Benzodiazepine: disco tolleranza ed effetti collaterali

Buongiorno, egregi Dottori.
Avrei bisogno di un parere da voi specialisti su una questione che non mi è molto chiara e su cui non riesco a reperire letteratura e pareri univoci.
Sono un uomo di 49 anni, faccio uso di benzodiazepine dal 1980.
Non sono mai andato oltre le dosi terapeutiche anzi, si può dire che i miei dosaggi siano stati sempre, eccetto brevi periodi nei quali sono arrivato a 2,5mg di Lorazepam/giorno, alquanto bassi.
Da tre anni, insieme ad uno stabilizzante, sodio valproato e acido valproico commercializzato come Depakin, assumo 1mg/giorno di clordemetildiazepam (EN).
Ultimamente sto provando ad abbassare il dosaggio di EN in una prospettiva nella quale finalmente lo possa discontinuare.
Sono passato da 26 gocce/giorno (l’equivalente di 1mg/giorno, per l’appunto) a 20 gocce/giorno di colpo ormai da circa quattro settimane e vi assicuro che è dura: non dormo profondamente, sono ansioso durante la giornata, soffro di ipersensitività.

Una domanda fondamentale che vi vorrei porre è: quanto tempo dovrò “stringere i denti” prima che codesti “sintomi di rimbalzo” passino o almeno si attenuino?

Ed inoltre, nell’eventualità dovessi fallire in questo mio tentativo di discontinuare le benzodiazepine:

Quali sono i possibili effetti collaterali a lunghissimo termine (decenni) dell’assunzione di benzodiazepine a dosaggi terapeutici benché bassi, pari, come dico sopra, a 1mg/giorno di EN?;

Quanta tolleranza sviluppa l’uso, per l’appunto, del clordemetildiazepam nel corso dei decenni? Ovvero: nel lunghissimo periodo bisognerà aumentare la dose per avere lo stesso effetto?!?

Vi ringrazio fin da adesso per l'opportunità di questo dialogo.
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Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 25
Gentile Utente,
Si sa poco della tolleranza (il venir meno dell'effetto del farmaco nel tempo) che si instaura con l’uso a lungo termine delle benzodiazepine (assunzione cronica). Anche se alcuni pazienti sembrano diventare rapidamente tolleranti agli effetti ansiolitici e non riducono le dosi quando lo stress e il problema appaiono superati, è probabile che questo fenomeno sia più tipico dei trattamenti cronici con benzodiazepine.
L’astinenza da molecole con metaboliti a lunga durata d’azione (per es. diazepam ) non comincia prima di 2-6 giorni, raggiunge il picco d’intensità durante
la seconda settimana e diminuisce in modo considerevole durante la terza e la quarta settimana. Se, come nel suo caso, la diminuzione di benzodiazepine viene sostenuta con altre categorie di farmaci (Valproato ad es), tali effetti sono molto ridotti di intensità e non sono affatto incoercibili.
Cordialità,

Dr. Roberto Di Rubbo

[#2]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Egregio Dottore, la ringrazio per la cortese e sollecita risposta.
Approfitto della sua gentilezza per chiederle solo una specificazione in merito alla tossicità delle benzodiazepine nel lunghissimo periodo (decenni).
So che la tossicità nel breve/medio periodo è assolutamente modesta, ma da nessuna parte trovo informazioni in merito alla medesima per periodi molto prolungati.

Grazie ancora per l'opportunità che offre a noi pazienti, attraverso questo sito, di avere i suoi consigli e pareri.
[#3]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 25
Gentile utente,

Studi di tossicità condotti a lungo termine su varie specie animali utilizzando dosi elevate (fino a 50 mg/Kg nel ratto e fino a 10 mg/Kg nel cane) di varie benzodiazepine non hanno mostrato particolari lesioni anatomopatologiche o disfunzioni a carico di organi od apparati, né sono emerse alterazioni significative degli indici bioumorali. In tutti i casi la mortalità non si è mai dimostrata difforme in modo significativo da quella attesa per questo tipo di prova.

[#4]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Bene, direi abbastanza rassicurante.
Ancora molte grazie per la sua cortesia e sollecitudine.