Paura di psicosi

Buonasera gentili dottori.

Sono uno studente universitario a cui mancano 3 esami alla laurea e proprio quando avrei dovuto dare il massimo, sono entrato in una profonda crisi interiore dove non riesco a trovare una via d'uscita.
Prima di tuttò ciò ero una persona molto amichevole e scherzosa con tutti e mi piaceva molto apprezzare le qualità e le virtù di ciascuna persona , e molto spesso facendo battute , ma mai con malignità,ero solare e ultimamente mi ero anche trovato una ragazza.... insomma mi piaceva molto stare in compagnia.
C'è da premettere che facevo uso di cannabis in compagnia alla sera(ma senza esagerare) per circa un annetto e mezzo.Mi rilassava molto e spesso mi immedesimavo nella musica poiché sono un musicista;
C'è da dire anche che alcune volte dopo aver fumato ho avuto dei piccoli attacchi di panico, (che ho riconosciuto solamente in seguito) anche con agorafobia.
Tutto è cominciato la sera del 15 Agosto di quest'anno, esattamente 3 mesi fa....
La sera precedente, il 14 agosto, ad una festa organizzata con conoscenti , mi è capitato di sniffare cocaina anche se non ero molto propenso( era la terza volta in tutta la mia vita ) , ma non è successo assolutamente nulla e finita la festa sono andato a letto.
La sera seguente, ossia "la maledetta sera", stando seduto al bar con alcuni amici e due conoscenti che avevano partecipato la sera prima alla festa, ho fumato 4-5 tiri di erba e poco dopo mi sono sentito malissimo :
Agitazione, tremore alle gambe, testa pesante, tachicardia....insomma ancora un'attacco di panico, il più brutto che avessi mai avuto anche perché è durato tantissimo e non mi riuscivo più a riprendere (forse perché durante l'attacco ho pensato alla sniffata della sera precedente, alimentando un grandissimo senso di colpa ).
Nei giorni seguenti sono stato a letto per 4 giorni, preso da una forte ansia e paura e ripensando sempre a quell'evento scatenante.
Mangiavo e subito dopo rimettevo, avevo brividi, tremori, spasmi muscolari ecc...
Ovviamente ai miei genitori ho nascosto tutto, dicendogli che probabilmente era stata qualcosa che mi aveva fatto male allo stomaco....... la cosa l'ho detta solo ai miei fratelli ed ad alcuni amici.
Neanche una settimana di mare mi ha fatto bene, continuando ad avere strani mal di testa (emicranie mi disse la neurologa dopo averle raccontato delle pulsazioni) e ancora attacchi di panico.
Successivamente il mio medico di famiglia mi ha prescritto xanax 0.25 due volte al giorno che ho preso per circa due settimane o poco più, dopodiché, ritornato alla mia dimora universitaria, ossia a inizio settembre, il mio coinquilino mi ha aiutato a smettere di prenderlo dicendomi che era tutta una questione mentale e che sarei sopravvissuto anche senza xanax, e così feci...... scalai la dose e non lo presi più.
Adesso mi trovo in uno stato depressivo, fobico, antisociale, ho appiattimento delle emozioni, paranoia, non riesco a prendere più decisioni e sto abbandonando l'università.Chiedo aiuto
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Le reazioni come questa dopo l'uso di cannabis sono frequenti, anche in consumatori che non sono alla loro prima volta. C'è da considerare che il thc della cannabis varia da prodotto a prodotto. La cocaina anch'essa può essere fonte di reazioni di questo tipo, ma è più tipico della cannabis.

"dicendomi che era tutta una questione mentale e che sarei sopravvissuto anche senza xanax"

Quindi lo xanax mi sembra fosse adatto, visto che si usa per le questioni mentali. Inoltre il suo coinquilino non è un medico che la sta seguendo.

Detto questo, a parte il rimedio iniziale dello xanax che comunque non avrebbe funzionato a lungo, un episodio di questo genere (sembra depressivo) innescato dal consumo di sostanze è di solito curabile senza troppi problemi in qualche settimana, con una cura che però è bene proseguire poi per qualche tempo. Esiste una vulnerabilità diversa alle sostanze, che si manifesta non sempre da subito: quando si sviluppano fenomeni di questo tipo è bene farsi vedere, anche perché il cervello tende a fissare poi i malfunzionamenti che durano a lungo, quindi è bene curarli da subito.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 25
Gentile Utente,
c'e' sempre da rimanere un po' sorpresi di come le persone usano sostanze psicoattive di una certa potenza e a dosaggi indefiniti (cannabis/cocaina), e poi si preoccupano intensamente di sospendere Xanax, a dosaggi del tipo 0.25x2/die. Ciò che sorprende è effettivamente la scarsa consapevolezza di ciò che uno fa al suo cervello. Ho trovato spesso nella mia pratica persone che assumevano cocaina quotidianamente, che alla proposta di iniziare un po' di stabilizzante dell'umore sembrava si volesse spingerli a prendere il cianuro.
Detto ciò, che è una nota personale, veniamo, giustamente, al suo problema: la psicosi non ha niente a che fare con il suo stato. L'uso di sostanze psicoattive ha, come spesso succede in soggetti predisposti, slatentizzato o accentuato un Disturbo d'Ansia preesistente, in cui si è incrementata la componente fobica. Si faccia vedere da uno psichiatra per il suo disturbo d'ansia, che esiste, con opportuna terapia starà molto meglio nel giro di tre settimane. Se può riduca o cessi l'autocura con cannabis e cocaina, per quanto occasionali.
Cordialità,

