Racconto bugie al mio psichiatra e al mio psicologo.

buon sera,sono seguita da circa un anno da una psichiatra e da una psicologa che vedo con la frequenza di una volta al mese e mi e' stata diagnosticata una sospetta bipolarita'prendo il litio e il maveral.mi hanno trovato nell'ultima seduta col tono dell'umore notevolmente migliorato cosa che i giorni in cui le ho viste era parzialmente vero.il mio problema e' che tendo a parlare con loro sempre delle stesse problematiche ossia il forte stress del lavoro e la paura a periodi di uscire di casa da sola e una volta fuori la voglia incontrollata di rientrare a casa,problemi economici,problemi di confronto con la famiglia del mio compagno.nell'ultima seduta con la psichiatra ho riso scherzato e ironizzato su tutto cio poi sono rientrata a casa e mi sono coricata per un paio di giorni nel divano col mio ragazzo che nn sapeva che fare ma che ormai e' talmente abituato a vedermi cosi che nn tenta piu neanche di farmi uscire.nn parlo mai con loro di altre cose di cui ora vorrei scrivere qui,forse perche' ho sempre trovato piu semplice scrivere piuttosto che parlare,e le elenchero' cosi' in maniera cruda propio per evitare di perdermi:
mento a tutti e su tutto
mento dal mio primo rapporto sessuale a vent'anni fino ad oggi:sento qualche cosa il primo periodo e poi piu niente cosa che mi ha portato a tradire il mio precendente ragazzo costantemente con conseguenti menzogne.
mento al mio attuale ragazzo perche' fingo il piacere sessuale anche se negli ultimi mesi ho poco da fingere visto che praticamente lo rifiuto.
mi invento malattie
mi invento scuse per nn lavorare( nn ne avrei bisogno visto che alla fine guadagno a percentuale).
mi invento cose che nn ho mai fatto.
mento da quando ero piccola.
aggiungo che:
ho una vita sociale inesistente,e molto spesso risulto sgradevole alle persone che mi vengono presentate mentre sul lavoro i miei clienti mi trovano una persona solare e simpaticissima.
nn sono stata mai una gran simpaticona neanche da piccola.andavo a prendere l'autobus della scuola elementare e mi mettevo sempre molto in disparte e lontano da tutti(circa 20 metri) e uscivo a giocare molto poco e quasi esclusivamente con bambine piu piccole di me o con la bambina considerata da tutti strana e antipatica(come probabilmente ero considerata io)
mangio come una pazza (sono ingrassata 20 chili) sempre ingrassata e dimagrita ma ormai e due anni che nn dimagrisco.
faccio tante cose ma le lascio tutte a meta', come la cura che sto seguendo e che ho interrotto bruscamente una settimana fa e che mi sta dando un senso strano di disorientamento,mi spavento per i rumori ,mi incanto(ma questa e' normale amministrazione. mi sono dimenticata di dire che fin da piccola mi assentavo in un mondo tutto mio e una amica di famiglia me lo ha ricordato anche ultimamente ridendo)e in questi ultimi giorni mi si sta ripresentando l'ansia.
in tutto questo che vi ho raccontato nn ho neanche la domanda da porvi.
dimenticavo che penso spesso al suicidio e me lo immagino.


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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
è inutile che le dica che una terapia richiede sincerità con i curanti per poter funzionare.
Lei però dice che fa fatica a parlare, mentre riesce a scrivere il suo malessere con maggiore facilità. Perché non prova allora a scrivere anche ai suoi curanti, portando con sé alle visite ciò che ha scritto?
Potrebbe per esempio cominciare stampando ciò che ha scritto qui e lasciando che possano leggerlo coloro che la possono aiutare.
Per quanto difficile, anche la situazione che sta vivendo è migliorabile con i giusti accorgimenti.
Cordiali saluti,

Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat

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