E' il caso di rivolgersi a uno specialista?
Gentili Dottori,
sono qui ancora una volta ad esporvi i miei problemi, stavolta però ho compiuto una scelta, perciò vi domando se è quella giusta.
Non molto tempo fa vi ho disturbati con questo post: https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/384410-depressione-ansia-pigrizia-o-cosa.html. Per riassumere brevemente ho 21 anni, studentessa e per gran parte dell'anno anche lavoratrice. Da diversi mesi non riesco più ad essere produttiva, da molto tempo provo sentimenti di svalutazione, profonda tristezza e vergogna che peggiorano sempre di più. Qualche mese fa provai alcune settimane di puro benessere psicofisico, riuscendo anche a perdere qualche kg (combatto da sempre con il mio peso e la mia immagine). Poi ho ripreso a lavorare e la stanchezza ha avuto la meglio.
Ora non si tratta più solo di stanchezza fisica e tristezza. Da circa un mese non riesco più a frequentare le lezioni perché sono presa dal terrore e dalla debolezza. Mi reggo a malapena in piedi e spesso fatico a respirare. Ansia e panico sono diventati ormai quotidianità, mentre prima erano episodi sporadici. Ho problemi con il cibo, nel senso che per molti giorni non mangio perché mi viene la nausea, ma poi mi ingozzo e mangio pur stando male. Vorrei sempre e solo dormire. Mi fanno male i muscoli e piango talmente tanto da avere forti dolori al viso e agli occhi. Non sono più la stessa. A volte reagisco in modo violento, cioè con scatti d'ira. Altre volte sono troppo imbambolata per comprendere ciò che mi circonda. Non riesco a stare in mezzo alla gente perché mi fa paura, tutto mi fa paura, e sono ossessionata dallo studio perché non riesco più ad affrontarlo.
Ho deciso di rivolgermi allo specialista. O meglio, mia madre ha preso appuntamento per me. Io sono d'accordo, voglio davvero uscirne. Ci siamo rivolte all'ospedale e abbiamo appuntamento con uno psichiatra fra una settimana. Il punto è: posso permettermelo? Non rischio di andare là e sentirmi dire che non dovevo rivolgermi a loro? Ho già avuto esperienze negative in passato. So che in ospedale c'è sempre molto lavoro e ho paura di essere di troppo. Magari sto ingigantendo qualcosa, in fondo non è ancora grave... no? Non lo so, sono confusa e ho paura. Cosa fareste con una paziente come me? Lo specialista potrà anche indirizzarmi verso la psicoterapia? Vorrei tanto farla. I sintomi fisici li riscontro da circa un mese o due. Quelli "interiori" invece da molto, molto di più.
E' davvero il caso di parlare con qualcuno, o sto sbagliando tutto? Scusate il disturbo.
sono qui ancora una volta ad esporvi i miei problemi, stavolta però ho compiuto una scelta, perciò vi domando se è quella giusta.
Non molto tempo fa vi ho disturbati con questo post: https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/384410-depressione-ansia-pigrizia-o-cosa.html. Per riassumere brevemente ho 21 anni, studentessa e per gran parte dell'anno anche lavoratrice. Da diversi mesi non riesco più ad essere produttiva, da molto tempo provo sentimenti di svalutazione, profonda tristezza e vergogna che peggiorano sempre di più. Qualche mese fa provai alcune settimane di puro benessere psicofisico, riuscendo anche a perdere qualche kg (combatto da sempre con il mio peso e la mia immagine). Poi ho ripreso a lavorare e la stanchezza ha avuto la meglio.
Ora non si tratta più solo di stanchezza fisica e tristezza. Da circa un mese non riesco più a frequentare le lezioni perché sono presa dal terrore e dalla debolezza. Mi reggo a malapena in piedi e spesso fatico a respirare. Ansia e panico sono diventati ormai quotidianità, mentre prima erano episodi sporadici. Ho problemi con il cibo, nel senso che per molti giorni non mangio perché mi viene la nausea, ma poi mi ingozzo e mangio pur stando male. Vorrei sempre e solo dormire. Mi fanno male i muscoli e piango talmente tanto da avere forti dolori al viso e agli occhi. Non sono più la stessa. A volte reagisco in modo violento, cioè con scatti d'ira. Altre volte sono troppo imbambolata per comprendere ciò che mi circonda. Non riesco a stare in mezzo alla gente perché mi fa paura, tutto mi fa paura, e sono ossessionata dallo studio perché non riesco più ad affrontarlo.
Ho deciso di rivolgermi allo specialista. O meglio, mia madre ha preso appuntamento per me. Io sono d'accordo, voglio davvero uscirne. Ci siamo rivolte all'ospedale e abbiamo appuntamento con uno psichiatra fra una settimana. Il punto è: posso permettermelo? Non rischio di andare là e sentirmi dire che non dovevo rivolgermi a loro? Ho già avuto esperienze negative in passato. So che in ospedale c'è sempre molto lavoro e ho paura di essere di troppo. Magari sto ingigantendo qualcosa, in fondo non è ancora grave... no? Non lo so, sono confusa e ho paura. Cosa fareste con una paziente come me? Lo specialista potrà anche indirizzarmi verso la psicoterapia? Vorrei tanto farla. I sintomi fisici li riscontro da circa un mese o due. Quelli "interiori" invece da molto, molto di più.
E' davvero il caso di parlare con qualcuno, o sto sbagliando tutto? Scusate il disturbo.
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Gentile utente,
quando si sente di avere un problema, rivolgersi ad un medico non è mai sbagliato. Non posso e non voglio neanche immaginare che un collega possa respingerla a male parole per aver chiesto aiuto.
Può darsi che il suo problema richieda un intervento diverso da quello che le può offrire (anche se dalle sue parole mi sembra la scelta giusta), ma anche in questo caso potrà indirizzarla alla persona più adatta a fornirle un aiuto adeguato.
Tenga presente che i servizi psichiatrici possono essere estremamente variegati ed ultraspecializzati, ma da qualche parte bisogna comunque cominciare.
Quindi vada con fiducia all'appuntamento fissato e parli con la massima franchezza allo psichiatra che la visiterà. In questo modo potrà finalmente avere un'indicazione su quello che è meglio fare.
Cordiali saluti,
quando si sente di avere un problema, rivolgersi ad un medico non è mai sbagliato. Non posso e non voglio neanche immaginare che un collega possa respingerla a male parole per aver chiesto aiuto.
Può darsi che il suo problema richieda un intervento diverso da quello che le può offrire (anche se dalle sue parole mi sembra la scelta giusta), ma anche in questo caso potrà indirizzarla alla persona più adatta a fornirle un aiuto adeguato.
Tenga presente che i servizi psichiatrici possono essere estremamente variegati ed ultraspecializzati, ma da qualche parte bisogna comunque cominciare.
Quindi vada con fiducia all'appuntamento fissato e parli con la massima franchezza allo psichiatra che la visiterà. In questo modo potrà finalmente avere un'indicazione su quello che è meglio fare.
Cordiali saluti,
Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 15/11/2013.
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