Nonostante medicinali e terapia psicologica
Gentili dottori,inanzitutto vorrei chiedervi scusa se per caso avessi sbagliato sezione,non so se questo sia più il caso di un consulto di neurologia o psichiatria.
Sono uno studente di 22 anni che da mesi(precisamente da inizio marzo) soffre cronicamente d'insonnia.
Dapprima era più un'insonnia di tipo iniziale,avevo molta difficoltà a prendere sonno e anche di giorno soffrivo più o meno frequentemente di attacchi d'ansia(oltre a cronici mal di testa)
Col passare dei mesi,ho avuto sempre meno difficoltà ad addormentarmi,ma molta di più a mantenere il sonno.
Ho già chiesto un consulto due volte a due neurologi diversi.Il primo,verso Maggio,mi diagnosticò un disturbo d'ansia generalizzato e mi ha indirizzato su un aiuto di tipo psicologico cognitivo comportamentale(attualmente faccio una seduta alla settimana).
Il secondo,verso ottobre,mi ha diagnosticato una cefalea di tipo tensivo associata all'insonnia(le cui cause per lui rimanevano sostanzialmente le stesse) e mi ha prescritto 5 gocce di laroxyl la mattina e una compressa da 10mg di zolpidem mezzora prima di coricarmi.
Il problema è che,nonostante medicinali e terapia psicologica,attualmente dormo 3,4 massimo 5 ore a notte(in maniera decisamente più compatta di prima,senza risvegli,ma comunque insufficiente) col risultato che durante il giorno mi sento sempre fiacco,irritabile e probabilmente un po' depresso dal fatto che la situazione non stia migliorando.
Non serve sottolineare che questo problema stia molto peggiorando la qualità della mia vita.Seguo pochissimo le lezioni,esco poco di casa a causa della stanchezza cronica, a malapena riesco ad andare in palestra 2 volte la settimana,nel tentativo di stancarmi cosi tanto da crollare di sonno.
Mi sento in dovere di dirvi che ho sempre avuto cattive abitudini prima di addormentarmi,in particolare sin da quando avevo 14/15 anni riesco a dormire solo in sala,sul divano davanti alla televisione,mentre ,quando per varie cause dovevo dormire altrove,non ho mai avuto problemi.
La causa originale dell'insonnia probabilmente è di natura psicologica,dato che verso metà febbraio è morto mio nonno,al quale mi sentivo molto legato.
Non so che altro dire per descrivere meglio la situazione,spero che qualcuno mi sappia aiutare.
Vi ringrazio anticipatamente.
Sono uno studente di 22 anni che da mesi(precisamente da inizio marzo) soffre cronicamente d'insonnia.
Dapprima era più un'insonnia di tipo iniziale,avevo molta difficoltà a prendere sonno e anche di giorno soffrivo più o meno frequentemente di attacchi d'ansia(oltre a cronici mal di testa)
Col passare dei mesi,ho avuto sempre meno difficoltà ad addormentarmi,ma molta di più a mantenere il sonno.
Ho già chiesto un consulto due volte a due neurologi diversi.Il primo,verso Maggio,mi diagnosticò un disturbo d'ansia generalizzato e mi ha indirizzato su un aiuto di tipo psicologico cognitivo comportamentale(attualmente faccio una seduta alla settimana).
Il secondo,verso ottobre,mi ha diagnosticato una cefalea di tipo tensivo associata all'insonnia(le cui cause per lui rimanevano sostanzialmente le stesse) e mi ha prescritto 5 gocce di laroxyl la mattina e una compressa da 10mg di zolpidem mezzora prima di coricarmi.
Il problema è che,nonostante medicinali e terapia psicologica,attualmente dormo 3,4 massimo 5 ore a notte(in maniera decisamente più compatta di prima,senza risvegli,ma comunque insufficiente) col risultato che durante il giorno mi sento sempre fiacco,irritabile e probabilmente un po' depresso dal fatto che la situazione non stia migliorando.
Non serve sottolineare che questo problema stia molto peggiorando la qualità della mia vita.Seguo pochissimo le lezioni,esco poco di casa a causa della stanchezza cronica, a malapena riesco ad andare in palestra 2 volte la settimana,nel tentativo di stancarmi cosi tanto da crollare di sonno.
Mi sento in dovere di dirvi che ho sempre avuto cattive abitudini prima di addormentarmi,in particolare sin da quando avevo 14/15 anni riesco a dormire solo in sala,sul divano davanti alla televisione,mentre ,quando per varie cause dovevo dormire altrove,non ho mai avuto problemi.
La causa originale dell'insonnia probabilmente è di natura psicologica,dato che verso metà febbraio è morto mio nonno,al quale mi sentivo molto legato.
Non so che altro dire per descrivere meglio la situazione,spero che qualcuno mi sappia aiutare.
Vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gentile utente
L'insonnia può essere considerata un sintomo di un fenomeno ansioso depressivo che andrebbe trattato per tempi e dosaggi nei modi adeguati ed attualmente i dosaggi della sua terapia antidepressiva non sono da considerarsi corretti.
Lo specialista di riferimento è lo psichiatra.
L'insonnia può essere considerata un sintomo di un fenomeno ansioso depressivo che andrebbe trattato per tempi e dosaggi nei modi adeguati ed attualmente i dosaggi della sua terapia antidepressiva non sono da considerarsi corretti.
Lo specialista di riferimento è lo psichiatra.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile Utente,
sembra proprio che su una criticità legata al sonno (lei parla di un sonno costellato di abitudini "particolari" già da giovane età) si inserisca un evento di vita precipitante molto duro da superare dal punto di vista psicologico ovvero il lutto di una persona cara. Sicuramente trovo che l'aver iniziato una psicoterapia sia stata un'ottima scelta a cui grazie al consulto dei colleghi ha già associato una terapia farmacologica (con un antidepressivo triciclico a scopo antidolorifico) ed un ipnoinducente. Ora vista la risposta parziale si potrebbe ipotizzare una ottimizzazione del dosaggio del laroxyl (magari spostato alla sera) saggiando sembre la tollerabilità individuale (es. rischio di stipsi) o rivalutare la terapia in toto.
Le scelte farmacologiche che si possono fare possono essere tante, ovviamente il medico che sceglierà come referente, in base alla sua risposta alla tollerabilità, saprà consigliarle la scelta migliore.
Facendole i miei migliori auguri, la saluto cordialmente.
sembra proprio che su una criticità legata al sonno (lei parla di un sonno costellato di abitudini "particolari" già da giovane età) si inserisca un evento di vita precipitante molto duro da superare dal punto di vista psicologico ovvero il lutto di una persona cara. Sicuramente trovo che l'aver iniziato una psicoterapia sia stata un'ottima scelta a cui grazie al consulto dei colleghi ha già associato una terapia farmacologica (con un antidepressivo triciclico a scopo antidolorifico) ed un ipnoinducente. Ora vista la risposta parziale si potrebbe ipotizzare una ottimizzazione del dosaggio del laroxyl (magari spostato alla sera) saggiando sembre la tollerabilità individuale (es. rischio di stipsi) o rivalutare la terapia in toto.
Le scelte farmacologiche che si possono fare possono essere tante, ovviamente il medico che sceglierà come referente, in base alla sua risposta alla tollerabilità, saprà consigliarle la scelta migliore.
Facendole i miei migliori auguri, la saluto cordialmente.
Dr. Marco Bianchini
www.psichiatramodena.it
www.psichiatrareggioemilia.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 03/12/2013.
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