Neuropsichiatria infantile linguaggio e tic
Gentili Medici,
ho un bimbo di 25 mesi sano, che ha iniziato a camminare presto, che si dimostra intelligente (capisce quello che gli diciamo), furbo, dolce e sorridente. Il problema è che non dice quasi nulla: solo papà, mamma, cacca.. e acqua lo dice a modo suo. Queste poche paroline le ripete spesso solo se sollecitato. Per il resto si fa capire prendendoci per mano e portandoci dove vuole, dicendo cose incomprensibili, alzando la voce, indicando e protestando dicendo sempre cose incomprensibili. un altro fatto che ci preoccupa è che da un paio di mesi e sempre più spesso, si tocca sempre l'orecchio (come se avesse qualcosa che vuole togliersi dai capelli o volesse scacciare un insetto). Lo fa nei momenti più diversi: mentre guarda la tv, mentre mangia, prima di dormire.... Abbiamo provato a toccargli l'orecchio per vedere se abbia dolore ma non ne ha. La pediatra, anche se per lei è prematuro, ci ha prescritto una visita neuropsichiatrica (su nostra insistenza) ma i tempi di attesa sono lunghissimi. Nel frattempo gli faremo fare una visita dall'otorino sia per escludere che sia sordo (cose che non credo assolutamente) o che abbia dolore, prurito o ronzii all'orecchio che lo portino a fare qual gesto. Per aiutarlo nel linguaggio, visto che è figlio unico e lavoriamo sia io che il papà, lo abbiamo iscritto all'asilo dove va tutti i giorni per 3 ore. La maestra dice che è buono, pacifico, dolce ,che a volte gioca da solo ma che secondo la sua esperienza non è preoccupante visto che a casa è abituato a stare solo. Voi cosa pensate? La pediatra ha detto che ha notato un certo atteggiamento di protezione e ansia (in generale verso il bambino) sia da parte mia che di mia madre (che insieme a mia cognata si occupano del piccolo in assenza di noi genitori). Io ritengo di essere protettiva e sto cercando di ridurre l'apprensione ma non credo che il bimbo riesca a percepire e a subire di questo mio modo di essere. Con lui giochiamo tantissimo, facciamo la lotta, il solletico, lo sproniamo lo portiamo alle giostre, al parco a cavallo e abbiamo un gatto. Mio marito è pazzo di lui e viceversa, giocano tanto insieme e visto che mio marito spesso lavora di notte, trascorre di giorno molto tempo con lui.
Cosa potete suggerirmi? Secondo voi è normale che non parli ancora? Cosa possiamo fare? E quell'atteggiamento che ha è un tic? Avete un buon neuropsichiatra infantile da suggerirmi da contattare privatamente? Sono di Napoli
Grazie mille
saluti
ho un bimbo di 25 mesi sano, che ha iniziato a camminare presto, che si dimostra intelligente (capisce quello che gli diciamo), furbo, dolce e sorridente. Il problema è che non dice quasi nulla: solo papà, mamma, cacca.. e acqua lo dice a modo suo. Queste poche paroline le ripete spesso solo se sollecitato. Per il resto si fa capire prendendoci per mano e portandoci dove vuole, dicendo cose incomprensibili, alzando la voce, indicando e protestando dicendo sempre cose incomprensibili. un altro fatto che ci preoccupa è che da un paio di mesi e sempre più spesso, si tocca sempre l'orecchio (come se avesse qualcosa che vuole togliersi dai capelli o volesse scacciare un insetto). Lo fa nei momenti più diversi: mentre guarda la tv, mentre mangia, prima di dormire.... Abbiamo provato a toccargli l'orecchio per vedere se abbia dolore ma non ne ha. La pediatra, anche se per lei è prematuro, ci ha prescritto una visita neuropsichiatrica (su nostra insistenza) ma i tempi di attesa sono lunghissimi. Nel frattempo gli faremo fare una visita dall'otorino sia per escludere che sia sordo (cose che non credo assolutamente) o che abbia dolore, prurito o ronzii all'orecchio che lo portino a fare qual gesto. Per aiutarlo nel linguaggio, visto che è figlio unico e lavoriamo sia io che il papà, lo abbiamo iscritto all'asilo dove va tutti i giorni per 3 ore. La maestra dice che è buono, pacifico, dolce ,che a volte gioca da solo ma che secondo la sua esperienza non è preoccupante visto che a casa è abituato a stare solo. Voi cosa pensate? La pediatra ha detto che ha notato un certo atteggiamento di protezione e ansia (in generale verso il bambino) sia da parte mia che di mia madre (che insieme a mia cognata si occupano del piccolo in assenza di noi genitori). Io ritengo di essere protettiva e sto cercando di ridurre l'apprensione ma non credo che il bimbo riesca a percepire e a subire di questo mio modo di essere. Con lui giochiamo tantissimo, facciamo la lotta, il solletico, lo sproniamo lo portiamo alle giostre, al parco a cavallo e abbiamo un gatto. Mio marito è pazzo di lui e viceversa, giocano tanto insieme e visto che mio marito spesso lavora di notte, trascorre di giorno molto tempo con lui.
Cosa potete suggerirmi? Secondo voi è normale che non parli ancora? Cosa possiamo fare? E quell'atteggiamento che ha è un tic? Avete un buon neuropsichiatra infantile da suggerirmi da contattare privatamente? Sono di Napoli
Grazie mille
saluti
[#1]
Gentile utente
Le diverse figure che si sono interfacciate con suo figlio le hanno fornito indicazioni appropriate sulla situazione attuale.
Lo sviluppo di suo figlio sembra nella norma.
Probabilmente, effettivamente percepisce lo stato di apprensione che c'è intorno, e potrebbe provocarsi una reazione di preoccupazione nel bambino stesso: se il bambino comprende che è "controllato" per certi aspetti del comportamento tende a ridurre l'attività su cui c'è controllo in quel momento.
In ogni fase di crescita i bambini possono avere comportamenti ripetitivi che non si costituiscono come patologia.
Durante queste fasi l'attenzione del genitore è controllare che non si provochi inavvertitamente ferite (ad esempio grattando l'orecchio).
È comune che i bimbi maschi parlino più tardi rispetto alle femminucce, nel frattempo acquisiscono modalità di linguaggio.
Attenda i tempi della visita che saranno nei tempi dell'ulteriore sviluppo di suo figlio.
Le diverse figure che si sono interfacciate con suo figlio le hanno fornito indicazioni appropriate sulla situazione attuale.
Lo sviluppo di suo figlio sembra nella norma.
Probabilmente, effettivamente percepisce lo stato di apprensione che c'è intorno, e potrebbe provocarsi una reazione di preoccupazione nel bambino stesso: se il bambino comprende che è "controllato" per certi aspetti del comportamento tende a ridurre l'attività su cui c'è controllo in quel momento.
In ogni fase di crescita i bambini possono avere comportamenti ripetitivi che non si costituiscono come patologia.
Durante queste fasi l'attenzione del genitore è controllare che non si provochi inavvertitamente ferite (ad esempio grattando l'orecchio).
È comune che i bimbi maschi parlino più tardi rispetto alle femminucce, nel frattempo acquisiscono modalità di linguaggio.
Attenda i tempi della visita che saranno nei tempi dell'ulteriore sviluppo di suo figlio.
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