E psicoterapia cognitivo-comportamentale
Gentili dottori, sono una ragazza di 28 anni, sempre stata vivace, piena di amici e interessi che non ha mai avuto nessun tipo di problema fino a 3 anni fa. Subito dopo la laurea mi è scoppiata una brutta forma di depressione curata in maniera eccellente con entact(10 mg) e psicoterapia cognitivo-comportamentale. Pensavo di aver risolto il mio problema, consapevole di essere crollata per il cambiamento a cui segue la laurea con la perdita di riferimenti che ne deriva. Difatti, ormai stando benissimo, seguii le indicazioni del mio psichiatra, e dopo più di un anno di trattamento e seguendo una sospensione lentissima (levavo 1 goccia ogni 15 gg), interruppi il trattamento. Alla prima interruzione dopo circa un mese ricaddi terribilmente e così ripresi il farmaco. Ho provato altre 2 volte nei due anni successivi a toglierlo sempre sotto consiglio dello psichiatra, ma, puntualmente, ricadevo dopo un mese circa. Ho fatto un giro di consulti specialisti per cercare il confronto sulla mia situazione e date le ricadute, mi ipotizzano che io possa soffrire di una forma di depressione endogena e che dovrò fare una terapia con antidepressivo a basso dosaggio a lungo termine se non a vita.Vi pongo gentilmente 3 domande:
- Può essere vera questa affermazione???
- Che conseguenze negative a lungo termine possono avere questi farmaci sul mio metabolismo?(diciamoci la verità, grazie a dio la depressione mi viene tenuta sotto controllo, ma gli effetti collaterali ci sono:mi sono gonfiata tanto facendo dieta data da un dietologo e sport continuo, ho il colesterolo ai limiti,mi si è alzata la pressione e ho anche qualche disturbo mestruale)
-Devo sperare di avere un periodo più stabile della mia vita (cerco faticosamente un lavoro che non arriva e sono senza compagno) per non soffrire più di questa patologia così invalidante??
C'è da affermare che dalla mia parte purtroppo la genetica non mi aiuta (albero genealogico pieno di malattie mentali) e accuso di una vulnerabilità al livello personale data la mia alta sensibilità.
Vi ringrazio tantissimo per la vostra disponibilità e faccio i complimenti per il vostro servizio gratuito.
- Può essere vera questa affermazione???
- Che conseguenze negative a lungo termine possono avere questi farmaci sul mio metabolismo?(diciamoci la verità, grazie a dio la depressione mi viene tenuta sotto controllo, ma gli effetti collaterali ci sono:mi sono gonfiata tanto facendo dieta data da un dietologo e sport continuo, ho il colesterolo ai limiti,mi si è alzata la pressione e ho anche qualche disturbo mestruale)
-Devo sperare di avere un periodo più stabile della mia vita (cerco faticosamente un lavoro che non arriva e sono senza compagno) per non soffrire più di questa patologia così invalidante??
C'è da affermare che dalla mia parte purtroppo la genetica non mi aiuta (albero genealogico pieno di malattie mentali) e accuso di una vulnerabilità al livello personale data la mia alta sensibilità.
Vi ringrazio tantissimo per la vostra disponibilità e faccio i complimenti per il vostro servizio gratuito.
[#1]
Gentile utente,
nella vita (e in psichiatria) tutto è possibile, tuttavia ad una persona della sua età a mio parere non si può ipotizzare una terapia che duri per tutta la vita.
Certo le frequenti ricadute alla sospensione del farmaco non sono un buon segnale e inducono a pensare ad un problema di lunga durata.
Tuttavia le vicende della vita influiscono notevolmente sul benessere psichico di una persona. Se, come lei dice, il momento attuale e il recente passato non sono dei più felici e stabili, allora la sua fragilità non può che essere più evidente.
Allo stesso modo però, qualora dovesse riuscire a garantirsi maggiore stabilità e soddisfazione, le conseguenze sarebbe sicuramente più positive.
Rispetto agli effetti a lungo termine, il farmaco che sta assumendo è tra quelli che generalmente vengono tollerati meglio. Se non lo ha già fatto, dovrebbe verificare con il suo medico di base l'eventualità che i disturbi segnalati abbiano un'origine diversa dal farmaco.
Se dovessero confermarsi effetti collaterali e diventassero eccessivi per il suo benessere, il consiglio sarebbe quello di valutare un cambiamento della terapia psichiatrica.
Cordiali saluti,
nella vita (e in psichiatria) tutto è possibile, tuttavia ad una persona della sua età a mio parere non si può ipotizzare una terapia che duri per tutta la vita.
Certo le frequenti ricadute alla sospensione del farmaco non sono un buon segnale e inducono a pensare ad un problema di lunga durata.
Tuttavia le vicende della vita influiscono notevolmente sul benessere psichico di una persona. Se, come lei dice, il momento attuale e il recente passato non sono dei più felici e stabili, allora la sua fragilità non può che essere più evidente.
Allo stesso modo però, qualora dovesse riuscire a garantirsi maggiore stabilità e soddisfazione, le conseguenze sarebbe sicuramente più positive.
Rispetto agli effetti a lungo termine, il farmaco che sta assumendo è tra quelli che generalmente vengono tollerati meglio. Se non lo ha già fatto, dovrebbe verificare con il suo medico di base l'eventualità che i disturbi segnalati abbiano un'origine diversa dal farmaco.
Se dovessero confermarsi effetti collaterali e diventassero eccessivi per il suo benessere, il consiglio sarebbe quello di valutare un cambiamento della terapia psichiatrica.
Cordiali saluti,
Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 23/11/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.