

Dr. Roberto Di Rubbo

[#2]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Concordo col collega; le consiglio anche di contattare un'associazione di volontariato tra le tante che si occupano di disturbi alimentari, gestite da volontarie che hanno sofferto delle stesse patologie (la più conosciuta è l'ABA, nella sua città c'è sicuramente).
Saluti

Franca Scapellato