Dr. Roberto Di Rubbo

[#3]
Utente
Utente
Ringrazio entrambi per le cordiali risposte.
Attualmente non faccio più uso di niente, a parte qualche bicchierino...
Probabilmente mi sono spaventato leggendo spesso su internet sui miei sintomi passando da ipocondriaco (lo sono sempre stato ultimamente) a psicopatofobico....
Purtroppo la cosa che mi preoccupa di più è la paranoia e i pensieri ossessivi e negativi che mi perseguitano durante tutto il giorno (si alleviano solo la sera) e l'anaffettività, ma soprattutto l'incapacità di prendere qualsiasi decisione ( anche nel fare la spesa, non so mai cosa comprare perchè penso continuamente al circolo vizioso di pensieri che ho nella testa ).
Purtoppo sono arrivato al punto nel non credere più in me stesso, non riesco più a gestirmi e questo mi sconforta moltissimo.
Quindi posso escludere una qualche forma di psicosi o schizofrenia??? E se si perché????
Ringrazio in anticipo.
[#4]
Dr. Roberto Di Rubbo Psichiatra, Psicoterapeuta 1.1k 25
Gentile Utente,
le psicosi (fra cui la schizofrenia e il disturbo delirante paranoide) sono disturbi psichiatrici che comportano, per essere sintetici, una grave alterazione dell'equilibrio mentale, con compromissione dell'esame di realtà, una frequente assenza di consapevolezza di malattia, una frequente positività per disturbi del pensiero, con deliri ed allucinazioni, più spesso uditive. Lei usa questi termini (paranoia, schizofrenia) senza essere ben consapevole dell'entità di tali disturbi, ma solo sull'onda della paura. I suoi disturbi rientrano nello spettro dei disturbi d'ansia e, probabilmente, come afferma il collega, depressivi. Bene se non fa più uso di sostanze, che generalmente esaltano i sintomi, Si faccia vedere, appena può, da uno psichiatra per avere una terapia adeguata.
Cordialità,
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"passando da ipocondriaco (lo sono sempre stato ultimamente) a psicopatofobico...."

E' la stessa cosa

"Quindi posso escludere una qualche forma di psicosi o schizofrenia??? E se si perché????"

Non sono queste le risposte che deve avere. Lei è consapevole di porsi domande in maniera ipocondriaca, ma non può fare a meno di chiudere il discorso riproponendo le domande sull'oggetto della sua paura. Spiegazioni sul perchè non è quello che teme peggiorano la sua capacità di gestire l'ipocondria.

[#6]
Utente
Utente
Ancora grazie per le risposte.
Volevo chiedere un ulteriore consulto, forse avrei dovuto scrivere nella sezione psicologia, ma credo che qui andrà bene lo stesso visto che siete anche psicoterapeuti.

Oltre all'ipocondria, la mia mente è spesso attanagliata da pensieri intrusivi e ossessivi (ma credo senza compulsione)
Tutti i giorni vengo invaso da pensieri e da dubbi patologi dove la mia capacità decisionale è severamente compromessa
E' difficile spiegare cosa succede ma cerherò di fare alcuni esempi:

Es. 1-Devo andare dal dentista, ma poi non riuscirò a prepararmi da solo da mangiare visto che sono fuorisede (tra l'altro per il momento ho lasciato l'università data la mia invalidità ritrasferendomi nel mio paesello) ..... 2-non so se amo la mia ragazza(prima che succedesse tutto ciò le volevo un bene che solo dio lo sa) , ma se la lascio poi mi sentirò più solo e non amato.....
3-vorrei operarmi al ginocchio (ho un crociato lesionato da un annetto, e prima giocavo molto a calcetto, anche questo è stato uno shock per me ), ma poi ci vuole troppo tempo per la guarigione....

Questa serie di dubbi valgono anche per le piccole cose ( es. ho comprato un pc nuovo e mi pongo il dubbio di non aver caricato la batteria bene la prima volta e di averla già rovinata)
Sono consapervole delle assurdità delle cose che penso, ma non posso farci niente.
La sera magari sono molto tranquillo , ma poi si ripresenta quel momento in cui penso cose a valanga...
Insomma, mille domande e mille risposte.... è un rompicapo, un labirinto...
Ma si può vivere in questo modo????
Io non ce la faccio più, vorrei tanto ritornare il ragazzo sicuro che ero una volta.
Avrei anche intenzione di recarmi da qualche bravo specialista nel settore, ma sorge il dubbio anche qua , poichè ho una terribile paura di prendere psicofarmaci (sono profondamente contrario)
Si può uscire da questa terribile situazione ????
Aiuto cari Dottori.
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Si intuiva che questo meccanismo non fosse limitato all'oggetto "malattie", del resto non è un problema di contenuto, ma di forma del pensiero, poi dentro ci può finire tutto, dalle cose che si vivono a quelle che si temono, a cose senza significato che diventano fissazioni fini a se stesse.

Essere contrario agli psicofarmaci non significa niente. Sarà contrario alle paure che ha sugli psicofarmaci (termine che del resto è esso stesso espressione di una paura, perché sul piano medico non significa niente se non "farmaci per disturbi riguardanti il cervello che si esprimono con sintomi mentali").

Pertanto, niente di più logico che farsi visitare e seguire la cura che le verrà indicata.
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